“Perla”, una fiaba per alleviare la nostalgia dei nostri amici a quattro zampe.
Sotto un certo punto di vista si potrebbe dire che il mondo sia così suddiviso in due fazioni: chi ama gli animali e chi non riesce a comprendere il grande valore che portano alle nostre vite.
Piccole creature da accudire, che nel momento in cui approdano nelle nostre esistenze le riempiono di amore, ma soprattutto le rimodulano, cambiano le nostre abitudini, i nostri bisogni, il nostro modo di guardare il mondo. Perché è innegabile che chi ha o ha avuto la possibilità di condividere le proprie giornate con un amico a quattro zampe abbia ricevuto in dono una sensibilità speciale attraverso cui filtrare ciò che ci circonda.
Capita lo stesso anche a Sara, la giovanissima protagonista della nuova favola di Carola Chelotti, “Perla” – che deve il titolo alla piccola cagnolina di casa che tutte le mattine porta agli inquilini una ventata di gioia e amore.
Sara trova in Perla tutto ciò che non trova negli esseri umani: da lei viene compresa, con lei può permettersi di raccontare le storie più assurde e impensabili che gli altri non capirebbero, dipingere nel giardino di casa aspettando l’ora di cena mentre con il musetto Perla le porge i colori che le servono e le matite che la sua padroncina le chiede. Tuttavia, nessuna storia potrebbe definirsi tale senza un’evoluzione e qualcosa purtroppo fa vacillare il buon umore di tutti i personaggi. Perché, a un certo punto, la piccola Sara dovrà fare i conti con la triste realtà che nessuno è eterno, e che tutte le cose belle, in primis la vita, sono destinate a spegnersi, oppure a trovare nuovi modi di stare in vita, brillare alte nel cielo e nel ricordo di chi le ha conosciute.
La favola di Carola Chelotti, “Perla”, si consegna al lettore come una breve storia, un racconto emozionante dove il rispetto per gli animali si fa metafora di un modo di vivere valoroso: quello che implica il rispetto per ogni essere vivente e che si sottrae all’inutilità dei giudizi infondati.
Preziosi si rivelano gli insegnamenti che la madre di Sara darà a sua figlia, le favole raccontate dai nonni, che attraverso la penna di Chelotti diventano parte integrante della storia.
Ma “Perla” non è solamente una favola dal sapore dolce scritta con un lessico facile ma fortemente evocativo – che ha il potere di catturare il lettore e guidarlo verso la fine della storia – ma è molto di più. È un libro da cui si possono trarre numerosi insegnamenti, un libro da regalare, da ricevere in dono e da custodire gelosamente, perché ciò che è stata in grado di fare Chelotti è di raccontare una storia senza tempo e senza età da cui, anche chi ormai è già cresciuto per le favole, non mancherà di stupirsi, di emozionarsi e di far proprie alcune delle numerose perle di cui si fa veicolo il libro di Chelotti.
«No, ma predispone ad avere il giusto atteggiamento mentale e interiore verso la preghiera. Sono i «fondamentali”, le leggi principali che regolano la nostra vita. Vedi piccola mia, qualsiasi cosa tu fai, quello che parte da te, torna a te. Se gli altri si comportano come tante formiche nel formicaio, a te non deve interessare perché non ti riguarda ciò che fanno o pensano gli altri, anche quando non è giusto. Ciò che ti riguarda è piuttosto concentrarti sulla tua armonia e prima o poi il tuo seme avrà il giusto riscontro, e quello che tu avrai seminato, alla fine, con il tempo ti mangerai. Gli altri non sono affar tuo. Non sta a noi giudicare nessuno, né cosa fanno, né cosa pensano».
Trama del libro “Perla”
Quando Sara si sveglia, Perla le dà la leccatina del buongiorno, poi le passa i vestiti e l’accompagna a fare colazione. Quando Sara esce da scuola, Perla la aspetta fuori tutta scodinzolante. Mentre Sara dipinge, Perla pasticcia preparandole i colori per le tele. La loro vita è perfetta come il rapporto che le lega. Finché un giorno…
Sara dovrà imparare che alla gioia di vivere si accompagna a volte il dolore per la scomparsa di chi si ama. E soprattutto capirà il potere dell’arte, la forza catartica di forme e colori. Alcuni legami sono per sempre, in un modo particolare, definitivo: «Come i sogni, che fanno talmente parte di noi da dimenticarli. Ormai sono la nostra pelle, il nostro respiro, la nostra mente e tutto ciò che è in noi, anche quando svaniscono dissolvendosi come le nuvole».
Chi è Carola Chelotti, l’autrice di “Perla”
Carola Chelotti è nata a Roma e, come la protagonista del racconto, è fortunata ad avere dei grandi amori a quattro zampe. Da molti anni lavora in un golf club a Roma, ha studiato arte, musica e canto jazz. Ama alla follia i suoi cani, la gattina Luna, suo marito Fabio e sua figlia Eleonora, non necessariamente in quest’ordine, perché semplicemente, non ci può essere un “ordine”.
Vive ai Castelli Romani, godendosi il suo bel giardino e le scorrerie del maltesino King e della border collie Diana. Dopo la morte del suo cane Kira, ha trovato l’ispirazione per scrivere il suo primo libro: “L’eredità di Kira e Il Golf a Quattro Zampe”, trasformandola in un insolito giudice arbitro di golf.