Purgatorio, vivere la commedia di Dante Alighieri

Purgatorio, vivere la commedia di Dante Alighieri – Coproduzione Ravenna Festival/Teatro Alighieri e Fondazione Matera-Basilicata 2019 in collaborazione con Teatro delle Albe/Ravenna Teatro
Ideazione e regia Marco Martinelli e Ermanna Montanari
Dal 25 giugno al 14 luglio, tutti i giorni tranne il lunedì, alle 20 dalla Tomba di Dante

Come si raccoglie la sfida di trasformare in teatro la Commedia di Dante, opera-mondo che da secoli splende al centro delle mille orbite della nostra cultura, della nostra lingua, della nostra sensibilità? Ripensandola in corto circuito tra sacra rappresentazione medievale e teatro di massa di Majakovskij; facendo della città un palcoscenico, dei cittadini la sostanza corale in cui l’opera rivive, dello spettatore Dante stesso che intraprende il viaggio nei regni ultraterreni. Ravenna Festival risponde, insomma, con Chiamata pubblica per la “Divina Commedia” di Dante Alighieri, che quest’anno presenta PURGATORIO, coproduzione Ravenna Festival/Teatro Alighieri e Fondazione Matera-Basilicata 2019, in collaborazione con Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, di cui firmano ideazione e regia Marco Martinelli ed Ermanna Montanari. Purgatorio – dal 25 giugno al 14 luglio, tutti i giorni tranne il lunedì, alle 20 dalla Tomba di Dante – è la seconda parte del monumentale trittico che è cominciato con Inferno nel 2017 e si concluderà con la messa in scena della terza cantica nel 2021, immergendo nella luce del Paradiso le celebrazioni per il settimo centenario della morte di Dante a Ravenna, orizzonte del percorso del Festival in tributo al Poeta.

“Il Purgatorio è la cantica del ricominciare. Si può ricominciare? – si chiedono Marco Martinelli e Ermanna Montanari – Dopo un fallimento, una sconfitta, una delusione? Si può uscire da quell’inferno che è diventata l’esistenza? Certo che si può. È come ritornare sui banchi di scuola, in prima elementare, e apprendere una lingua nuova. Hai sfogliato il catalogo di tutte le violenze e di tutti gli orrori, hai scrutato nel buio di tutti quei volti malvagi che sono il tuo volto, ora apprendi l’alfabeto della compassione. Per questo il Purgatorio dantesco inizia all’alba, con un colore del cielo disegnato da un verso tra i più belli di tutta la Commedia: ‘Dolce color d’oriental zaffiro’. L’interminabile notte è terminata. Al buio fa seguito l’azzurro. Sveglia presto, e tutti a scuola. Davanti a Dante, una sfilza di penitenti, che sono al contempo allievi e maestri: mettono Dante e il lettore e sé stessi sulla via di una vita nuova. Il Purgatorio è la cantica del ‘noi’, dei cori che cantano la propria allegrezza, dell’ascendere insieme: ‘Non v’accorgete voi che noi siam vermi / nati a formar l’angelica farfalla?’”.

Una leggenda medievale che iniziò a circolare poco tempo dopo la diffusione del poema sosteneva che la Commedia sarebbe stata compresa soltanto dopo sette secoli. All’avvicinarsi del 2021 interpretazioni e interrogativi non sembrano destinati ad esaurirsi, ma il progetto biennale in tre tappe Chiamata pubblica per la “Divina Commedia” promette, se non totale comprensione, totale e diretta esperienza del poema dantesco. Con un coup de théâtre che annulla la distanza, nello stesso spirito con cui Dante fa di se stesso il pellegrino che attraversa i tre regni ultraterreni, anche quest’anno oltre 900 cittadini – non solo ravennati, ma anche da altre città italiane e persino da Nairobi, Dakar, Timisoara – sono stati coinvolti nella produzione in varie capacità. Le musiche sono invece firmate da Luigi Ceccarelli in collaborazione con gli allievi del Conservatorio di Latina, mentre spazio scenico e costumi sono stati affidati agli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Brera Milano-Scuola di Scenografia e Costume, coordinati da Edoardo Sanchi e Paola Giorgi. In tutto, aggiungendo gli interpreti del Teatro delle Albe, gli attori ospiti, i musicisti, i cori…sono oltre un migliaio di partecipanti: un’umanità intera che intraprende il viaggio, così come vorrebbe il Dante “Everyman” di Ezra Pound. Il percorso di Purgatorio parte, proprio come Inferno, dalla Tomba di Dante, attraversa la zona dantesca – che abbraccia anche la Basilica di San Francesco dove si celebrano i funerali del Poeta – e approda nel giardino del Teatro Rasi.

