Omaggio a Cristina Roccati, terza donna laureata al mondo, per chiudere la rassegna Donne da palcoscenico

Lo spettacolo in prima assoluta dedicato alla rodigina  Cristina Roccati, la donna che “osò” studiare fisica, chiude la rassegna Donne da palcoscenico

La rassegna Donne da palcoscenico si concluderà giovedì 28 novembre alle 21.00, al Ridotto del Teatro Sociale con lo spettacolo Cristina Roccati la Scienza delle donne nel Settecento degli uomini con la drammaturgia e la regia di Letizia E. M. Piva, con Francesca Tres e Paolo Rossi.

Lo spettacolo, in prima assoluta, è dedicato alla figura di Cristina Roccati (Rovigo, 1732 – 1797),  la donna che “osò” studiare fisica. Studiosa, in particolare di fisica, e poetessa, fu la prima donna a seguire corsi universitari regolari e a laurearsi, nel 1751, dopo tale percorso, all’Università di Bologna, divenendo così la terza donna laureata al mondo, dopo Elena Cornaro Piscopia (Università di Padova, 1678) e Laura Bassi (Università di Bologna, 1732) che però avevano seguito studi privati.

Cristina Roccati inizia il suo percorso con l’agio di una famiglia ricca che sosteneva il suo essere donna fuori dal commune; tale percorso, però, doveva presto interrompersi a causa delle  malversazioni del padre che fa cadere in disgrazia la famiglia. La Roccati si trova in condizioni di necessità, ma mai perderà la sua dignità e il suo coraggio.

La drammaturgia di Letizia E. M. Piva prende avvio dalla consultazione delle lezioni autografe conservate alla Concordiana e ne mette in scena alcune parti, incastonandole in un testo che racconta sia l’ascesa che la caduta, sia l’entusiasmo che la stanchezza, sia la studiosa che la donna.

Oltre a Cristina, è in scena un secondo personaggio, il domestico: presenza di pura invenzione che, però, nel suo essere quotidianamente presente al fianco di lei, fa emergere lati privati della personalità di una donna davvero fuori dal comune.

La città di Rovigo dedicherà alla Roccati, oltre allo spettacolo teatrale a cura di Minimiteatri, un’esposizione, a Palazzo Roncale, dal 6 dicembre 2024 al 21 aprile 2025, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo in collaborazione con l’Accademia dei Concordi e il Comune di Rovigo, con la curatela scientifica di  Elena Canadelli, da una idea di Sergio Campagnolo, un ritratto commissionato ad un artista contemporaneo e uno studio approfondito delle sue lezioni autografe conservate nell’Accademia rodigina a cui seguirà una pubblicazione scientifica.

Alla figura della Roccati, inoltre, è stato intitolato uno dei telescopi che verranno lanciati in orbita nell’ambito del progetto PLATO dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), la cui missione è individuare pianeti extrasolari simili alla Terra: una nuova avventura per una donna che nel Settecento ha dedicato la sua vita alla scienza e allo studio della natura.

