Yo Yo Mundi: il suono-memoria, la musica “selvatica” e i racconti di Monferrato.
Questo album è il risultato di un lavoro di ricerca e composizione, durato quattro anni.
In occasione del loro decimo album ufficiale, gli Yo Yo Mundi si regalano un viaggio di esplorazione tra le (loro) terre di Monferrato.
Si tratta di un disco di musica “popolare” sospesa tra la musica “selvatica” della band acquese (definizione coniata per loro da Paolo Conte), il canto in dialetto (ma le lingue utilizzate spaziano dall’italiano all’arabo) e un ventaglio di piccoli racconti scovati tra gli accadimenti della storia.
In ben sei brani il gruppo di Acqui Terme affronta il canto in dialetto, una lingua imbastardita dal vento, antica eppure ancora così acerba, che a sua volta diventa suono.
È un canto ingentilito e reso meno aspro – una scelta voluta -, un canto e una musica che non devono avere un tempo, ma che dal tempo sono segnati.
Il risultato di questa ricerca a ritroso, tra le radici di un luogo come il Monferrato, diventa il germoglio di qualcosa di inedito e nuovo, qualcosa che prima non c’era, almeno non in questa forma, non con queste sfumature.
A corredo del cd, che si avvale ancora una volta della grafica di Ivano A. Antonazzo, anche un libretto di venti pagine, che raccoglie tutti i testi (nel caso di quelli in dialetto anche la relativa traduzione), diverse note e curiosità in inglese e, alcuni casi, in italiano.
Da sottolineare la straordinaria prefazione di Paolo Conte, qui riportata in alcuni stralci: «Sto ascoltando dal mio Monferrato […] questo magnifico disco degli Yo Yo Mundi dedicato a queste terre (loro e mie). Sto apprezzando la tristezza colorata che hanno queste canzoni in cui il frequente uso del tono minore (questione che riguarda l’armonia) non crea tristezza e abbandono, ma danza continua di luce e ombra. […] Su questi antichi sobbalzi in due quarti e tre quarti, gli Yo Yo hanno lavorato con eccellenti orchestrazioni che infiammano e corteggiano la scatola magica, la fisarmonica, torre di Babe e regina di Saba».
Sono tanti gli artisti (39 in tutto!) che hanno offerto un contributo di unicità ed eccellenza, portando con sé una sarabanda di strumenti, eccone alcuni: Hevia, Eugenio Finardi, Steve Wickham, Banda Osiris, Sergio Berardo (Lou Dalfin), Nabil Salameh e Michele Lobaccaro (Radiodervish), Mario Arcari, Betti Zambruno, Filippo Gambetta, Vincenzo Zitello, Fabio Rinaudo e Daniele Caronna (Birkin Tree), Maurizio Camardi, Claudio Fossati, Franco Minelli (Orchestra Bailam), Elisabetta Gagliardi, Andrea Masotti e Stefano Valla, Alex Leonte, Gianluca Dessì, Diego Pangolino, Bandarotta Fraudolenta.
“Munfrâ” è un album dove alla canzone d’autore e al folk si fondono i suoni del mondo e le atmosfere ritrovate del “tempo del sogno”, il primo passo per una nuova dimensione tanto inedita, quanto affascinate in linea con il processo di evoluzione artistica che caratterizza da sempre la band di Acqui Terme.
Questo progetto dedicato al Monferrato è stato realizzato con il contributo e il patrocinio della Regione Piemonte e della Provincia di Alessandria.
Buon ascolto e buon viaggio nel Munfrâ – Monferrato degli Yo Yo Mundi.
Il tour
Marzo
25, Torino-Eataly Lingotto21.30h
Aprile
16, Lecce – Teatro Politeama Greco “Esperanto. Note di Speranza” con Radiodervish, Paola Turci, Simone Cristicchi
17, Ferrandina MT – Circolo ARCI
20, Roma – Parco della Musica
23, Pontremoli(MS) Teatro della Rosa
25, Torino – Piazza Castello
26, Alessandria
Maggio
6, Marina Romea RA
14, Torino – Officine Corsare