“Mangiare Male”: intervista ai Dittatvra

Uno spiedino di betulla tipicamente abruzzese trafigge il cuore pulsante dell’Emilia Romagna. Questa è l’obliqua e grottesca cornice narrativa dal sapore Stokeriano all’interno della quale prende forma il progetto della band horror crossover Dittatvra. L’italiano è il linguaggio attraverso il quale le liriche esprimono in maniera dissacrante e con piglio punk, tematiche rabesche intrise di black humor e suggestioni ammiccanti la pop culture.
La capacità di smaterializzare la vocalità contenutistica, per trasformarla in una coloratissima onda sonora che travalica i generi si innesta con le evoluzioni ritmiche e sincopate, insieme alla potenza del basso e della chitarra, diventano fluidità capaci di plasmarsi perfettamente sui brani e di fondersi in unico e ruvido elemento.
La pubblicazione del primo EP consente alla band di poter intraprendere un tour che attraversando tutto lo stivale gli darà la possibilità di ricevere una particolare attenzione da parte di stampa e addetti ai lavori.

Come è iniziata la vostra avventura nel mondo della musica?
La nostra avventura come band con questa formazione è nata ufficialmente il 29 dicembre 2021, quando ci siamo esibiti la prima volta in un locale in romagna nel pieno della pandemia, quando tutti erano malati a causa della variante omicron. Non si sa come abbiamo fatto a suonare quel giorno, ne sono successe di ogni, cose che è anche meglio non raccontare. Sta di fatto quella serata per noi è stata letteralmente un battesimo del fuoco.

C’è stato un momento decisivo in cui avete detto “questa è la nostra strada”?
No.

Come avete superato le sfide che avete incontrato e cosa avete imparato da esse?
Le sfide le abbiamo superate affrontandole, sembra banale da dire ma non lo è. Cosa abbiamo imparato? Che la potenza è nulla senza controllo.

Come avete visto evolvere il vostro stile musicale e artistico nel corso degli anni?
Questo è il nostro primo Ep con la nuova formazione, quindi non abbiamo avuto modo di analizzare questo aspetto. Sicuramente visti dall’esterno possiamo essere disaminati con più cura però.

Quali consigli dareste a chi sta iniziando la sua carriera artistica?
La fortuna aiuta gli audaci.

C’è un messaggio o un’emozione che sperate di trasmettere attraverso il nuovo singolo “Mangiare male”?
A livello di messaggio non è nata come una canzone di denuncia, ma può essere interpretata in vari modi, e quindi anche così. A livello emotivo ci piacerebbe che trasmettesse una generica lieve nausea esistenziale, però di quelle nausee che in fondo in fondo danno gusto.

Articolo precedenteColiseum International Film Festival
Articolo successivoIntervista alle Out Offline