Premio giornalistico Luigi Barzini al via – Il “Premio Giornalistico Luigi Barzini all’Inviato Speciale” verrà assegnato a Orvieto, venerdì 30 novembre a partire dalle ore 17 al Teatro Mancinelli, a Lucia Goracci, inviata del Tg3 Rai negli scenari più caldi dell’attualità.
Luigi Barzini senior ha “inventato” in Italia la figura dell’inviato speciale e ne ha dato testimonianza con i suoi avventurosi reportage.
Il figlio, Luigi Barzini junior, ha portato avanti la tradizione familiare, che oggi continua con Ludina, presidente onorario dell’Associazione. L’Associazione è nata per dare continuità a un Premio che intende richiamare l’attenzione su una figura fondamentale del giornalismo, resa ancora più attuale dalla drammaticità degli accadimenti internazionali. Dopo un’interruzione di due anni, dovuta a turbolenze delle istituzioni locali, il Premio ritorna per volontà dell’Associazione e grazie al contributo di un media partner come La7. La Giuria presieduta da Arrigo Levi e formata da Milena Gabanelli, Monica Maggioni, Ettore Mo, Guido Rampoldi, Stefano Rodotà, Ugo Tramballi, Franco Venturini ha attribuito il riconoscimento a Lucia Goracci, inviata del Tg3.
Aprirà il pomeriggio la Orazione Civile tenuta da Roberto Saviano, ultimo vincitore del Premio nel 2010.
A seguire un incontro tra Lucia Goracci e Paolo Ruffini, direttore dei programmi de La7 e, quindi, la Premiazione.
Il Premio Luigi Barzini all’inviato speciale è promosso dall’Associazione Luigi Barzini, costituita in Orvieto da alcuni cittadini desiderosi di ricordare degli illustri giornalisti legati per nascita alla Città e di impegnarsi in un momento assai difficile per la comunità orvietana, reso ancora più complesso dalla recente e disastrosa alluvione.
L’Associazione è presieduta da Guido Barlozzetti. Al Premio contribuisce La7.
Lucia Goracci, nata il 16 Marzo 1969. Laurea in Scienze Politiche, 110/110 e lode alla Luiss, Roma.
Primi anni ’90, collaborazioni con La Nazione di Firenze e cura della parte relativa al mondo arabo e Medio Oriente del testo collettaneo Manuale della Politica Estera Italiana, a cura di Ferraris, Laterza, 1995.
In RAI superando la selezione per praticanti giornalisti del 1993, prima destinazione la Tgr Sicilia (1995-99) quindi RaiNews24 e infine, nel Settembre del 2000, al Tg3, prima in cronaca, poi agli esteri, dove divento inviato. Per il Tg3 viaggio in Africa (Angola, Repubblica Centrafricana, Zambia, Rwanda, Niger, Sudafrica), Francia (la crisi della banlieue 2005, le elezioni presidenziali 2007) e resto d’Europa e, ancora, in Siria, Iraq (2004, 2010) Afghanistan (2004, 2006, 2007, 2010), Libano (2006, 2007) Israele e territori palestinesi (2006-2010), Iran (2007, 2008, 2009, 2011, 2012), Stati Uniti, India, Spagna, Georgia (guerra con la Russia, estate 2008). Nel 2009-2010: guerra di Gaza, elezioni presidenziali e repressione dell’Onda Verde in Iran, Sudafrica verso i Mondiali, terremoto a Haiti, elezioni in Iraq, Israele, minatori cileni, crisi dei rom (Romania). Nel 2011: Haiti dopo il terremoto, Iran, Albania, guerra di Libia (febbraio-novembre), elezioni in Egitto (novembre-dicembre). Nel 2012 elezioni parlamentari Iran, Libia. Crisi siriana. Presidenziali americane.
Dalla primavera del 2007 conduco il tg3 della notte, poi divenuto notiziario flash dentro Linea Notte. Premio Antonio Russo 2008, Premio Ilaria Alpi 2011
Storia di un premio di Ludina Barzini
Sono affascinata dalla circolarità che hanno alcune storie.
Partono da un punto e molti anni dopo ritornano al punto di partenza. Cosa è successo? E come mai?Questa del “Premio Luigi Barzini all’inviato speciale” nato nel 1990 e promosso dal Comune di Orvieto con il Corriere della Sera ha avuto una vita felice fino al 2009 quando ha cessato di vivere. Non posso dimenticare la frase che mi disse il sindaco di centro destra Antonio Concina: “E’ troppo Barzini questo premio Barzini.” E fu la fine.
Vale la pena fare un passo indietro per raccontare il difficile rapporto che le autorità orvietane hanno avuto con il loro cittadino Luigi Barzini, nato nella casa comunale dei giardini sui bastioni, nel 1874. Barzini aveva amici e nemici a Orvieto in parte ereditati dal vulcanico Sor Ettore suo padre. Ma nessuno poteva immaginare che alla sua morte avvenuta nel settembre 1947 le autorità cittadine con il sindaco del Partito Comunista in testa vietasse l’ingresso del feretro in città dove gli amici di Barzini volevano celebrare la messa funebre.
