Operazione “Magna Charta”
I carabinieri del ROS hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Milano, su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di 30 indagati, per associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e specifici reati di importazione di ingentissimi quantitativi di cocaina. Sette trafficanti sono stati arrestati in Lombardia, Piemonte e Veneto, mentre gli altri interventi sono stati effettuati in Bulgaria, Spagna, Olanda, Slovenia, Romania, Croazia, Finlandia e Georgia dai carabinieri e dalle locali forze di polizia che da tempo stavano collaborando alle indagini. I provvedimenti restrittivi scaturiscono dalle indagini avviate sin dal 2005 in Piemonte nei confronti di una componente calabrese riconducibile alle cosche di Rosarno (RC) ed in particolare alla famiglia BELLOCCO. Il gruppo si riforniva della droga destinata al mercato piemontese tramite un sodalizio di matrice bulgara che provvedeva all’importazione dello stupefacente in Italia ed in Europa e la cui centrale operativa veniva localizzata a Milano. L’attività investigativa proseguiva quindi sotto la direzione della Procura Distrettuale Antimafia di Milano, documentando l’attività di brokeraggio della componente bulgara anche in favore di altri gruppi italiani e stranieri ed accertandone la responsabilità nell’importazione di ingenti quantitativi di cocaina dall’Argentina. Il fondamentale supporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia e di Eurojust, consentiva poi di estendere le indagini in Bulgaria, con la collaborazione di quelle Autorità ed in Spagna, dove veniva individuata ad Alicante un’ulteriore base operativa del sodalizio. Nella prima fase delle indagini, le modalità e l’entità del traffico venivano riscontrate da numerosi interventi di riscontro, con l’arresto di corrieri bulgari provenienti dall’aeroporto dominicano di La Romana ed il sequestro di singoli carichi negli scali aerei di Milano e Amsterdam. In un secondo momento, le indagini documentavano un ben più rilevante flusso di narcotico, importato via mare dall’organizzazione attraverso imbarcazioni da diporto appositamente modificate. Gli specialisti di queste importazioni erano gli italiani CATTELAN Fabio ed il fratello Lucio, deputati anche al reclutamento degli skipper ed al reperimento delle imbarcazioni predisposte con doppi fondi, che dai Caraibi navigavano da e verso i porti turistici della Spagna e delle isole Baleari, luogo di approdo e di primo stoccaggio della cocaina, successivamente trasferita in Italia, ma anche in più Paesi europei ed alla Croazia, dove dimoravano il trafficante padovano Antonio MELATO ed il figlio Alessandro. Nel febbraio 2007, le attività tecniche condotte sul MELATO consentivano di seguire le mosse degli equipaggi che stavano trasportando, su imbarcazioni transoceaniche, enormi carichi di cocaina dal Venezuela in Spagna. Così il 14 febbraio 2007 veniva intercettato a 100 miglia a nordovest dell’arcipelago di Madeira, il veliero BLAUS VII, e sequestrati gli oltre 2000 kg. di cocaina occultati a bordo, con l’arresto di tre membri dell’equipaggio. L’imbarcazione era condotta dal padovano VOLTAN Mattia, ingaggiato dal MELATO. Nel medesimo giorno, sempre su attivazione italiana, veniva intercettato dalla dogana spagnola il natante OCT CHALLENGER e sequestrati ulteriori 4.000 kg. circa di cocaina con l’arresto di sette membri di equipaggio, tra cui gli italiani MEDAGLIA Luca e CORBO Martino, ingaggiati dai fratelli CATTELAN. Nel periodo successivo, emergeva l’intenzione degli indagati di riprendere i contatti con gli emissari del cartello fornitore a Girona (E), per riorganizzare ulteriori importazioni di droga, la cui commercializzazione sul mercato europeo avrebbe dovuto ripianare le perdite subite. Tramite MELATO Antonio, il capo della componente bulgara, BANEV Evelin Nicolov, detto Brendo, finanziava quindi il noleggio di nuove imbarcazioni e l’ingaggio degli equipaggi presenti nelle Isole Canarie, approntando in particolare una barca a vela modello Bavaria 47 e la motonave LIBERTAD, funzionale all’importazione di un ulteriore carico di circa 3000 kg. di cocaina. Una grave divulgazione di notizie sull’indagine, di cui venivano posti a conoscenza i principali trafficanti bulgari, determinava tuttavia il congelamento delle attività in corso. La perquisizione eseguita dalla polizia locale a carico del BANEV, arrestato nell’ambito di un autonomo procedimento instaurato in quel Paese per riciclaggio, ha dato riscontro documentale di ciò e condotte le autorità bulgare ad accertare la responsabilità di un magistrato locale, ora non più in servizio. Sul fronte patrimoniale, le indagini internazionali hanno consentito l’individuazione in Svizzera di numerosi rapporti