Nato come lavoro su commissione per un’installazione sonora presso il Laterale Film Festival nel 2022, “Futuro remoto” è un’opera scritta e interpretata dal Laboratorio Elettroacustio del MIAI.
Nel tempo, “Futuro remoto” ha subito un’evoluzione, attraverso un lavoro di formalizzazione e scelta del materiale, fino a diventare una vera e propria opera sonora, distaccata dal contesto dell’installazione (e pubblicata come album). L’opera conserva, dunque, un carattere ambient, degno di una installazione sonora, ma arricchito da un lavoro certosino sui sintetizzatori e da alcuni elementi che richiamano alla musica concreta, come l’utilizzo di una antenna parabolica, trasformata in libreria sonora e campionata in alcune sezioni del disco.
Ulteriore attenzione merita il lavoro sulla batteria, registrata simultaneamente da tutti i componenti del Laboratorio Elettroacustio del MIAI (Remo De Vico, Dario Della Rossa, Massimo Palermo e Alessandro Rizzo) con microfoni mobili e spesso non convenzionali per la registrazione di questo strumento: dedicare una intera stanza alla batteria per giocare con lo spazio è stato uno degli elementi caratterizzanti di “Futuro remoto”.
«Il lavoro si snoda in tre sezioni che riportano a spazi e mondi dove il suono cattura l’immaginazione lasciandoci liberi di interpretare i suggerimenti emotivi. A mio parere è un lavoro che merita tutta l’attenzione possibile, essendo il risultato di una ricerca seria e competente, ed è per questo che ho voluto “Futuro remoto” nel nuovo catalogo Environment di Aventino Music dedicato alla musica ambient», spiega Claudio Scozzafava, chief della Aventino Music.
“Futuro concreto” su Spotify
https://open.spotify.com/album/3OJYgVNKtuhE2svNbiTDWP?si=OZNJlBDuQFqT4CH0t0pOsA
BIOGRAFIA
Il Laboratorio Elettroacustico del MIAI nasce nel 2021 presso il Museo Interattivo di Archeologia Informatica (MIAI) per volere di Remo De Vico (editing e piatto del satellite), Dario Della Rossa (sintetizzatori), Massimo Palermo (batteria, editing e piatto del satellite) e Alessandro Rizzo (editing), nel contesto della ricerca museale dell’associazione “Verde binario” che vede nella raccolta, nella catalogazione e nell’esposizione del materiale informatico di interesse storico ed in disuso il suo punto di forza.
Il Laboratorio Elettroacustico si muove, così, tra innovazione tecnologica e suoni di un passato informatico destinato altresì al dimenticatoio.
Dalle loro stesse parole: «Il L.E.M. si pone l’obiettivo di diventare un polo di attrazione per la sperimentazione elettroacustica, essendo uno dei pochi centri di ricerca musicale presenti al sud Italia. Attraverso corsi di formazione, installazioni sonore e concerti mira a creare un pubblico dall’orecchio educato a quelle che spesso possono essere le difficoltà d’ascolto nei confronti della musica contemporanea e sperimentale»