Papitwo, il nuovo disco di Miguel Bose' – Pubblicato il 2 ottobre da Carosello Records, e distribuito nei negozi tradizionali e digitali, “PAPITWO” è il nuovo disco di MIGUEL BOSÉ.
L’album, che ha raggiunto i vertici delle classifiche in Spagna e in America Latina, contiene alcuni grandi successi di Bosé cantati in duetto con JOVANOTTI, TIZIANO FERRO, JUAN LUIS GUERRA, JUANES, ALEJANDRO SANZ e altri artisti internazionali, oltre ad un brano inedito cantato in coppia con PENELOPE CRUZ (l’autore è il fratello Eduardo Cruz).
È attualmente in rotazione radiofonica il primo singolo “Creo En Ti”, cantato insieme a JUAN LUIS GUERRA (la versione originale del brano è contenuta nell’album “Chicas” del 1979).
Questa la tracklist di “Papitwo” e la lunga lista di “amici” che hanno deciso di partecipare al progetto: “Linda” con Malù; “Aire Soy” con Ximena Sariñana; “Creo En Ti” con Juan Luis Guerra; l’inedito “Decirnos Adios” con Penélope Cruz; l’inedito “Con Las Ganas De Decirte” con Helen de Quiroga; “Partisano” con Juanes; “Puede Que” con Pablo Alborán; “Mirarte” con Jovanotti; “Sol Forastero” con Joaquín Sabina; “Te Digo Amor” con Dani Martín; “Amiga” con Tiziano Ferro; “Shoot Me In The Back” con Bimba; “Duende” con Aleks Syntek; “Te Comería El Corazón” con Alejandro Sanz.
“Papitwo” è la seconda raccolta di brani di maggior successo di Miguel Bosé, riarrangiati e cantati in duetto con grandi artisti. Il precedente “Papito” ha raggiunto quota 2 milioni di copie vendute in tutto il mondo e nel 2007 è stato il disco internazionale più venduto in Italia (oltre 250 mila copie).
L’album è disponibile anche in versione deluxe (doppio cd) con altri 14 duetti.
Questa la tracklist del secondo cd della versione deluxe: “Sea Lo Que Sea Sera” con Above & Beyond; “Wrong In The Right Way” con Spankox; “Switch” con Fran Quintero; “Amor Del Bueno” con Reyli; “Lo Noto” con Hombres G; “De Mi Lado” con Ana Torroja; “Iruten Ari Nuzu” con Kepa Junquera; “Encontraras” con Natashasaint Pier; “Si No Pueden Quererte” con Natalia Lafourcade; “Dance” con Marlango; “Espinita” con Albert Hammond; “Morir De Amor” con Raphael; “Tres Palabras” con Tania Libertad; “Tombola” con Ana Belen.
“Papitwo”, che arriva a due anni da “Cardio”, è stato prodotto dallo stesso Bosé insieme ad altri produttori come Martin Terefe, Carlos Jean, Andrés Levin, Nicolás Sorín, Roberto “Brubaker XL” Rodríguez e Fernando Orti, senza dimenticare il britannico Andy Bradfield come mixing engineer. Da sottolineare anche l’apporto musicale di Vicente Amigo (chitarra) e Davy Spillane (cornamusa/ flauto).
“PAPITWO” … paso a paso
una piccola guida per l’ascolto del nuovo album di MIGUEL BOSÉ
1. “Linda” (con Malú)
Tratto da “Linda” (1977)
È forse il primo grande successo di Bosé. Dopo 35 anni, conserva ancora una grande forza, questo brano riesce a colpire anche i più giovani. Malù interpreta questo brano con una forza travolgente che lascia Miguel estasiato.
2. “Aire soy” (con Ximena Sariñana)
Tratto da “Salamandra” (1986)
Ximena è una scoperta di Miguel, l’ha lanciata pochi anni fa, la si può benevolmente definire una “protetta” di Miguel. «Mi piace perché la sua voce ha “corteccia” – spiega – se l’ascolti, alle volte sembra che abbia 12 anni. È magico vedere come impregna tutto ciò che tocca». In effetti, Sariñana, in questo brano, riesce ad avere un timbro di voce inquietante, quasi robotico, che si adatta al pop elettronico del brano.
3. “Creo en ti” (con Juan Luis Guerra)
Tratto da “Chicas” (1979)
Anche questo brano ebbe molto successo in America Latina.
