Metamorfosi: uno scatto per il futuro

La prima edizione del Premio LILT per la Fotografia Contemporanea, promosso da LILT Bologna per veicolare attraverso il dialogo tra Arte e Scienza i temi della prevenzione e del vivere sano, si avvia all’ultimo atto con l’apertura della mostra con i progetti dei vincitori e dei finalisti.

Ospitata dal 12 al 27 ottobre 2024 presso Palazzo Tubertini a Bologna, sede di Azimut (via G. Oberdan, 9), l’esposizione sarà inaugurata sabato 12 ottobre alle ore 18.00, con interventi di Francesco Rivelli, Presidente LILT Bologna, Anna Rosati, ideatrice, che ha curato con Azzurra Immediato la direzione artistica del Premio LILT, Danilo Perini, Partner e Team Manager di Azimut Capital Management SGR Spa, Loretta Secchi, giurata Premio LILT, Agnese Mattanò, regista.

Marilena Pisciella, Ogni soave e delicato frutto, dal progetto Se ne volò nel più sublime loco. Vincitrice PREMIO LILT Emergenti

Il percorso espositivo comprenderà le opere delle due vincitrici – Anna Nagy (Budapest, 1985), vincitrice della categoria Professional con Battere e Levare, e Marilena Pisciella (Winterthur, 1963), vincitrice della categoria Emergenti con Se ne volò nel più sublime loco –, unitamente ai progetti dei finalisti: Lucia Alessandrini (Fano, 1977) con Annunciazione, Serena Biagini (Sassuolo, 1983) con Kyua, Matteo Bianchi (Sansepolcro, 1990) con Autobiografia del volto umano, Francesco Dolci (Reggio Emilia, 1991) con Therapy, Silvia Gaffurini (Brescia, 1965) con L’ottava lampada – Lampada della Permanenza, Sandra Lazzarini (Forlì, 1976) con Bianca, Manuela Podda (Gardone Val Trompia, 1978) con Perché la vita, Daniele Robotti (Alessandria, 1962) con Cranio-Logico, Beatrice Speranza (Lucca, 1970) con Sorvoli, Alessandro Trapezio (La Spezia, 1981) con Isolation.

Matteo Bianchi, Autobiografia del volto umano

«Il Premio LILT – dichiara Francesco Rivelli – non è stato un semplice concorso, ma rappresenta un impegno continuo nella diffusione della cultura della prevenzione oncologica. Ciò che fin dall’inizio ho auspicato come Presidente LILT Bologna è che l’iniziativa possa crescere e coinvolgere sempre più artisti e pubblico, contribuendo in modo significativo alla missione dell’Associazione che ho l’onore di presiedere. La mostra, ospitata da Azimut, che ringrazio personalmente, nella sua sede bolognese, celebra il talento artistico dei vincitori e dei finalisti e si propone come prezioso ponte tra visione interiore e prevenzione, incoraggiando un dialogo continuo e costruttivo sulla salute. Se ‘prevenire è vivere’, come afferma LILT, la mostra del Premio è il primo passo di un percorso straordinario e, visitarla, lasciarsi emozionare e riflettere con e grazie al lavoro degli artisti fotografi lascerà senza fiato, emozionati e consapevoli».

Il titolo della mostra – Metamorfosi: uno scatto per il futuro – fa riferimento al tema della prima edizione del concorso. Un concetto ampio e trasversale, che affonda le proprie radici in epoca antica, nella mitologia, nella religione, nella filosofia e nel sapere.

«Non si tratta di una mera esposizione – spiegano le direttrici artistiche Anna Rosati e Azzurra immediato – bensì di un’opportunità unica per intrecciare un dialogo sottile con il tempo, lo spazio, l’immagine e, soprattutto, con le suggestioni e le emozioni suscitate dai fotografi vincitori e finalisti. Nella sala di Palazzo Tubertini, le opere dei finalisti intrecceranno una conversazione profonda con i progetti delle due vincitrici, Anna Nagy e Marilena Pisciella, dando vita a un percorso di svelamento, capace di generare una traccia poetica e suggestiva di riflessione, invitando i visitatori a esplorare una nuova e diversa prospettiva sulla prevenzione oncologica».

Ad arricchire ulteriormente l’esposizione, il cortometraggio della regista Agnese Mattanò, che offre una personale e lirica interpretazione dell’intero Premio LILT e delle opere esposte.

Metamorfosi, quindi, sarà un viaggio attraverso cui ogni fotografo guiderà il pubblico in una visione, una narrazione unica e potente, al contempo delicata e incisiva, cristallina o allegorica, culminando in un crescendo atto a rendere tangibile un concetto essenziale: ‘prevenire è vivere’ e con LILT la prevenzione prende forma concreta, come un’immagine fotografica capace di catturare l’istante perfetto per costruire il futuro.

Lucia Alessandrini, Annunciazione

Ad accompagnare, inoltre, la mostra, nel giorno dell’opening, un particolare omaggio di Mauro Valentinuzzi, titolare de Il Principato del Profumo di Bologna, dedicato al Premio LILT ed ai progetti fotografici.

Le opere esposte sono state selezionate da una giuria professionale presieduta da Shobha, fotografa di fama internazionale e vincitrice di due World Press Photo, e composta da importanti studiosi e critici d’arte e fotografia, quali Benedetta Donato, Loretta Secchi, Massimo Mattioli ed Enrico Stefanelli. Tutti i lavori sono pubblicati nel volume dedicato, acquistabile presso la Segreteria del Premio LILT alla mail:  segreteria@legatumoribologna.it.

La mostra, promossa da LILT Bologna con il patrocinio di Ascom e il supporto di Azimut, che ha gentilmente concesso gli spazi espositivi, è visitabile nei seguenti giorni e orari: dal lunedì al venerdì ore 10.00-17.00, apertura straordinaria sabato 19 ottobre, ore 10.00-17.00.

Ingresso gratuito.

Media partner del concorso è stato Rivista Segno, la rivista d’arte contemporanea più longeva d’Italia.

Per informazioni: www.legatumoribologna.it.

Nata proprio a Bologna nel 1922, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori ha compiuto cento anni nel 2022. Cento anni di prevenzione e lotta ai tumori. LILT Associazione metropolitana di Bologna è una APS, iscritta al RUNTS, che opera senza fini di lucro per diffondere la “cultura della prevenzione” (primaria, secondaria e terziaria) come metodo di vita. Ha sede a Bologna, in Via F. Turati 67.

Articolo precedenteFrancesco Luz e le sue “Parole all’improvviso” che arrivano dritte al cuore
Articolo successivoDEUMM Online, il Dizionario Enciclopedico Universale della Musica