Esce, per Aventino Music, il nuovo doppio singolo di Paolo Tofani, storico chitarrista degli Area, questa volta accompagnato dal polistrumentista Arthuan Rebis: “La Tempesta”/”Non è Possibile”.
Registrate presso lo studio “La Loggia”, “La Tempesta”/”Non è Possibile” miscela il cantautorato alla world music, fino a toccare la musica classica, grazie agli strumenti utilizzati.
Il mixaggio, realizzato presso gli studi della Aventino Music, è a cura dello stesso Paolo Tofani e di Alessandro Curcuma (vero nome di Arthuan Rebis). Il master è a cura di Dario Giuffrida.
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“La Tempesta” e “Non è Possibile” nelle parole di Paolo Tofani
Nella instancabile e gloriosa vita del ricercatore, molte sono le direzioni che si manifestano e stimolano la sua fertile mente.
In accordo alle circostanze e le sue capacità, talvolta si può trovare a seguire direzioni e stimoli diversi.
Io da sempre ho considerato il suono come un ambiente speciale sia dal punto di vista tecnico che quello emotivo, più avanti mi sono infilato in altro aspetto del conoscere, cioè cercare di capire chi sono, da dove vengo, dove vado e perché (certamente questo mi ha cambiato completamente la vita), poi ho cominciato a scrivere: le mie emozioni, le mie analisi intime del vissuto, e le mie tante fragilità.
In questa ultima parte del mio viaggio, sono molto affascinato dalle immagini del mondo, delle cose e delle persone, e quindi ho iniziato a vestire la mia musica con diversi aspetti della realtà in movimento, e questo mi diverte e mi stimola tantissimo.
Nella raccolta contenuta nel mio diario “Note di viaggio I” ci sono interessanti intuizioni e piccole cronache di vita vissuta.
Ho già usato alcune parti nelle mie narrazioni e sono molto soddisfatto, ma sentivo che mancava un linguaggio più semplice e diretto, quindi semplicemente: le canzoni.
Mi ritengo molto fortunato di avere avuto amici molto esperti in questa scienza come Gianni Sassi, Franco Battiato, Claudio Rocchi, etc.… Quindi, alcune parti del mio diario sono diventate canzoni e insieme al mio carissimo amico polistrumentista Alessandro Cucurnia (in arte Arthuan Rebis) abbiamo realizzato due brani che saranno parte di un lavoro più articolato, i titoli: “La Tempesta” e “Non è Possibile”.
L’incontro con Arthuan è avvenuto grazie allo “spirito guida” di Claudio Rocchi, durante una sua commemorazione, ed è proseguito nelle terre di Luni, tra pranzi vegani, discussioni di filosofie orientali e musica.
Arthuan si è occupato degli arrangiamenti, con arpa celtica, hulusi, nyckelharpa, nonché della registrazione e dell’editing nel suo studio “La Loggia”. Ha anche montato il videoclip del brano “La Tempesta”.
Il viaggio continua e non esiste niente di scontato.
Buon ascolto.
Paolo Tofani
“La Tempesta” e “Non è Possibile” su Spotify
https://open.spotify.com/album/3CTIHvf15Fz1ikEyRa8S3q?si=Sd3TrK-ATWGC9oR1kjpaHA
PAOLO TOFANI
Paolo Tofani comincia a suonare la chitarra come autodidatta e inizialmente si esibisce suonando rock & roll nei locali da ballo di Firenze. Dopo l’ingresso nella formazione beat livornese de I Samurai, inizia i suoi tour in Italia ai quali si aggiunge anche un tour di tre mesi in Inghilterra, dove conosce la musica di Chet Atkins e affina la sua tecnica del finger picking.
Il successo della tournée internazionale lo spinge a provare altre vie professionali e lascia I Samurai per far parte dei Califfi di Franco Boldrini, dove inizia la sua esperienza pop, blues e rock ottenendo un buon successo commerciale partecipando sempre con I Califfi a Un disco per l’estate, Festivalbar e Cantagiro.
Sempre negli anni 1960 incide alcuni 45 giri per la Nuova Enigmistica Tascabile con lo pseudonimo Danny.
Sposa una donna inglese, Rowena, e decide di lasciare l’Italia per tornare in Inghilterra, sentendo opprimente l’ambiente discografico italiano. Riprende a comporre registrando pezzi in uno studio improvvisato nel salotto della casa dei suoceri a Londra e successivamente nel 1975 pubblica nell’album Electric Frankenstein per la Cramps Records i pezzi realizzati in questo studio.
