‘Ndar: la Suite di Rachele Colombo e Miranda Cortes alla conquista di un nuovo world – E’ uscito in digitale ‘Ndar di Rachele Colombo e Miranda Cortes (Freecom, label e distrib.).
Fra le principali piattaforme ricordiamo: ITunes, Deezer e Spotify.
Rachele Colombo: voce, chitarra classica, elettrica, battente, bendir, darbuka, percussioni. Miranda Cortes: voce e fisarmonica. ‘Ndar come andare, volare, pensare, forse sognare: un omaggio alla bellezza e alla creatività, al pensiero e alla poesia, alla passione e all’ironia.
Che si consuma in un viaggio idealmente di acqua e di terra: un CD e uno spettacolo condiviso con gli amici musicisti che hanno contribuito a dar vita a questa traversata musicale.
Entro dicembre l’album sarà disponibile nei negozi.
Registrato fra maggio 2015 e luglio 2016, questo album è una sorta di suite che nasce dall’incontro fra due artiste curiose e complesse che hanno deciso di mescolare i propri percorsi musicali e di scompaginare le carte della musica world mescolandola e contaminandola con ironia con la classica, il jazz, l’etnica, la contemporanea.
Artefici di questo repertorio sono la fisarmonica esaltata da un sorprendente utilizzo espressivo del suo armonioso mantice, e il canto per i contenuti di particolare intensità poetica e i suoi variopinti colori linguistici: inserti recitativi in greco antico nel brano Mediterraneus, il latino nel Requiem d’Aqua, la lingua rustica Pavana in Ruzzante tornato dalla guerra, la lingua madre francese per Miranda Cortes, l’italiano e in particolar modo il dialetto veneto per Rachele Colombo, interprete profondamente legata alle proprie radici culturali, la cui carriera artistica ne testimonia la rappresentanza cantautorale nel panorama nazionale.
Alla stregua degli artigiani del Suono, il duo Colombo-Cortes ha affinato un insaziabile desiderio di costruire un piccolo tempio della forma canzone in un grande pathos evocativo, e questo grazie anche alla generosità artistica di numerosi amici musicisti:
Gianni Coscia che duetta con la fisarmonica di Miranda Cortes in Aquarium Venitien regalando i suoi fraseggi improvvisativi; Gualtiero Bertelli, in veste di poeta, che recita la sua rabbia per il destino di Venezia; Mauro Palmas e Maurizio Camardi delicate presenze in Vorìa ‘Ndar rispettivamente al liuto cantabile e duduk armeno, Dario Marusic solenne in L’oubli et le papillon nel suono della sopela istriana e del violino, Paola Lombardo con le sue teatrali sperimentazioni vocali in Aspettare L’uscita, Michele Pucci cui si deve la chitarra flamenco ne Il mio paese, Gianluigi Secco poeta e voce recitante nello struggente finale di Paròn perdido.