bancari e finanziari ed il sequestro di una somma complessiva ammontante a circa 10 milioni di euro, provento del narcotraffico. Al momento dell’intervento dei carabinieri e della polizia croata, il MELATO Antonio, con il figlio Alessandro, anch’egli arrestato a Dubrovnik, stava accingendosi ad una nuova spedizione di narcotico, questa volta, verosimilmente seguendo la rotta africana. La vasta attività investigativa ha evidenziato un’inedita complicità di gruppi della criminalità italiana con i sodalizi bulgari, in grado di accedere a primari canali di approvvigionamento, investendo enormi capitali anche nell’acquisto di costose imbarcazioni transoceaniche, poi modificate per il trasporto del narcotico. Il brillante risultato operativo è stato commentato dal Ministro dell’Interno bulgaro Tsvetan Tsvetanov che, nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato anche il Vice Procuratore Generale Galina Toneva, il Capo della Polizia Kalin Gheorghiev ed il Direttore Generale per la Lotta alla Criminalità Organizzata Stanimir Florov, ha espresso il proprio compiacimento per l’eccellente lavoro svolto e la proficua cooperazione realizzata con l’Italia e l’Arma dei Carabinieri; un impegno condiviso in direzione di obiettivi comuni, che ha consentito, tra l’altro, l’arresto di Evelin Banev, facoltoso uomo d’affari, sospettato di essere uno dei maggiori esponenti della criminalità organizzata bulgara.
Ostia – Lite finita a coltellate. Arrestato un cittadino egiziano
I carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Ostia hanno arrestato un cittadino tunisino con l’accusa di tentato omicidio. Ieri sera, sulla spiaggia libera del Lungomare Paolo Toscanelli, A.A. 37enne egiziano, residente in Corso Duca di Genova dopo un acceso diverbio con un 30enne ivoriano, ospite della Caritas di Ostia, lo ha aggredito colpendolo con due coltellate, all’addome e a un braccio. Un amico e connazionale della vittima ha chiamato il 112 e, dopo pochi attimi sul posto sono giunti i carabinieri che hanno arrestato l’egiziano con l’accusa di tentato omicidio e lesioni personali. Sono in corso ulteriori accertamenti per chiarire i motivi che hanno fatto scaturire la lite.
E’ caccia agli sciacalli della solidarietà. Le forze dell’ordine già sulle loro tracce. Si fingono volontari del Bambino Gesù chiedendo per strada contributi per i bambini malati. Le ricerche dei delinquenti estese a tutto il territorio nazionale
Si stanno macchiando di uno dei crimini più infamanti i truffatori che in questi giorni stanno battendo le vie e i negozi di Roma presentandosi come volontari dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù a caccia di contributi economici con tanto di “tariffe” (come hanno denunciato quanti non hanno creduto alla modalità della richiesta) per aiutare bambini malati. Persone che non hanno alcuno scrupolo ad approfittare della disponibilità verso la sofferenza dei più indifesi utilizzando il richiamo internazionale di un’eccellenza della medicina e della ricerca. Dopo le segnalazioni, immediato è scattato il coinvolgimento dei Carabinieri, in particolare della Stazione di Roma Porta Cavalleggeri, competenti per territorio, che hanno avviato verifiche e controlli, già nella giornata di ieri 4 giugno, interessando tutti i Carabinieri della Capitale. Il meccanismo è pressoché sempre identico: si chiede un contributo per i bambini colpiti dal cancro, oppure si propone un corso per diventare “medici-clown”, oppure per diventare volontari, o ancora si propongono trattamenti sanitari singoli da “sponsorizzare” oppure contributi per il viaggio o il sostentamento di famiglie provenienti da lontano. Già nel passato l’azione combinata dei cittadini e dell’Ospedale avevano consentito ai Carabinieri di individuare e arrestare azioni truffaldine di questo tipo. Ma questi gesti criminali non devono fermare la straordinaria solidarietà delle persone che con generosità sostengono – sia attraverso il 5×1000 che con donazioni spontanee o legate alle tante campagne di raccolta fondi attivate dall’Ospedale e dall’Associazione Bambino Gesù onlus – le attività di assistenza e di ricerca dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e con esse la salute di neonati, bambini e ragazzi provenienti da ogni angolo del mondo e da tutta Italia bisognosi di una cura per una malattia rara o particolarmente complessa. Per verificare se un’iniziativa di solidarietà a favore dell’Ospedale è concreta e reale oppure l’opera di delinquenti senza alcuno scrupolo che tanto hanno in comune con gli sciacalli che stanno approfittando del terremoto in Emilia Romagna, Veneto e Lombardia, è sufficiente rivolgersi all’ufficio di fund raising dell’Ospedale 0668592055 oppure visitare il sito www.ospedalebambinogesu.it.
