Andatelo ad ascoltare questo EP di Francesco Moscatelli. Urgente l’ascolto, urgente la scrittura, urgente quel senso di liberazione che arriva. “Morfina” non è per i dormienti, “Morfina” non è per chi non coglie l’ironia… “Morfina” non è neanche per coloro deboli di omologazione. Moscatelli non ci sta, si leva via di dosso le soluzioni radiofoniche (o quasi), sicuramente lascia nei cassetti i suoni delicati e puliti, e affida allo stoner e alla psichedelia (sempre senza mai esagerare, anzi…) l’urgenza che ha di dentro. Un EP sociale o politico che dir si voglia…
Suono potenti, distorti, stoner… sono i raccolti post-pandemia?
Più che del raccolto post pandemia, sono frutto del raccolto del 2023. Post-pandemia ero completamento su un altro progetto, FacilityManager, che però poi si è arenato. I suoni potenti e distorti fanno parte del mio DNA musicale. Li adoro.
Beh ma pensando alla rabbia di questa denuncia, quanto c’è di questa pandemia dentro?
Beh qualcosa c’è. Considera che Illusioni del Tempo fino a pochi mesi fa si chiamava Prima del Lockdown ed era il manifesto del mio disagio mentale durante quel periodo. Solo a ripensarci mi vengono i brividi.
“Sabbie mobili” in qualche modo è una parafrasi di quel noto adagio buddista che dice: lascia andare. Pochissimi ne sono capaci? Tu?
“Sabbie Mobili” è un pezzo che si riassume in: “tutto passa”. Io sono capace di lasciare andare. Sia le persone che le situazioni senza uscita. Arenarsi nell’estrema testardaggine è controproducente. Fa male alla salute. Chi sono io per doverti dire cosa fare o come relazionarti con me. Se non ne vale la pena lascio perdere, lascio andare.
E quindi arriviamo a “Illusioni del tempo”: tutti siamo vittima di questo metro con cui misurare la vita. Tu?
Certo che ne sono vittima anche io. Sembra che il tempo scorri e tu non hai modo di fare tutto quello che “devi”, che la società ti impone a livello di obbiettivi, cliché sociali. Produci, consuma, crepa. Ma chi se ne frega. Ci vuole libertà mentale.
E nel tempo di oggi fatto di rumore di fondo da parte di tutti, vedi i social network, tu scegli la “Morfina”? Come ti rapporti a tutto questo rumore?
Male, molto male. Mi definisco un anti-social network. Li odio ma purtroppo per promuovere musica, live e altro sono indispensabili. Morfina anestetizza la percezione di tutto questo rumore ma ti sveglia come un pugno in faccia. Ti mette davanti all’amara verità dicendoti che non c’è via di uscita. “Scegli il futuro, scegli una macchina nuova, scegli 30 anni di mutuo e i bambini a casa, il posto fisso e il lavoro…scegli la vita”…