Premio Fausto Ricci, la finale

Premio Fausto Ricci, la finale – Concerto straordinario quello proposto dai finalisti del Premio Fausto Ricci, con una fortissima dominanza “rosa”, che ha visto imporsi con esperienza e talento nella componente femminile, già in maggioranza con sette soprani, mentre come voce maschile erano presenti solo un basso e un tenore, tutti accompagnati al piano dal maestro Leonardo Angelini. Talento che ha influito sulla classifica finale, con podio, ruoli d’arte e Germoglio, composto esclusivamente da donne.

A vincere, convincendo la qualificatissima giuria, presieduta da Madame Serra, è stata la ventiduenne palermitana Giulia Mazzola, seconda l’istrionica Isidora Spassitch, proveniente dalla Bulgaria, e terza Carmen Buendía Rueda, che con il consueto calore spagnolo ha proposto una Violetta di Verdi nel momento di massima emozione, quando decide tra la libertà e l’amore per il suo Alfredo. Tra le più giovani è stata scelta Arianna Giuffrida, giunta fino alle semifinali del concorso, a cui è stata assegnata la borsa di studio Germoglio d’arte, che le permetterà di vivere una masterclass nel Festival Internazionale delle Arti di Copertino. Per la prima volta è stato coinvolto il pubblico, che ha scelto Isidora Spassitch, un bis dopo il riconoscimento della giuria, un’artista completa che ha dimostrato una grandissima capacità espressiva e recitativa, proponendo un contemporaneo brano dall’operetta Candide di Bernstein. Sul palco sono saliti i rappresentanti dei partner del Premio Ricci: Comune di Viterbo, Fondazione Carivit, Lions Club Viterbo (per il podio), Ali di Beatrice (Germoglio d’Arte), Avam e Banca di Viterbo (insieme nel premio del pubblico).  Assegnati anche due ruoli d’opera, seconda sezione del concorso: nel cast della produzione della Cavalleria Rusticana di Mascagni, in scena nell’autunno del 2019, saranno Mariagrazia De Luca, a cui è stata assegnata la parte di Lola, e Courtney Mills, Santuzza, artista straordinaria, definita dalla giuria “cantante con la voce perfetta per la parte”, che ha dato prova della sua bravura proponendo al pubblico una struggente aria tratta dall’opera.

In prima fila presente il sindaco Arena e gli assessori De Carolis (cultura) e Allegrini (lavori pubblici), grande appassionata di danza e spettacolo.

“E’ veramente bello riportare il bel canto all’Unione – ha esordito il primo cittadino -. Speriamo di riuscire in futuro a proporre la lirica su questo palco, oltre alla prosa che già ha ottimi successi”.

La lirica tornerà sicuramente grazie all’Associazione XXI Secolo e il Premio Fausto Ricci, che il prossimo anno celebrerà il centenario del debutto di un grande cantante lirico: Giacomo Lauri Volpi. Il 2 settembre 2019 salì sul palco dell’Unione, sotto falso nome (Giacomo Rubini), con I puritani di Bellini, fu un successo straordinario. In onore del bel canto, dei grandissimi cantanti viterbesi e di chi dal palco dell’Unione ha avviato una carriera meravigliosa, sarà allestita la Cavalleria Rusticana, una produzione che porterà, magari, Viterbo in giro per l’Italia e, perché no, nel mondo.

Emozionate le parole del presidente dell’associazione, Giuliano Nisi, che dal palco ha salutato il pubblico e chi è vicino al Premio: “Grazie all’amministrazione che ci ha permesso l’uso del teatro, dove si esibì Fausto Ricci. Ricordo l’intuizione di Vincenzo Ceniti, che ne celebrò il centenario della nascita, e il successivo nostro proseguimento nel concorso. La grande sfida da quest’anno sarà l’allestimento della Cavalleria rusticana, davvero da far tremare i polsi. Lascio spazio alla musica portando i saluti della figlia di Ricci, non presente per motivi personali, e grazie alla nostra grande giuria, presieduta da Madame Serra”.

Lo spettacolo, presentato da Davide Colombo, che ha impreziosito la serata con particolari e racconti su opere e teatri famosi, è iniziata con la performance di Adelaide Minnone, mezzosoprano vincitrice del Premio Ricci 2017, da Mozart, Vitellia da La Clemenza di Tito. “Questo premio mi ha dato tanto, sia vocalmente che dal punto di vista umano – ha confessato al termine -.  Ho imparato a stare sul palco. Ora continuo a studiare e partecipo ad altri concorsi, interpretando intanto alcuni ruoli”. Una carriera avviata al successo, che segue quella di un altro palermitano, vincitore nel 2016, e la nuova vincitrice di quest’anno, segno di una grande tradizione e  tanta attenzione nella formazione di giovani talenti.

Lo studio, un concetto fondamentale ribadito dalla soprano Luciana Serra: “Ho passato più tempo a studiare che cantare, la voce umana è uno strumento e come fanno gli atleti serve allenamento. Sono fondamentali tecnica e respirazione, ora purtroppo prima si canta e poi ci si preoccupa di studiare. Dobbiamo ricordare a tutti l’importanza dello studio”.

Il Premio Ricci 2018 si chiude con un successo di pubblico e soprattutto in termini di elevatissima qualità. La prossima edizione sarà ancora più impegnativa: l’associazione XXI Secolo è pronta alla sfida.

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