Verosimilmente l’azione investigativa andrà a intervenire anche nei territori dove l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ha attivato dei centri pediatrici ossia in Basilicata, Calabria, Molise e in Sicilia dove a Taormina è attivo il Centro Pediatrico del Mediterraneo, punto di riferimento cardiologico per l’intero bacino del mare nostrum.
Via Palmiro Togliatti – Sotto minaccia di un coltello si fa’ consegnare 100 euro, rintracciato ed arrestato dai carabinieri.
Roma – I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato un cittadino marocchino di 31 anni, già noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di rapina aggravata. L’uomo, ieri sera, in via Palmiro Togliatti, ha avvicinato un 21enne cittadino romeno e dopo averlo minacciato con un coltello si e fatto consegnare i 100 euro che il giovane aveva con se, fuggendo via. La vittima, a questo punto ha immediatamente chiamato il 112. I Carabinieri giunti sul posto, grazie anche alla descrizione fornita dal 21enne hanno rintracciato e bloccato il rapinatore, mentre a piedi stava tentando di far perdere le proprie tracce. Arrestato il malfattore è a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa del rito direttissimo mentre i 100 euro recuperati dai Carabinieri sono stati restituiti al giovane.
Minaccia la ex compagna e tenta di aggredire i carabinieri, arrestato elettricista di Acilia
Acilia (Roma) – I Carabinieri della Stazione di Acilia hanno arrestato un pregiudicato 39enne del luogo, responsabile di violenza privata, lesioni personali, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Ieri pomeriggio, L.G., elettricista di professione e noto alle forze dell’ordine per i suoi trascorsi con la giustizia, è tornato a casa della compagna, una donna romana di 36 anni residente in via Vincenzo Petra con la quale aveva da poco interrotto la relazione sentimentale, chiedendo di tornare a vivere insieme. Di fronte al rifiuto categorico della donna, l’uomo si è attaccato al citofono e l’ha apostrofata con parole ingiuriose; poco dopo, non avendo raggiunto lo scopo, ha L.G. ha pensato bene di recidere il cavo elettrico che alimenta l’abitazione e di danneggiarne il citofono. La donna, in preda al panico ha chiamato i carabinieri ma, al loro arrivo, l’uomo era già andato via. In serata poi, l’ex, completamente ubriaco è tornato a far visita alla donna, ancora una volta con l’intento di entrare in casa. Questa volta però ad attenderlo c’erano i carabinieri di Acilia che, al primo tentativo di molestia, sono intervenuti per bloccarlo. L’uomo, pur si sottrarsi al controllo, ha reagito con violenza inaudita anche nei confronti dei militari tentando più volte di colpirli con calci e pugni e danneggiando la carrozzeria della gazzella con la quale è stato poi condotto in caserma e arrestato.
Romano 48enne molesta donna sull’autobus. Arrestano dai carabinieri.