Cristina Roccati (Rovigo, 1732 – 1797)
Cristina Roccati, la donna che “osò” studiare fisica, era una ragazza di appena 15 anni quando da un piccolo paese come Rovigo, che nel ‘700 contava su una popolazione di all’incirca 5 mila abitanti e su un’economia non certo tra le più fiorenti, partì per Bologna per studiarvi all’Università. Del tutto incomprensibile, e forse scandaloso, parve l’oggetto dei suoi studi: la fisica ovvero una materia che esulava dalle competenze proprie “delle donne”.
Anche se si era nel secolo dei Lumi, le università continuavano a essere palestra esclusiva per maschi benestanti. Al mondo, solo due donne avevano, all’epoca, raggiunto la laurea: Elena Cornaro Piscopia (1646-1684) e Laura Bassi (1711-1778), la prima all’Università di Padova, la seconda nell’Ateneo Bolognese.  E fu a quest’ultima che, nel 1747, a soli 15 anni, si rivolse Cristina. Giunse a Bologna scortata da una zia e dal suo maestro di casa, per studiare logica, filosofia, meteorologia, geometria e fisica, prima studentessa “fuori sede” della storia.  Il padre, con una decisione anch’essa controcorrente, aveva puntato su di lei anziché sul fratello.
La Roccati si laureò nel 1751, appena diciannovenne, e l’anno successivo si trasferì a Padova per continuare la sua formazione con lo studio dell’astronomia e della fisica di Newton. La sua carriera era in realtà iniziata dalla poesia erudita e d’occasione, composta per esempio per le nozze di personalità di spicco, un’attività che l’aveva fatta apprezzare non solo nella sua città natale, ma anche a Bologna e in altre accademie d’Italia. Amica dell’influente letterato rodigino Girolamo Silvestri, fu accolta nell’Accademia dei Concordi di Rovigo, importante cenacolo culturale e scientifico del tempo. Costretta a lasciare Padova già nel 1752, a causa dello scandalo finanziario in cui era stato coinvolto il padre, la giovane Roccati si dedicò da quel momento all’insegnamento della fisica nella sua città natale, rivolgendosi principalmente ai membri dell’Accademia dei Concordi, che nel 1754 la nominarono, non senza proteste e persino dimissioni polemiche, loro “Principe”.
Dopo le vivaci esperienze a Bologna e Padova, la vita di Cristina Roccati trascorse sempre a Rovigo, dove portò la scienza galileiana e la fisica newtoniana, in lezioni che ci sono pervenute fino ad oggi e che ci restituiscono uno spaccato della scienza e della società del tempo.

La rassegna è realizzata in collaborazione con il Comune di Rovigo – Assessorato alla Cultura, con il sostegno della Fondazione Banca del Monte di Rovigo, con il contributo della Fondazione della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Azimut Group, Banca del Veneto Centrale, Lions Club Rovigo, Carla Import Sementi, Bimi Sushi, con il Patrocinio della Provincia di Rovigo, l’Accademia dei Concordi, Università degli Studi di Trieste, la Fondazione Sviluppo Polesine, CPSSAE, CPO – Ordine Avvocati Rovigo, Acli Padova, Acli Rovigo, Aqua Srl e la Parrocchia di San Bartolomeo.

Si ringrazia inoltre la Fondazione Rovigo Cultura per il contributo al concorso, la Fondazione Banca del Monte di Rovigo per la concessione delle immagini delle opere di Gabbris Ferrari e Carlo Alberto Schiesaro per le riprese video.

La storica compagnia Minimiteatri, nata nel 2005 dall’incontro di personalità artistiche provenienti da diversi ambienti: Conservatorio, Teatro, Università, Accademia di Belle Arti, festeggia, tra settembre e novembre 2024, i dieci anni della rassegna Donne da Palcoscenico, format teatrale dedicato a personaggi e personalità femminili, che ha ricevuto, tra gli altri, il Patrocinio del Parlamento europeo, del Senato della Repubblica Italiana e della Camera dei Deputati.

Dal 2015 la direzione artistica è affidata a Letizia E. M. Piva che ha preso il testimone dal fondatore della compagnia Gabbris Ferrari dopo la sua scomparsa.

Donne da Palcoscenico – X edizione (2024)
Presidente:
Ruggero Zambon
Direttore Artistico: Letizia E. M. Piva
Produzione esecutiva: Francesca Chiappetta
Responsabile organizzativo
Donne da Palcoscenico – Francesca Chiappetta
E-mail: francesca.chiappetta84@gmail.com
Alla sezione “Concorso” sul sito www.minimiteatri.it

Per informazioni:
info@minimiteatri.it
Facebook: Minimiteatri
Instagram: Minimiteatri

Biglietteria e Informazioni: 375 7992419

Ufficio stampa e comunicazione
Studio Pierrepi di Alessandra Canella
Via delle Belle Parti, 17 – 35141 Padova (Italy)
www.studiopierrepi.it
Referente: Federica Bressan – mob: 333-5391844; e-mail: ufficiostampa@studiopierrepi.it

Calendario e programma

Venerdì 15 novembre, alle ore 17.30
Palazzo Cezza, Rovigo
Presentazione libro-teatro, pubblicazione e narrazione virtuale Gigio Artemio Giancarli: un rodigino nel ‘500 – rilettura della Zingana tra il teatro, la scena e le arti.

