Pasta e patate della Valterrata con gamberi rossi e rafano – La pasta e patate alla Valterrata è un piatto dal sapore delicato e deciso allo stesso tempo. Come vi avevo detto le ricette che vi propongo in questo periodo sono dell’Executive chef Niko Sinisgalli e sono tutte da 10 +. Iniziate con il pelare le patate per poi tagliarle a cubotti facendo una dadolata quindi mettetele in acqua fredda. Nel frattempo soffriggete il cipollotto e le carote tritate con l’olio e timo. Aggiungete le patate crude, salare e cuocere per 5 minuti. Allungare con del brodo e macchiate con della salsa di pomodoro. Aggiungete ora un pezzetto di scorza di pecorino e fate cuocere fino a che le patate non saranno cotte. Continuate la cottura sino a quando il composto non si sarà rappreso bene, regolare di gusto con la maggiorana ed il peperoncino. Cuocete la pasta al dente e fate terminare la cottura nella zuppa di patate. Mantecate con il pecorino grattugiato, un filo di olio a crudo, il rafano grattugiato e far riposare con un coperchio per almeno 3 minuti, come se fosse un risotto.
Una volta che la vostra Pasta e patate della Valterrata è pronta versatela su un piatto fondo con al centro un gambero rosso crudo con del caviale Beluga.
Consigli utili
Cuocere la pasta a metà cottura e finire la cottura nella zuppa di patate, in modo che gli amidi rendano la pasta e patate molto legata. Servirla ad una temperatura medio-calda e mai bollente, per 2 motivi fondamentali: la tradizione vuole così perché rimane più gustosa e mai come adesso che la andiamo a servire con gambero rosso crudo, ma soprattutto il caviale. Ovviamente per il caviale potete scegliere quello che preferite.
Ingredienti
- 300 gr di pasta di Gragnano
- 100 ml di olio extravergine di oliva
- 200 gr di cipollotto
- 100 gr di carote
- 400 gr di patate della Valterrata
- q.b. brodo di faraona
- q.b. salsa pomodoro
- q.b. timo e maggiorana
- q.b. peperoncino
- 80 gr di pecorino di Moliterno
- 4 gamberi rossi (50 gr cadauno)
- q.b. rafano
- 20 gr di caviale Beluga
Ricetta tratta dal sito di Niko Sinisgalli