“Non dire il tuo nome”, il romanzo di Roberto Pitassi tra antiche leggende e suspense

“Non dire il tuo nome” è il quarto romanzo dello scrittore Roberto Pitassi, pubblicato con la casa editrice Rossini

Pitassi, classe 1978, per lavoro è un ingegnere elettronico; per lui la scrittura è uno strumento attraverso cui spera «di poter contribuire a una nuova fioritura culturale».

Le sue intenzioni sono evidenti a partire dal suo curriculum artistico, infatti, oltre ai romanzi, la produzione di Pitassi è contraddistinta dalle favole dedicate a bambini e ragazze (Storie per sognare e favole per sognare volume 1 e 2, Goware, 2017).

Ma veniamo all’ultimo dei suoi romanzi pubblicati: “Non dire il tuo nome”, una storia che si colloca a metà tra il genere thriller – per il ritmo proprio della narrazione e gli enigmi che il lettore scioglierà proseguendo con la lettura – e quello fantastico – per la centralità e il contributo che dà all’opera l’emisfero della leggenda.

L’ambientazione privilegiata di “Non dire il tuo nome” è quella di una piccola frazione che sorge nel comune di Morsano al Tagliamento, Poiana, in provincia di Pordenone nel Friuli-Venezia Giulia, permettendo alla storia narrata in “Non dire il tuo nome” di calarsi in un contesto prettamente naturalistico, dove la natura trionfa.

Foto in bianco e nero dell'autore Roberto Pitassi, "non dire il tuo nome"
Foto dell’autore Roberto Pitassi, “Non dire il tuo nome” – Rossini Editore

Le colline verdeggianti che circondano il paese, l’odore quasi percettibile del sottobosco, il vino dei vigneti ambiti da tutto il circondario. È proprio nella natura che esordisce “Non dire il tuo nome”, con un incipit dal ritmo serrato ambientato nel 1988, quando l’ottenne Luca Visintini per recuperare il suo pallone si addentra nel bosco ed è protagonista di un incontro singolare con una donna che lo invita a entrare a casa sua. Conquistato da un’offerta di dolciumi e caramelle, Luca accetterà l’invito della bizzarra donna che lo chiama, ma la decisione non potrà che segnare l’inizio di una ricerca serrata da parte dei suoi amici e dei famigliari, in particolare del fratello maggiore, Roberto. Nessuno sa che cosa gli sia capitato, anche perché Luca è obbediente, difficilmente dà confidenza agli estranei e prima d’allora non era mai capitato che si allontanasse così a lungo.

Eppure, quella che all’inizio sembra essere per il lettore una speranza non del tutto vana, presto si rivela tale, perché a pochi giorni di distanza viene ritrovato il cadavere del piccolo Luca e cominciano le indagini. Ma il lettore non si troverà davanti a un semplice caso da risolvere, perché quello che è accaduto a Luca Visentini ha a che fare con un mondo intangibile, fatto di luoghi misteriosi e leggende antichissime del 1600, dove i confini tra ciò che è possibile e ciò che non lo è si mescolano, fino a confondere il lettore e renderlo irriducibilmente parte attiva della storia

Roberto Pitassi, con una scrittura magnetica e la preparazione dei grandi maestri del fantasy, regala al lettore una storia ricca di colpi di scena, dove il piacere della lettura è accompagnato da riflessioni profonde e messaggi morali di primaria importanza.

L’amicizia, la determinazione e l’ostinazione di chi rimane e cerca di capire fino in fondo come sono andate le cose, ma soprattutto l’importanza di riappropriarci di quella capacità di guardare alle cose e ai problemi nel modo in cui solo un bambino può farlo, quel fanciullino chiuso dentro di noi che troppe volte ci rifiutiamo di ascoltare.

I personaggi perfettamente costruiti da un punto di vista psicologico, al punto da essere riconoscibili prima ancora di pronunciare le battute che seguono, conferiscono alla storia una tridimensionalità ancora maggiore. In particolare il personaggio della strega, Mary Gnot: proprio attorno a lei si svilupperanno i maggiori dubbi del lettore.

Nella prosa di Pitassi, dialoghi serrati e descrizioni si alternano sulla pagina dando vita a un concerto ben equilibrato, dove ogni strumento, ogni parola si trova esattamente dove dovrebbe stare e assurge al proprio compito narrativo. Inoltre, “Non dire il tuo nome” è un’opera che si rivolge non solo agli adulti ma che potrebbe avvicinare anche i ragazzi, vuoi per i giovani personaggi che muovono le file della storia, vuoi perché gli adolescenti sono il target prediletto dal genere fantasy.

Informazioni
Titolo dell’opera: Non dire il tuo nome
Autore: Roberto Pitassi
Editore: Rossini Editore
Genere: Narrativa
Pagine: 257
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