Operazione antidroga, 17 arresti tra Lazio e Lombardia – Nelle prime ore della mattinata di oggi, 24 luglio 2013, i militari del Nucleo Operativo della Compagnia CC di Roma Centro hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 17 persone, a cui è stato contestato il reato di cui agli artt. 73-74 del D.P.R. 309/1990. L’ordinanza è stata emessa dal GIP del Tribunale di Roma, Dott.ssa Antonella Minunni, che ha accolto la richiesta del Sostituto Procuratore presso la D.D.A. della Procura della Repubblica di Roma, Dott. Carlo Lasperanza, nell’ambito dell’indagine denominata convenzionalmente “Cinu”. Nel corso dell’operazione sono state eseguite 22 perquisizioni locali e domiciliari, con l’ausilio di unità cinofile, presso gli immobili nella disponibilità degli indagati e di alcuni acquirenti.
L’attività investigativa, condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro a partire dal mese di marzo 2012, ha preso spunto dai numerosi arresti in flagranza per spaccio di sostanze stupefacenti, effettuati dai militari dell’Arma nel corso dei servizi di controllo effettuati nei weekend nelle zone della c.d. movida.
In particolare grazie alle indagini è stato possibile disarticolare una pericolosa organizzazione criminale operante su Roma e Provincia, per lo più composta da cittadini albanesi, che grazie ai contatti con i canali di traffico internazionale della droga, era riuscita a creare e gestire un vasto canale di approvvigionamento dello stupefacente che riforniva una grossa fetta del mercato dello spaccio su Roma. La droga prima di giungere al consumatore finale (lo spacciatore), passava attraverso un vero e proprio canale distributivo che garantiva l’arrivo della merce dal produttore al consumatore. Nello specifico, la droga veniva importata in Italia dall’Albania o dalla Grecia per poi essere trasportata a Roma all’interno di autovetture, che venivano poi occultate o all’interno di box auto presi in affitto da cittadine romene o da prestanome oppure parcheggiate sulla pubblica via a qualche isolato di distanza dal domicilio degli indagati al fine di eludere i controlli delle forze dell’ordine. A riscontro dell’attività investigativa nel corso del biennio sono stati fatti ingenti sequestri di stupefacente. Nello specifico:
– in data 07 luglio 2012 venivano tratti in arresto 4 persone, 3 uomini ed 1 donna, poiché sorpresi mentre parcheggiavano la loro autovettura Mitsubishi Colt all’interno di un box auto, ubicato a Roma in zona Centocelle. All’interno del veicolo venivano rinvenuti e sottoposti a sequestro due borsoni contenenti complessivamente Kg. 53,4 di marijuana;
– in data 05 ottobre 2012 venivano tratti in arresto quattro stranieri, tre albanesi ed una cittadina romena, poiché sorpresi all’interno di un negozio di alimentari, gestito dalla donna, ubicato a Roma sempre in zona Centocelle mentre scaricavano da un’autovettura un borsone contenente Kg. 50 di marijuana. All’interno dell’esercizio commerciale veniva inoltre rinvenuta una pistola a tamburo, marca Smith&Wesson, calibro .357 Magnum, carica e pronta all’uso. Corso medesima operazione, in un parcheggio in zona Prenestina, poco distante dall’appartamento dove erano domiciliati i tre uomini, veniva rinvenuta una seconda autovettura con all’interno ulteriori kg. 15 di marijuana.
Di particolare interesse è il ruolo svolto dalle donne attualmente indagate, le quali si occupavano, essendo incensurate, di prendere in affitto sia i garage dove occultare le autovetture utilizzate per il trasporto della droga che gli appartamenti dove alloggiavano gli uomini che si occupavano del trasporto dello stupefacente e del successivo smistamento.
La cessione dello stupefacente veniva gestita in due fasi:
– una prima fase affidata ai “grossisti”, ai quali venivano consegnati circa 2-5 Kg di stupefacente, che rivendevano a loro volta agli spacciatori al minuto
– una seconda fase gestita da diversi spacciatori al dettaglio, di nazionalità anche Nord Africana, che si occupava della vendita al dettaglio dello stupefacente nelle zone della movida romana (Campo De Fiori, Testaccio, Pigneto, San Lorenzo, Ponte Sisto e piazza Trilussa). Una dose di stupefacente (gr. 1 di marijuana) veniva venduta approssimativamente al prezzo di 10 Euro, che poteva variare in base alla disponibilità e al giorno della settimana. Per i clienti abituali era previsto un canale preferenziale grazie al quale gli acquirenti potevano prenotare la droga telefonicamente.
Lo stupefacente sequestrato una volta immesso sul mercato avrebbe fruttato oltre 1.000.000 (un milione) di euro, tenendo in considerazione il prezzo di vendita al dettaglio.
Il giro di affari di un singolo spacciatore al minuto, sulla base dei dati acquisiti nel corso dei numerosi servizi di controllo alla cosiddetta movida notturna, era mediamente di 500 Euro a notte.