Nel 1971 incontra Muff Winwood, fratello di Steve Winwood dei Traffic, che lo chiama per un’audizione alla Island Records, dove suona la chitarra, la tastiera e il flauto sulle tracce registrate a casa. Inizia a esibirsi regolarmente a Londra al Greyhound Pub e in altri locali; ha anche modo di frequentare i locali di riferimento per i musicisti del tempo, come The Speak-Easy dove si potevano incontrare artisti come i Beatles o i Rolling Stones.
Inizia anche a interessarsi alla musica elettronica e frequenta la EMS (Electronic Music Studios) di Peter Zinovieff, che produceva piccoli sintetizzatori usati anche da artisti del livello dei Pink Floyd. Nel 1972 con questi sintetizzatori registra il 45 giri strumentale The Land of the Magic Wizard/Moon Walk.
Torna in Italia nel 1973 su indicazione del manager della PFM, a Londra per registrare la versione inglese del loro disco, che lo invita a entrare negli Area: con questo gruppo raggiunge l’apice della popolarità ed è sua la celebre introduzione di Luglio, agosto, settembre (nero) del primo album Arbeit macht frei. Sempre nel 1973 è animatore dei I Crystals per i quali scrive i brani per un album pubblicato solo vent’anni più tardi.
Nel 1975, con lo pseudonimo Electric Frankenstein, pubblica l’album What me Worry.
Lasciati gli Area nel 1977, la ricerca spirituale lo porta a diventare monaco Hare Krishna. Continua anche la ricerca nell’applicazione di sintetizzatori alla sua chitarra elettrica e nella costruzione di prototipi di chitarre personalizzate fino a realizzare la Trikanta Veena (vina a tre voci), che attualmente utilizza.
Nel 1980 collabora con Claudio Rocchi alla realizzazione dell’album Un gusto superiore.
Nel 2007 riprende la vita mondana e ricomincia ad accettare gli inviti di diversi organizzatori dei concerti, seminari, incontri tematici. In agosto del 2009 succede un breve incontro con altri musicisti del gruppo AREA: Patrizio Fariselli e Ares Tavolazzi. L’incontro ha dato spunto a una serie di nuovi concerti di superstiti degli AREA. Il pubblico applaude, li vogliono, li chiamano. La formula dei concerti non intende richiamare il vecchio gruppo, è più interessante far conoscere al pubblico ciò che ogni artista ha imparato in questi lunghi anni. Paolo Tofani splende come al solito nel “campo tecnologico”, dando un tocco speciale al concerto. Nel 2013 suona la chitarra in L’album biango degli Elio e le Storie Tese. I concerti da solista sono caratterizzati dall’utilizzo di un MacBook Pro portatile, della Trikanta Veena, del santoor (provenienza persiana, ma costruito in India), del MIDI Controller G10 e dei joystick Nintendo. Ogni elemento del suo concerto è capace di essere il protagonista creando i suoni inaspettati, puliti e di grande qualità.
Nel 2015 pubblica per l’etichetta Dark Companion Records l’album Real Essence, un album di musica acustica suonata alla Trikanta Veena e registrato nel tempio in India all’alba qualche anno prima. Greg Lake, che aveva incontrato nel 2012 a Piacenza, ne rimane colpito e scrive le note di copertina dell’album, su invito del produttore Max Marchini. Sempre nel 2015 e sempre per la Dark Companion Records incide un cammeo nell’album che segna il ritorno sulle scene di Lino Capra Vaccina, “Arcaico Armonico”. Sempre per la stessa etichetta esce il quartetto con Keith Tippett, Julie Tippetts e Lino Capra Vaccina, registrato dal vivo a Piacenza, dal titolo “A Mid Autumn Night’s Dream”.
Dal 2021 inizia la collaborazione con l’etichetta Aventino Music con la quale pubblica Indicazioni vol.2 e Santoor Suite No.1 “for Francesca” assumendo il nome spirituale Paolo Tofani Krsna Prema Das.
Attualmente Paolo Tofani lavora nei generi art-rock, progressive, experimental, fusion ed ethnic.
Sito ufficiale
http://www.paolotofani.com/
Spotify
https://open.spotify.com/artist/2Qmz9rCgkgyUuXDHGRNXbc?si=U6dGppGvSay4R4WXNkn6bQ