Guerra ha voluto trasformare il brano in una bellissima bachata, gli ha dato un tocco spirituale, paragonabile ad una preghiera.
«È una cosa incredibile – riflette Bosé – ho scritto questa canzone perchè costretto a letto, mentre mi riprendevo da un’epatite, volevo darmi forza».
Il ritornello può ricordare leggermente “Un velero llamado libertad” ed esiste inoltre un buon motivo per ascoltarla: la musica di “Creo en ti” è anch’essa di José Luis Perales.
4. “Decirnos adiós” (con Penélope Cruz)
Brano inedito composto da Eduardo Cruz
Miguel e Penelope si conoscono da ventiquattro anni, quando la grande attrice spagnola aveva una relazione sentimentale con Nacho Cano dei “Mecano” (gruppo di grandissimo successo in Spagna negli anni ’90).
Le riprese in cui Penelope era impegnata, impedirono la collaborazione tra i due per “Papito”.
Il problema per “Papitwo” invece, era scegliere il brano più adatto da interpretare insieme a lei.
«Io avevo svariate proposte – racconta Bosé – ma nessuna mi sembrava adatta a lei. Eravamo già a novembre, io ero molto impegnato con i miei figli e non me la sentivo di scrivere un pezzo che andasse bene per l’occasione. All’improvviso, pensammo ad una vecchia canzone di Edoardo Cruz, fratello di Penelope, il quale aveva partecipato a qualche nostra riunione informale».
Fino ad allora, la canzone era intitolata “Negro”, poi diventata “Decirnos adiós”.
Era il 2 gennaio e Pe (così la chiamano i suoi amici), con un tono di voce susurrante interpretò al meglio questa ballata.
5. “Con las ganas de decirte” (con Helen de Quiroga)
Brano inedito composto da Juan Mari Montes e Ovidio Lopez
Magari questo nome sarà nuovo a molti, ma fa parte ormai da molti anni della “familia Bosé”: sono circa 25 anni che Helen accompagna con la sua voce Miguel, nei palcoscenici di mezzo mondo. Durante i live, spesso duetta con Miguel su “Este mundo va”, per questo la sua partecipazione nella saga dei “Papitos” era veramente necessaria e la ballata inedita di Juan Mari Montes e Ovidio López, compositori abituali di Miguel, era il pezzo adatto.
6. “Partisano” (con Juanes)
Tratto da “Salamandra” (1986)
Il testo parla di una lettera d’addio scritta da un soldato ai suoi genitori durante la battaglia di Gallipolli (Turchia, 1915), tra le più cruente ed infami mattanze della prima guerra mondiale. Juanes, ha sempre amato questa canzone, è un brano che sembrerebbe essere stato concepito apposta per “Paz Sin Fronteras” la fondazione antibellica di cui sono ambasciatori entrambi, insieme a Juan Luis Guerra, e molti altri.
Il tocco celtico di questo pezzo è dato dalla cornamusa suonata da Davy Spillane.
7. “Puede que” (con Pablo Alborán)
Tratto da “Sereno” (2001)
Il giovane Alborán, grande rivelazione della musica spagnola nel 2011, conobbe Bosé a Santa Cruz de Tenerife (Isole Canarie), appena un anno fa.
In quella occasione Alborán, si avvicinò a Bosé timidamente e gli disse: «Mi piacerebbe molto poter fare una collaborazione con te, sappilo». Quando Miguel scoprì la voce di Pablo, rimase stupefatto, e gli propose di fare un duetto con lui. Per Alborán questo duetto “Puede que” è un sogno che si realizza.
Pablo, di origini marocchine, ha saputo regalare al duetto un timbro di voce molto speciale.
«Rimasi colpito dalla voce di Pablo, che con le sue origini marocchine ha saputo dargli un tocco squisito».
8. “Mirarte” (con Jovanotti)
Tratto da “Sereno” (2001)
Un pezzo faticoso e melodrammatico ma con il ritornello più rock di Bosé. “Mirarte” ha sempre generato un grande fascino nel pubblico, soprattutto perchè Miguel lo canta sempre nei live ma in realtà non è mai stato pubblicato, nemmeno come singolo. «Il pubblico rimane estasiato – sorride Miguel – Mi piace quando il pubblico si appropria di una canzone e la rivendica».