Purgatorio
 diventa così uno dei viaggi per eccellenza di questa XXX edizione di Ravenna Festival, che sotto l’altrettanto dantesco titolo “per l’alto mare aperto” (Inf., XXVI, v. 100) celebra anche lo spirito d’avventura che ha continuato a guidare la manifestazione attraverso i paesaggi della musica e delle arti, fra illustri geografie e lande pressoché inesplorate, nei meandri della storia e verso nuovi orizzonti, superando confini fra generi e culture. E Dante è sempre, ed è sempre stato, uno dei compagni di viaggio prediletti di Ravenna Festival. Il legame con la Città – caratterizzato dalla scelta di combinarne il patrimonio storico-artistico a un ricco programma di spettacoli – si è tradotto infatti anche nel riconoscimento dell’identità di Ravenna come “città dantesca”, spazio fisico e simbolico segnato dagli ultimi anni di vita del Poeta. Fin dai primi anni Novanta, edizione dopo edizione il Festival ha composto una narrazione tutta intorno a Dante, con il contributo di artisti quali Paolo Poli, Enrico Maria Salerno, Sylvano Bussotti, Roman Vlad, Tonino Guerra, Attilio Bertolucci, Gigi Proietti, Valentina Cortese, Federico Tiezzi, Adriano Guarnieri, Daniele Lombardi, Nicola Piovani. Il cammino dantesco del Festival ha subito un’accelerazione in vista del 2021: nel 2015 con un’intera edizione sotto il segno de L’amor che move il sole e l’altre stelle; poi con l’introduzione della rassegna Giovani artisti per Dante, che dal 2016 rinnova l’appuntamento quotidiano negli Antichi Chiostri Francescani accanto alla Tomba, un’inedita programmazione alle 11 del mattino che coinvolge le nuove generazioni di creativi.

La commissione di Ravenna Festival per Chiamata pubblica è stata l’occasione per attivare importanti e significative collaborazioni e riscoprire la capacità di Dante di parlare a un pubblico più che vasto – vastissimo. Se per Inferno Marco Martinelli e Ermanna Montanari hanno ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali (Premio Ubu 2017 per “miglior progetto curatoriale”, Premio Associazione Nazionale dei Critici di Teatro-ANCT, Lauro Dantesco ad honorem e Premio Culturale della VDIG-Vereinigung Deutsch-Italienischer Kultur-Gesellschaften), Purgatorio è andato in scena in un allestimento materano, parte del programma ufficiale di Matera – Capitale Europea della Cultura 2019 – tra maggio e giugno. L’ultimo movimento, quello culminante del 2021, sarà invece in collaborazione anche con Timisoara, Capitale Europea della Cultura 2021. In attesa di quel traguardo, lunedì 8 luglio, alle 18 nella Sala Corelli del Teatro Alighieri, Marco Martinelli presenta Nel nome di Dante, il libro che ha appena pubblicato con Ponte alle Grazie e dove associa memorie personali ed eventi recenti alle parole di Dante e racconti del suo tempo.

Info
: 0544 249244 www.ravennafestival.org
Biglietti posto in piedi: 22 Euro (ridotto 20)
Purgatorio è uno spettacolo itinerante, a posti limitati: si parte dalla Tomba di Dante Alighieri e si arriva al giardino del Teatro Rasi. Il cammino di Purgatorio inizia alle ore 20, dalla Tomba di Dante (via Dante Alighieri, 9 – Ravenna). La durata è di circa tre ore, si consigliano abiti e scarpe comodi e una bottiglietta.

PURGATORIO
Chiamata Pubblica per la “Divina Commedia” di Dante Alighieri
ideazione, direzione artistica e regia Marco Martinelli e Ermanna Montanari

in scena
 Ermanna Montanari, Marco Martinelli, Alessandro Argnani, Luigi Dadina, Matteo Gatta, Roberto Magnani, Mirella Mastronardi, Marco Montanari, Gianni Plazzi, Massimiliano Rassu, Laura Redaelli, Alessandro Renda
e i cittadini della Chiamata Pubblica

musiche
 Luigi Ceccarelli in collaborazione con Giacomo Piermatti e Vincenzo Core
e con gli allievi della scuola di Musica Elettronica e di Percussione del Conservatorio Statale di Musica “Ottorino Respighi di Latina e con la partecipazione di Simone Marzocchi
spazio scenico e costumi allievi dell’Accademia di Belle Arti di Brera Milano-Scuola di Scenografia e Costume coordinati da Edoardo Sanchi e Paola Giorgi in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Brera-Milano
regia del suono Marco Olivieri
disegno luci Fabio Sajiz
direzione tecnica Enrico Isola e Fagio

cori polifonici
 Canterini Romagnoli Pratella-Martuzzi diretti dal maestro Matteo Unich, Cappella Musicale della Basilica di San Francesco diretto dal maestro Giuliano Amadei, Coro Ludus Vocalis Voci bianche diretto dalla maestra Elisabetta Agostini, Coro Novello in…canto diretto dalla maestra Elisabetta Agostin, Coro casa della Carità diretto dal maestro Matteo Unich, Coro polifonico Ludus Vocalis diretto dal maestro Stefano Sintoni, Coro Giovani voci dell’ ISSM G. Verdi di Ravenna diretto dalla maestra Diana D’Alessio, Coro Teen Voices diretto dalla maestra Catia Gori, Coro Libere Note diretto dalla maestra Catia Gori, Libenter Cor.

coproduzione
 Fondazione Matera-Basilicata 2019 e Ravenna Festival/Teatro Alighieri
in collaborazione con Teatro delle Albe/Ravenna Teatro

Si ringrazia Istituto Superiore di Studi Musicale G. Verdi e Casa Residenza Anziani Garibaldi e Zarabbini per la gentile collaborazione rispetto all’utilizzo degli spazi

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