Giovedì 28 novembre 2024, ore 21
Ridotto del Teatro Sociale, Rovigo
Cristina Roccati – la Scienza delle donne nel Settecento degli uomini
PRIMA ASSOLUTA
Spettacolo con Francesca Tres e Paolo Rossi
Drammaturgia e regia di Letizia E. M. Piva

Profili
Letizia E. M. Piva, Regista, drammaturga, attrice, vocalist, didatta di musica e teatro, strumentista d
arpa.
Ha lavorato con importanti registi ed attori, quali: Gabbris Ferrari, con cui ha condiviso scelte artistiche per dieci anni, Arnoldo Foà, Antonio Taglioni, Thierry Parmentier, Michele Placido, Ilaria Occhini, Alessandro Haber.
Tra le collaborazioni: Fondazione Teatro La Fenice di Venezia, Federazione Cemat, Teatro Stabile del Veneto, Istituto Musicale Europeo, Centro Ricerche Musicali di Roma, Centro per il Teatro Musicale da Camera di Spoleto, Orchestra di Padova e del Veneto, Teatro Sociale di Rovigo.
Direttore artistico di Minimiteatri, ha scritto e diretto spettacoli per Teresa Mannino, Marina Massironi, Vanessa Gravina, Cristina Donadio.
Ideatrice di manifestazioni, tra cui Donne da Palcoscenico che ha ospitato, tra gli altri, Maddalena Crippa, Dacia Maraini, Syusy Blady, Ambra Angiolini, Francesca Reggiani, Vanessa Gravina, Lucia Lavia.
Ha restituito al teatro il capolavoro cinquecentesco La Zingana di G. A. Giancarli, prima ripresa in epoca moderna.

Francesca Tres, attrice-performer, regista e formatrice teatrale
Attrice-performer, regista e formatrice teatrale con formazione letteraria. In ambito teatrale il suo percorso inizia nel 2004 con Adriano Iurissevich (commedia dell’arte), Cinzia Zanellato e Andrea Pennacchi (Tam Teatromusica, Padova). Approfondisce la recitazione con Marco Baliani, Giuliana Musso, Carlo Preso#o, Maurizio Panici, Tindaro Granata, Fratelli Dalla Via. Indaga il teatro fisico con Livia Villani, c.l. Grugher, Michelangelo Bellani. Esplora l’espressività della voce con Matteo Belli e Francesca Della Monica. Si accosta al teatro danza con Valentina Dal Mas e Marigia Maggipinto. Come attrice recita per diverse compagnie quali La Piccionaia e Gruppo Panta Rei. A sua volta, è lei stessa autrice e regista di spettacoli per adulti e di teatro ragazzi. Nel 2019 ha frequentato il Master in Pedagogia Teatrale all’INPEF di Roma. Nel 2022 è stata finalista a Premio Scenario Infanzia. Nel 2023 ha concluso la Scuola Nazionale in Teatro Educazione organizzata da AGITA e Teatro Giovani Teatro Pirata (ente accreditato MIUR). Come formatrice conduce corsi di teatro per bambini, ragazzi, adulti e insegnanti presso enti pubblici e privaQ. Da sempre accosta l’attività teatrale a quella di corista in cori o gruppi vocali.

Paolo Rossi, attore
Paolo Rossi, attore rodigino, entra a far parte dell’ ICAI (Istituto della Commedia dell’Arte Internazionale) sotto la direzione del Maestro Gianni De Luigi  nel quale si forma professionalmente grazie a diversi Maestri del settore tra i quali Adriano Sinivia, Carolyn Carlson, Eugenio Allegri e molti altri. Tra il 2003 ed il 2006 collabora col regista Alberto Gambato vincendo tre primi premi per soggetto e sceneggiatura alla Mostra del Cinema di Venezia sezione CinemAvvenire. Dal 2010 collabora con diverse compagnie teatrali tra le quali: Minimiteatri. Jar Production e Maner Manush con la quale vince il premio come miglior attore non protagonista nell’ambito dell’AACT (American Association of Community Theatre) Venice, Florida. Attualmente è in scena con Commedia Rossa di Alessia Giovanna Matriciano, selezione Fringe festival 2022 Roma.

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