Roma – I Carabinieri della Stazione Roma Aventino, mentre si trovavano a bordo di un autobus per un servizio antiborseggio, hanno arrestato un romano, di 48 anni, che stava molestando una donna, romena, di 40 anni. All’altezza di piazza dei Navigatori, l’uomo si è avvicinato e l’ha ripetutamente molestata. I Carabinieri presenti sull’autobus, in abiti civili, attirati dalle urla della giovane straniera, sono immediatamente intervenuti bloccando il 48enne che è stato arrestato, con l’accusa di violenza sessuale. Trattenuto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria sarà processato in mattinata con il rito direttissimo presso le aule del Tribunale di piazzale Clodio.
Controlli dei carabinieri ai Castelli Romani contro la prostituzione in strada ed i furti nelle abitazioni e cantieri edili
I Carabinieri hanno effettuato nelle ultime una serie di controlli straordinari di controllo del territorio nei comuni di Grottaferrata, Rocca di Papa, Rocca Priora. Monte Compatri volti principalmente a contrastare il fenomeno della prostituzione in strada, a prevenire i furti e le rapine nelle abitazioni o nei cantieri edili. In particolare, in località Pratoni del Vivaro, nel comune di Rocca Priora, zona che è stata recentemente teatro di un’indagine che ha consentito di disarticolare un’organizzazione criminale dedita allo sfruttamento della prostituzione anche minorile, i Carabinieri della Stazione di Rocca Priora, hanno sorpreso 5 giovani prostitute, rumene che, indossando abiti molto succinti e con atteggiamenti indecorosi, adescavano potenziali clienti di passaggio. Le ragazze sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria per atti contrari alla pubblica decenza e contravvenzionate ai sensi dell’ordinanza sindacale, che vieta di stazionare sulla pubblica via manifestando inequivocabilmente l’intenzione di prostituirsi. Nell’ambito dei servizi specificatamente finalizzati alla repressione di furti e rapine, una pattuglia dell’Arma ha intercettato in località Campi di Annibale del comune di Rocca di Papa un’autovettura di grossa cilindrata con targa straniera, a bordo della quale viaggiavano tre rumeni di età compresa tra i 30 e i 40 e con un curriculum criminale di tutto rilievo. L’immediata perquisizione del mezzo portava alla scoperta di grimaldelli, chiavi alterate e altri utensili. I tre sono stati quindi deferiti per porto abusivo di attrezzi atti allo scasso e allontanati dal comune di Rocca di Papa con foglio di via obbligatorio per la durata di tre anni. Nella stessa area, i Carabinieri hanno arrestato altri tre rumeni, sorpresi all’interno di un cantiere edile subito dopo aver asportato oltre 200 litri di gasolio da autocarri, ruspe e mezzi d’opera.
Fermato dai carabinieri per un normale controllo, viene trovato in possesso di un cellulare rubato. In manette un cittadino georgiano.
Roma – I Carabinieri della Stazione Roma Città Giardino hanno arrestato un cittadino georgiano di 28 anni, nella Capitale senza fissa dimora e già noto alle forze dell’ordine con l’accusa di ricettazione. L’uomo, in via Gargano fermato dai militari dell’Arma per un normale controllo, è stato trovato in possesso di un cellulare di dubbia provenienza. A questo punto, i Carabinieri a seguito di ulteriori accertamenti hanno scoperto che il telefono era stato da poco denunciato rubato. Sono così scattate le manette per lo straniero che dopo l’arresto è stato associato presso la Casa Circondariale di Roma Regina Coeli mentre il cellulare recuperato dai Carabinieri è stato restituito alla legittima proprietaria.
Ruba nel centro di raccolta ama, arrestato dai carabinieri
Roma – I Carabinieri della Stazione di Roma Tor Pignattara hanno arrestato un cittadino romeno di 30 anni, sorpreso mentre stava rubando all’interno del centro di raccolta dell’azienda AMA di via Teano. I Carabinieri che transitavano di pattuglia lo hanno bloccato mentre stava asportando diverso materiale informatico. Il cittadino romeno ha tentato la fuga opponendo resistenza ai militari ma è stato condotto in caserma e processato con il rito direttissimo.
Dipendente “infedele” arrestato dai carabinieri. Sorpreso dai militari mentre carica della merce appena rubata sulla sua autovettura.
