Da poco in libreria, il libro di poesie “Nulla dover tralasciare” di Antonella Longo mette in evidenza la predisposizione ad accogliere ogni aspetto del reale. Per vivere in pienezza. E fermare le emozioni sulla carta, dove saranno custodite efficacemente.
Nata a Corsano (LE), classe 1959, Docente di Scienze Naturali e Chimica presso il liceo scientifico “Girolamo Comi” di Tricase, Antonella Longo si presenta ai lettori con una raccolta poetica preziosa. Il libro si fregia della prefazione del maestro Alessandro Quasimodo, figlio del poeta Premio Nobel Salvatore Quasimodo e della poetessa Maria Cumani.
Scrive Quasimodo, figlio, nella prefazione: «Il titolo dell’opera di Antonella Longo mette in evidenza come il poeta deve analizzare ogni aspetto della vita e continuare una ricerca sul fine dell’esistenza. Non bisogna tralasciare elementi che assumono importanza nel contesto. Porsi costanti quesiti e affrontare le difficoltà quotidiane, in cui l’anima sembra appesa “ad un filo di tela di ragno”, sono obiettivi fondamentali. Non importa svelare gli enigmi e trovare soluzioni adeguate, occorre solo interrogarsi: “Brindo alle mie domande / senza l’ombra di una risposta.”»
Quel “brindisi” alla vita ha ispirato importanti versi poetici di grandi autori. Tra tutti, Mallarmé, Achmatova, Nicanor Parra. La Longo ha alzato il proprio brindisi per gli interrogativi senza risposta e gli incomprensibili (a volte) aspetti della vita.
Sono poesie con la ricercatezza linguistica tipica di chi è immerso totalmente nella scrittura in versi, a tal punto da averne assorbito ogni aspetto. Fino a raggiungere un linguaggio personale e spontaneo, a cui consegnare il frutto del proprio ripiegamento interiore. “Rivedo le parole e le scelgo / le più belle / le raccolgo, le rileggo / le associo, le riassumo / le tengo in serbo.”
Cura e naturalezza, insieme, rendono queste poesie particolarmente pregevoli. Lo stile maturo si unisce a tematiche di spessore. Lo sguardo critico e intelligente è consapevole della complessità dell’esistenza, che non è circoscrivibile a un unico punto di vista.
È Poesia con la P maiuscola, che genera interrogativi su cui soffermarsi a riflettere. L’autrice consegna (senza davvero “nulla dover tralasciare”, ricalcando il titolo) immagini potenti in grado di descrivere in modo eccellente momenti, sensazioni, emozioni. Già dalla poesia posta in apertura, che richiama alla mente le difficoltà della vita: “si naviga a vista, / si impara a bere / senza affogare, / anche quando la pioggia / ingrossa il mare.”
Ci troviamo di fronte ad una raccolta da assaporare con lentezza e nella sua totalità; inclusa finanche la dedica per il marito, carica di trasporto emotivo. A mio marito: “Ho chiuso gli occhi per un po’ / per smarrirmi in dimensioni impalpabili / Fra l’altro / mi è parso di morire / e di resuscitare sulle tue labbra”