Andiamo in Abruzzo con i Mazma Rill – moniker che ripesca antiche tradizioni popolari di quella terra. Esce il nuovissimo singolo “No One” che accorcia le distanze verso quello che sarà il disco d’esordio che i sembra davvero atteso dalla loro community. Parliamo di grunge sicuramente ed è questa la promessa che ci viene fatta anche se da qui il profumo è quello di ballad americane dai toni graffianti. Ma conoscendo anche la loro passata pelle, il progetto degli Aneurisma, siamo certi di ritrovare anche un certo classicismo…
“No One” sembra un inno alla mancanza o alla mancanza di individualità. Di cosa parliamo?
Il brano esplora il tema del desiderio e della mancanza di qualcuno. Nei versi il narratore, a causa di una separazione forzata, cerca di dare conforto ad una persona a cui è profondamente legato. Malgrado il momento di incertezza vissuto da questa lontananza, è certo che si rivedranno presto e tutto tornerà come prima.
Abbiamo sempre bisogno di qualcuno?
È sempre meglio avere un complice o più complici con cui condividere emozioni ed esperienze. Quando ci sono momenti di difficoltà restare soli con i propri pensieri a volte può essere logorante. Ovviamente questo è il nostro pensiero.
E il suono grunge non trovate sia un poco fuori contesto rispetto al tema romantico?
Assolutamente no. Il suono “grunge” è solo una parte della nostra musica. Sinceramente in questi anni la nostra evoluzione musicale ha superato questa fase. Non ci riconosciamo più in questa espressione. In verità creiamo musica nel modo più semplice e sincero che conosciamo, prendiamo ispirazione dalle nostre esperienze, dalle sensazioni che ci circondano e anche da ciò che ci piace ascoltare.
Dalla vostra anche una bella attenzione dalla parte estetica. Una indiscrezione sull’immagine di copertina?
In questo lavoro abbiamo riflesso l’incertezza che stiamo vivendo in questo periodo storico. L’avvicendarsi di pandemie, guerre e cambiamenti climatici ci ha reso vulnerabili e ci proietta in uno stato di smarrimento. Abbiamo trasformato questa incertezza in due immagini distinte. Da una parte avremo una figura femminile che sin dall’antichità è associata alla bellezza e alla vicinanza alla natura. Dall’altra avremo un teschio secco e freddo come simbolo, della morte, con la sua freddezza e aridità.