Roma – I Carabinieri della Stazione Roma Torrino Nord, a seguito di alcune segnalazioni, hanno arrestato un romano 40enne, dipendente di una grossa catena di supermercati, con l’accusa di furto aggravato. L’uomo, che lavora come macellaio presso un grosso centro di distribuzione, con sede in via della Magliana, è stato sorpreso da una pattuglia di Carabinieri, mentre stava caricando sulla sua autovettura della merce (liquori, formaggi e prodotti per la persona) che aveva sottratto poco prima al supermercato. Nei giorni scorsi erano stati già segnalati degli ammanchi ed erano stati presi alcuni accorgimenti per riuscire ad individuare il responsabile. I militari così lo hanno arrestato in flagranza di buon mattino prima di intraprendere il suo turno di lavoro. Subito dopo è stato accompagnato in caserma dove è stato trattenuto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa di essere processato con il rito direttissimo. La merce sottratta, del valore di alcune centinaia di euro, è stata riconsegnata al direttore del centro di distribuzione.
Piazzale Flaminio – Aggrediscono una 21enne nel tentativo di rubargli la borsa, due stranieri arrestati dai carabinieri
Roma – I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Trionfale hanno arrestato due cittadini dell’Ecuador, di 23 e 32 anni con l’accusa di tentata rapina aggravata. I due stranieri, in via Luisa di Savoia, nei pressi di P.le Flaminio, hanno aggredito una 21enne cittadina italiana, nel tentativo di rubargli la borsa. I militari dell’Arma in transito, hanno notato la scena e sono immediatamente intervenuti bloccando i due malfattori. Arrestati dai Carabinieri i due stranieri sono a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa de rito direttissimo, mentre la vittima soccorsa ed accompagnata presso l’Ospedale Santo Spirito, a causa delle ferite riportate ne avrà per 7 giorni.
Decidono di aumentare il canone di affitto e per “convincere” gli inquilini riottosi si presentano armati di motosega e spranga in ferro. Padre e figlio arrestati dai carabinieri.
Fiano Romano (Rm) – Uno con la motosega imbracciata, l’altro con una spranga di ferro in mano. Tutto intorno a loro, un appartamento semidistrutto e gli inquilini terrorizzati. E’ questa la scena che si è presentata ai Carabinieri della Stazione di Fiano Romano, intervenuti a seguito della segnalazione di una lite in un’abitazione di via Fermi. I motivi di tanta ferocia, secondo quanto ricostruito dai militari, sono riconducibili a dissidi sorti tra padre e figlio di 57 e 27 anni, del posto, proprietari dell’appartamento concesso il locazione ad una coppia di coniugi di origini romene. La discussione sorta sul canone di locazione si è tramutata in una vera e propria spedizione punitiva. I due proprietari hanno fatto irruzione nell’appartamento danneggiando la porta, il mobilio, alcune suppellettili e il bagno per “convincere” i due affittuari ad accettare le loro proposte. I Carabinieri sono riusciti a riportare la calma e ad arrestare i responsabili dell’aggressione. Gli arnesi utilizzati nel raid sono stati sequestrati. Padre e figlio sono stati arrestati e accompagnati in caserma in attesa del rito direttissimo.
Ladri all’assalto di capannoni in disuso e di depositi dell’AM.A.. Quattro arresti
Roma – Questa notte i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Montesacro hanno arrestato tre cittadini romeni di età compresa tra i 19 e di 30 anni con l’accusa di tentato furto aggravato in concorso. I tre sono stati sorpresi da una pattuglia di militari mentre stavano tentando di portare via del materiale ferroso precedentemente rubato all’interno di un capannone industriale in disuso ubicato in via Tiburtina 1040. Dopo un breve inseguimento a piedi, i ladri sono stati ammanettati e portati in caserma. Un altro ladro, un 30enne romeno, è stato sorpreso dai Carabinieri della Stazione Roma Torpignattara all’interno del centro di raccolta dell’A.M.A., mentre stava facendo razzia di materiale informatico. La cattura del ladro è stata difficoltosa a causa della vibrante reazione scatenata contro i militari, motivo per cui il 30enne, oltre che di furto aggravato, dovrà rispondere anche di resistenza a pubblico ufficiale.