Quante volte si provano sentimenti confusi e negativi rispetto alla realtà, o al comportamento dei nostri simili? Quante volte al giorno proviamo ribrezzo? E quante volte sarebbe il caso di fermarsi, in nome di una benedetta timidezza?
Domande che girano in testa e nella nuova canzone di Massimo Torchio, che pubblica Provo ribrezzo (la timidezza), nuovo singolo che lo avvicina al prossimo album in arrivo.
Tra le contraddizioni della nostra vita, la nuova canzone di Torchio fa in modo di muoversi anche un po’ danzando, sicuramente con un bello spirito sostenuto, in nome di un pop d’autore in grado di riflettere in modo intenso.
“La timidezza è un dono che gira dentro, può non temere il palco o un silenzio, il pubblico o mille telecamere. La timidezza dolcemente si arrende in quei momenti semplici, quando gli impavidi che tutto capiscono sanno soltanto disturbare e giù a confonderla con la presunzione ma la timidezza non suppone… sa subire“.
Da “Provo ribrezzo (la timidezza)“.
“Io e il mio amico Massimiliano Bocchio – racconta Torchio – coautore di questa e altre canzoni, ci conosciamo da anni e pur essendoci sfiorati milioni di volte, andando per concerti e per musiche, i nostri piccoli mondi non si erano mai realmente incontrati. Io con il rock e i cantautori che lui scherzosamente definisce “tristi”, lui con percezioni ben più ampie ma che mi diverto a ribadire “un po’ troppo gioiose”. Forse era proprio la reciproca timidezza a frenarci, quella giovanile e mai nascosta o non so bene cosa, ma sta di fatto che lavorando insieme abbiamo scoperto che stavamo proprio parlando di questo: del bisogno di incontrarsi, di aprirsi e non temere le proprie fragilità”.
“Provo ribrezzo” è tutta lì, che poi quanto è bello ascoltare il tutto che ci circonda senza preclusioni e poi farne ognuno quello che gli pare. Forse bisogna crescere per accettarsi e accettare gli altri. C’è troppo odio e incapacità di ascolto in giro ed è stancante. E poi l’odio, diciamocelo, piace agli imbecilli un po’ come la ricerca spasmodica della felicità.
“Dimmi quante volte ti sei sentita persa come ghiaccio che che scioglie facilmente lungo i fiordi. Bianco che vaga dolce, che vaga dolce e non ritorna”.
Nelle precedenti esperienze musicali con i Riservato, Massimo Torchio ha tenuto concerti in tutta la penisola negli anni ‘90 e 2000 e partecipato a vari festival fra cui spiccano premi e riconoscimenti, festival degli sconosciuti di Ariccia, Asti musica, festival Sonora di Latina e tanti altri, oltre ad alcune partecipazioni a compilation negli Stati Uniti e pubblicazioni fra cui, l’album “Riservato 9013” nel 2013, nelle cui musiche scorre una miscela di rock, canzone d’autore e progressive.
Negli stessi anni Torchio si esibisce con la band “Los Latin Lovers” in concerti, Pride, festival Beat in cui l’ironia e il ritmo la fanno da padroni.
Dopo aver giocato per anni con il proprio lato istrionico, l’amore per la poesia e la musica non possono che sfociare nell’ attuale lavoro solista intrapreso a partire dal 2017 con il nome d’arte Torchio: il cantautore si dedica così alla creatività più profonda, costruendo brani i cui testi sono intrisi di ironia e senso critico verso gli stereotipi che limitano l’andare umano, amandone le fragilità, quelle con cui si sogna e per cui vale la pena vivere.
Nel 2018 pubblica l’EP “Sostituibile” costituito da 4 brani, preludio del nuovo album “Non vi appartengo” uscito per Ohimeme nel 2021, in cui sono presenti alcune collaborazioni con artisti di svariata estrazione a rimarcare la necessità di condividere il proprio percorso con lo spirito che alcuni definiscono del rock’n’roll.
Nel 2022 sempre per Ohimeme e con il produttore artistico Luca Grossi/studio Flat Scenario, esce il singolo “Io che amo solo te“, omaggio al variegato mondo cantautorale italiano con una libera interpretazione del capolavoro di Sergio Endrigo.
Nel 2023 pubblica il singolo “Lo farei” mentre lavora al nuovo album “Au contraire” di cui sono in uscita nel 2024 i due singoli “laila” e “Provo ribrezzo (La timidezza)” sempre per Ohimeme. Il tutto proseguendo nella dimensione live che resta irrinunciabile.
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