È uscito il 7 dicembre, per Pongo Edizioni, l’album “My Christmas Memories” con le musiche di Leonardo Laddaga, interpretate da: Gianmarco Andreoli, Alessandro Margherita, Adriano Cancro, Guido Parma e Antonietta Incardona.
“My Christmas Memories”, un titolo semplice ma capace di riportare ognuno di noi a quei lontani momenti, vissuti o magari soltanto sognati, di intima festa e genuina felicità illuminati dal caldo crepitare di un caminetto acceso accanto all’abete sfavillante di luci e colori e a un adorno presepe nell’attesa della fatidica notte di Natale. In questo brano inedito che dà il titolo al CD, in cui l’ordito del tema si ripresenta variato ma ripetitivo nelle note del pianoforte, semplici e ingenue, come la fantasia di noi bambini di allora in attesa dell’arrivo di Babbo Natale, veniamo accompagnati nell’ambiente natalizio lungo i sentieri dei nostri ricordi più famigliari dalla linea melodica eseguita dal violoncello, dolcissima e a tratti struggente, che con un appassionato e avvolgente vibrato invade le più sopite e affettuose nostalgie. Un altro Natale questo di “My Christmas Memories”, per una volta non chiassoso, brioso, festaiolo e commerciale, bensì raccolto, più mite, intimo e amorevole. Il Natale di quando ancora il dono più bello era quello in fondo più semplice e autentico: la bontà.
Il secondo brano “A Snowflake” (nella versione italiana cantata “Un Fiocco di Neve”) viene qui riproposto in versione quartetto: pianoforte e archi. Un’altra melodia dolce e sincera affidata alle corde di violino, viola e violoncello sulle sonorità di un pianoforte che conduce con un’armonia semplice ma efficace, decisamente “natalizia” ancora più incisiva nei ritornelli dove il quattro quarti delle strofe si trasforma in tre quarti, contrapposizione che richiama quella presente nel testo: il Natale di chi è solo, fragile e diverso come il pupazzo di neve sotto ai fiocchi che scendono nella notte di Natale mentre l’umanità festeggia al caldo nelle proprie case, quel pupazzo che il primo raggio di sole scioglierà ma che ognuno di noi porterà dentro sé nella vita; emblema della solitudine che però può cambiare e trasformarsi in gioia con un semplice gesto di pace capace di avvicinare e ridare vita. Anche questo brano dunque tende alla riflessione trasportando l’ascoltatore nella fiaba del Natale con una melodia decisamente intelligibile e cantabile dalla predisposizione tipicamente corale.