Noi siamo la droga (scusa) è il provocatorio titolo del nuovo singolo di Rafèle, artista napoletano che con il suo romanticismo minima si conferma una delle penne più interessanti del nuovo cantautorato alternativo.
Uscito su tutte le piattaforme, il singolo ha iniziato a far parlare di sé ancor prima della sua pubblicazione per via della particolare scultura che Rafèle ha fatto realizzare e posizionare a Napoli per il lancio del brano: una pillola di enormi dimensioni, costruita in resina e riproducente la classica forma della compressa, esposta dall’8 al 12 dicembre in piazza San Domenico Maggiore.
“Una pillola può fare bene o male, può essere una droga e una medicina, un po’ come Napoli che può accoglierti e può distruggerti” racconta Rafèle, che non a caso ha scelto come location piazza S. Domenico Maggiore, ossia “il centro esatto del perimetro storico della città, un posto dove secoli di storia si mescolano con la movida universitaria”.
Al centro della maxi-pillola compare la scritta “noi siamo la droga”: “Oltre ad essere il titolo del singolo – spiega Rafèle – è il messaggio che si porta con sé la mia generazione, una generazione pronta ai cambiamenti e che prova ad affermarsi attraverso le proprie passioni, ma che viene costantemente sminuita. Non siamo solo la generazione della velocità dei mezzi, dei social media, delle comodità: noi siamo quelli che hanno allargato gli orizzonti, aperto strade barricate da sempre, quelli che credono nel prossimo, quelli che accettano. Siamo la generazione si afferma attraverso le proprie passioni con mezzi che ci siamo inventati, prima che attraverso una posizione economicamente stabile. Noi siamo il sogno di cui vi siete sempre fatti il sabato sera per ritornare alla realtà il lunedì mattina, noi siamo la droga!”.