E per commemorare il centenario della nascita di questo illustre orvietano si è costituito un comitato di cittadini capeggiato da Simoncini proprietario dell’albergo Italia. Due giorni di festeggiamenti: una targa sulla casa natale. Un convegno sul giornalismo e l’inviato. Una mostra. Una celebrazione nel Teatro Mancinelli sulla figura di Barzini tenuta dal Senatore Romolo Tiberi con un ricordo di mio padre sulla figura del grande giornalista. La prima fila riservata alle autorità rimase vuota. E per le due giornate nessuno ha mai visto un rappresentante del Comune affacciarsi a una delle manifestazioni.
Mio padre era stato deputato del Partito Liberale e gli amici orvietani si rivolgevano a lui quando avevano delle faccende da sbrigare. E Senior si prodigò durante gli anni difficili del fascismo e della guerra per difendere le tradizioni e il Corpus Domini dalla distruzione.
I cittadini orvietani hanno sempre mantenuto vivo il ricordo del giornalista girovago Luigi Barzini. Ci sono tante leggende metropolitane su di lui trasmesse per via orale sulle prodezze anche come caricaturista e polemista.
Ogni tanto incontro qualcuno per strada che mi racconta che suo nonno…
Dopo aver intitolato il largo Luigi Barzini il premio al mestiere di questi giornalisti cioè all’inviato speciale era un’occasione per un confronto sui problemi dell’informazione.
In quegli anni ha partecipato al premio il gotha del giornalismo italiano. E i ventun inviati premiati sono un vanto per il nostro mestiere.
Troppo si è detto e si continua a ribadire che l’inviato speciale è finito. Invece è più che mai vivo. E’ vero molto è cambiato nel mondo dell’informazione: la tecnologia velocizza l’informazione ma è pur sempre un uomo o una donna che digita le notizie. O scatta le foto. E per sapere cosa accade davvero nelle zone di guerra, al di là delle censure, c’è l’inviato che rischia per raccontare cosa succede. Non solo nelle zone di guerra, ma anche quando accade un disastro naturale, una sciagura c’è qualcuno che si precipita e racconta. E’ un inviato.
Il premio all’inviato Luigi Barzini era nato per volontà di alcuni cittadini orvietani che con caparbia volontà tanto hanno fatto finché un giorno sono arrivati da me a Milano dove dirigevo Selezione dal Reader’s Digest e mi hanno chiesto di aiutarli. Ci sono riuscita allora.
E oggi dopo due anni di interruzione sono di nuovo gli amici orvietani a voler onorare il mestiere e la memoria di Luigi Barzini e hanno costituito un comitato presieduto da Guido Barlozzetti. E questa volta, senza le autorità cittadine che una volta di più si sono dimostrate indifferenti alla memoria barziniana, un gruppo di amici orvietani ha voluto rifare il premio. E non solo. Si riapre il cerchio.
L’Associazione Luigi Barzini è stata costituita da alcuni cittadini di Orvieto per ricordare una famiglia di illustri giornalisti che ha le sue radici nella città e per testimoniare attivamente di un impegno civico ispirato ai valori della comunità, della conoscenza e della crescita nella democrazia. In questo senso, il Premio Luigi Barzini all’inviato speciale rappresenta il primo passo di un’attività che si propone di sviluppare il dibattito nella Città e sulla Città: sui temi dell’informazione e, più in generale, sui problemi di un centro storico e di un territorio che attraversano una fase di crisi profonda e guardano con preoccupazione al futuro. La recente e disastrosa alluvione ha ancor più accentuato le difficoltà e l’Associazione ne trae ulteriori stimoli a collaborare al rilancio culturale ed economico dell’Orvietano. Siamo convinti che il futuro si gioca sulla partecipazione consapevole dei cittadini ai processi e alla decisioni, condizione fondamentale perché si arresti un cortocircuito regressivo e frustrante. Luigi Barzini senior è partito da Orvieto e ha “inventato” una professione del giornalismo, l’inviato speciale.
Ha viaggiato nel mondo per raccontare eventi remoti che solo la sua testimonianza poteva comunicare e avvicinare al nascente pubblico della stampa. Ed è, dunque, l’esempio delle energie e delle risorse che la Città e la sua storia hanno espresso e che rappresentano una promessa per l’avvenire. Infine, una sottolineatura. L’Associazione Luigi Barzini professa la propria autonomia. E’ apolitica, nel senso che non si lega a schieramenti o posizioni direttamente coinvolte nella quotidianità di un confronto. E’ invece profondamente e intrinsecamente politica, se questo vuol dire partecipazione alla vita della polis, da cittadini che credono nella forza del loro passato, nelle istituzioni e nel dinamismo della vita sociale e culturale.
INFO:0763 344666