9. “Sol forastero” (con Joaquín Sabina)
Tratto da “Bajo el signo de Caín” (1993)
Sabina, ridendo e scherzando, si era lamentato con Miguel di non essere stato convocato per collaborare al progetto “Papito”.
Il poeta e cantautore spagnolo regala a questo brano un tocco burlone, in modo satirico, prende in giro i vizi del mondo yankee. «La parola forestiero, mi piace fin da quando lo sentivo nei film western» dice Sabina. Aggiunge: «Mi sento forestiero ovunque e straniero da nessuna parte».
10. “Te digo amor” (con Dani Martín)
Tratto da “Sereno” (2001)
Dani Martín, ex cantante dei “El Canto del Loco” (gruppo pop-rock spagnolo di grande successo nei primi anni del 2000), avrebbe dovuto già collaborare con Bosé per “Papito”, ma poi la sua casa discografica non gli diede le autorizzazioni del caso.
Martín ha scelto personalmente il singolo da interpretare con Bosé, un brano che ha sempre sentito particolarmente suo, e in effetti, l’interpretazione finale conferma che è stata la scelta giusta.
«Fa diventare il brano così suo, che sembra quasi sia del suo repertorio – si complimenta Bosé». Aggiunge anche: «è tra le cose più riuscite che ha fatto. Si vede che era particolarmente ispirato».
11. “Amiga (Gracias por venir)” (con Tiziano Ferro)
Tratto da “Linda” (1977)
Era d’obbligo che questo brano, tratto dall’album “Linda”, che ha reso celebre e popolare Bosé in tutta l’America Latina, fosse presente anche in questa raccolta.
All’inizio, Miguel aveva preso in considerazione per questo duetto, la voce di Buika, alla fine però Tiziano ha avuto la meglio.
«Questa canzone ha delle connotazioni molto speciali, molto adatte a Tiziano – rivela Bosé – Ho conosciuto Tiziano in Messico, lui ha vissuto nove anni a Puebla».
12. “Shoot me in the back” (con Bimba)
Tratto da “Chicas” (1979)
Da piccola Bimba, durante le riunioni familiari, impazziva per questa canzone, «La cantava e la ballava sempre da quando aveva 6 anni. È un brano mitico per lei… e le volevo fare un regalo» dice Miguel sorridente nel ricordare. Un pezzo di puro Funky.
Miguel e sua nipote, avevano già provato svariate volte questo pezzo durante i live in cui partecipava anche Bimba.
13. “Duende” (con Aleks Syntek)
Tratto da “XXX” (1987)
Syntek ha 42 anni ed appartiene alla generazione di giovani che cominciarono ad interessarsi ed ascoltare Bosé, soprattutto l’album “XXX”, che per l’epoca era molto all’avanguardia e molto trasgressivo.
Per onor di cronaca, Aleks scoprì “Duende” durante un live di Miguel ritrasmesso in tv, rimase stupito da quel pezzo così energico e trasgressivo. Il singolo parla in maniera diretta ed abastanza esplicita dei travestiti e di tutto il mondo della notte che lo circonda.
Il singolo è diventanto un pezzo molto ballabile che molto probabilmente diventerà un tormentone nelle discoteche di Ibiza, Chueca e tutti i “posti in” della movida.
14. “Te comería el corazón” (con Alejandro Sanz)
Tratto da “Bajo el signo de Caín” (1993)
Miguel ed Alejandro si conoscono ormai da molti anni, le loro collaborazioni sono sempre state molto riuscite: pura energia. «Pur essendo due persone completamente diverse… siamo come fratelli» dice Bosé. Una fratellanza che nasce da quando Alejandro e la sua prima moglie Jaydy Mitchell, appena sposati, si trasferirono nella casa madrilena di Miguel, dove restarono per due anni (Alejandro, ha composto proprio in quella casa, tutto l’album “El alma al aire” ed altri pezzi molto significativi per la sua carriera).
In questa collaborazione Alejandro Sanz da un tocco flamenco-chill (con la collaborazione di Vicente Amigo alla chitarra e Spillane ai flauti irlandesi) ad uno dei pezzi che preferisce della discografia di Bosé.
«Nel periodo in cui vivevamo insieme – racconta Miguel, abbiamo cercato di scrivere dei pezzi a quattro mani ma finivamo sempre per litigare. Eravamo molto radicali, eravamo convinti che ciò che diceva uno era meglio di ciò che diceva l’altro. Finivamo per non salutarci quando ci incrociavamo nei corridoi della casa…»