Miss Italia e disabilità, Rossella Fiorani lancia il suo messaggio contro i pregiudizi. La prima riserva del Concorso sarà la protagonista del progetto web ʺMiss Insiderʺ
Non ce l’ha fatta Rossella Fiorani, ex miss equilibra Marche, ad approdare alla finalissima del 9 settembre di Miss Italia, ma rimane comunque in gara come prima riserva.
La bella fanese, con i suoi oltre 10mila follower su instagram è una micro influencer e nell’anno di Miss Italia Social, l’organizzazione ha deciso di valorizzare questo aspetto inserendo Rossella nel progetto web ʺMiss Insiderʺ che racconterà, attraverso delle pillole video e degli scatti fotografici, il Concorso dall’interno svelando in anteprima i retroscena e le situazioni che vivono le blindatissime, aspiranti reginette.
La mamma della 19enne fanese, durante la gravidanza ha avuto problemi con il feto e Rossella è nata con alcune falangi delle mani e dei piedi fuse ed ora porta delle protesi in silicone.
ʺMai sentirsi inferiori perché nella vita si può comunque riuscire, nonostante gli ostacoli: io ne sono l’esempioʺ, aveva dichiarato nei giorni scorsi la studentessa universitaria di culture e tecniche della moda, sfilando davanti agli autori.
Rossella, infatti, ha una malformazione fisica, un’agenesia alle mani e ai piedi, che però non le ha impedito di partecipare alle selezioni provinciali e poi regionali del Concorso di bellezza più importante del Paese, superando tutte le fasi, fino ad approdare al Pala Arrex per le battute finali.
ʺL’ America e la Francia – le ha fatto eco Patrizia Mirigliani – hanno già sfidato il concetto di bellezza e di normalità, scegliendo delle ragazze con sindrome di down come testimonial di moda e presentatrici tv; finalmente anche l’Italia comincia a pensare alle differenze non come un condizionamento negativo ma come un’opportunitàʺ.
ʺRossella ha dimostrato di essere una donna forte e determinata lungo tutto il suo percorso – ha concluso la patron – e sono orgogliosa che Miss Italia abbia contribuito a veicolare un messaggio di inclusione, scardinando lo stereotipo che una donna disabile non possa essere anche bella”.