Memorie di Donne Stradarole
7 dicembre 2019 ore 15, Garbatella
Da un’idea di Marta Cavicchioni
Con il sostegno dell’Associazione Socio-Culturale Le Funambole
Realizzato con il finanziamento del Municipio Roma VIII
Il progetto Memorie di Donne Stradarole, realizzato grazie al finanziamento del Municipio Roma VIII, nato da un’idea dell’artista Marta Cavicchioni, adottato e sostenuto dall’Associazione Socio-Culturale Le Funambole, operante a Roma nel campo della violenza di genere, prevede la realizzazione di “edicole” in legno dedicate a quattro figure femminili dimenticate che, realizzate da altrettante artiste e collocate nelle aree verdi di Garbatella, andranno a creare un vero e proprio percorso della memoria contro la discriminazione.
Prendendo spunto dalle Madonnelle stradarole, o edicole sacre, che avevano il compito di illuminare e proteggere i passanti dalla violenza nella città rinascimentale, similmente, le “edicole laiche” delle Donne Stradarole proteggeranno i passanti dalla violenza della discriminazione: senza alcuna valenza sacra, illumineranno le strade della memoria e creeranno attraversamenti tra le generazioni, mettendoli in ascolto delle storie di queste donne dimenticate verso l’integrazione, e trasformando la “fede” in fiducia nella comunità futura. L’originalità del progetto è da ricercare nell’utilizzo di questo strumento antico che viene traslato in un nuovo mezzo di comunicazione popolare, restituendo alla memoria collettiva queste quattro storie, chiavi di lettura per narrare un futuro diverso. Il pubblico si avvicina a temi importanti attraverso il filtro dell’arte e del viaggio in un territorio quotidiano da riscoprire.
Infatti, è fondamentale la scelta dell’installazione delle opere a Garbatella: quartiere storico popolare si presta perfettamente alla narrazione di genere per via della sua ricca storia fondata su immagini femminili – come ricorda la Fontana di Donna Carlotta – già a partire dall’origine del suo nome, Ostessa Garbata, ma anche per la caratteristica di vivere le sue strade ancora come luoghi di socialità.
Si racconta che, appena sorto il quartiere, negli anni ’20, esistesse una sola chiave in grado di aprire tutte le porte delle case, perché dentro non vi era nulla da rubare. Partendo da questa storia popolare, Memorie di Donne Stradarole si pone come obiettivo l’uso metaforico di questa leggendaria chiave, per aprire le porte dell’accoglienza, delle pari opportunità, dell’inclusione e della memoria.
Per questo motivo le edicole resteranno installate stabilmente nel quartiere, in modo che questo percorso artistico e culturale possa entrare a far parte della vita quotidiana dei suoi abitanti, e di quelli di tutta la città, coinvolgendo soprattutto le nuove generazioni consentendogli di acquisire come proprie, e del proprio territorio, le storie di queste figure femminili e dei valori di cui sono portatrici.
Le figure femminili a cui sono dedicate le edicole rappresentano la declinazione delle discriminazioni in diversi ambiti, partendo da quello di genere: politico, letterario, religioso e razziale. Ogni artista si prenderà carico rispettivamente di una donna, per restituirne il ricordo: Micaela Serino dedicherà la sua opera a Raffaella Chiatti, detta Sora Lella del lotto 7, che nel settembre del ’43, divenne partigiana del VII GAP (Gruppo di Azione Patriottica) come unica donna, dato che il suo lavoro alla Croce Rossa la esentava dal coprifuoco, rendendola una staffetta ideale; Marta Cavicchioni interpreterà Maria De Zayas, scrittrice spagnola del ‘600, che per prima denunciò nei suoi racconti il ruolo subalterno della donna e la violenza di genere, sollecitando le donne a cercare l’indipendenza e gli uomini a educarsi alla non violenza; Debora Malis realizzerà l’edicola dedicata a Lise Meitner, la fisica austriaca che diede l’esatta interpretazione della fissione nucleare, ma che si vide scippare il premio Nobel dal chimico con cui collaborava, Otto Hahn, perché discriminata dal mondo scientifico in quanto donna e per le sue origini religiose, ebraiche, durante l’avvento del nazismo; Cecilia Milza rappresenterà, invece, la pianista e cantante Hazel Scott, che vide l’apice del suo successo tra gli anni ’30 e ’50 nell’America carica di pregiudizi razziali: rifiutandosi di esibirsi nei luoghi in cui vigeva la segregazione e lottando per la difesa dei diritti delle donne, finì nella black-list dei professionisti del mondo dello spettacolo ritenuti antiamericani e filocomunisti.
Il progetto, e le sue ideatrici, nutrono la forte speranza di replicare l’iniziativa anche in altre zone di Roma, con un effetto di trasformazione culturale di genere ad ampio raggio. Le edicole delle Donne Stradarole potranno diventare presidi stabili contro le discriminazioni, sempre fruibili grazie al posizionamento strategico in aree pubbliche, restituendo il giusto posto nella storia e nella memoria alle figure femminili, e il loro contributo fondamentale nella costruzione della nostra società.
Memorie di Donne Stradarole verrà presentato sabato 7 Dicembre, alle ore 15, attraverso una passeggiata narrante, della durata di circa 1 ora, a partecipazione gratuita, previa prenotazione, condotta dalla sociologa urbana Irene Ranaldi dell’Associazione Ottavo Colle, che avrà come tappe le quattro edicole e due luoghi storici del quartiere, veri e propri simbolo: il bassorilievo dell’Ostessa Garbata e la Fontana di Donna Carlotta, entrambi dedicati a figure di donne fiere e indipendenti, ispiratrici proprio del nome di Garbatella.
PROGRAMMA
Ore 15 – Parco Brin
Appuntamento con la sociologa urbana Irene Ranaldi dell’Associazione Ottavo Colle.
La passeggiata avrà una durata di circa 1 ora. Per permettere a tutti e tutte la giusta fruizione della narrazione vi chiediamo di portare auricolari e smartphone per ascoltare la diret ta in streaming.
Partecipazione gratuita previa prenotazione tramite form sul sito ufficiale
Informazioni e contatti
Sito – https://donnestradarole.
Mail – donnestradarole@gmail.com
Facebook – https://www.facebook.com/
Instagram – https://www.instagram.com/