Racconti di un povero diavolo è un romanzo che esplora la condizione umana attraverso racconti carichi di riflessioni esistenziali. Matt Bellino è uno degli autori selezionati per Casa Sanremo Writers 2025, un’importante occasione che si tiene durante lo stesso periodo del rinomato Festival di Sanremo, offrendo visibilità agli autori emergenti. In questo romanzo, pubblicato da SBS Edizioni, Bellino conduce il lettore in un viaggio tra la vita e la morte, il sogno e la realtà, con personaggi unici e situazioni inaspettate.
Il tuo libro è pieno di personaggi che riflettono sulle loro vite. Quanto di personale c’è in questo romanzo e cosa ti ha ispirato a scriverli?
Ho cercato di mettere su carta dei personaggi credibili, verosimili, che potessero coinvolgere il lettore e accompagnarlo attraverso lo scorrere della trama; per fare questo, mi sono ispirato a esperienze reali, che ho vissuto personalmente o di cui sono stato testimone. I miei personaggi, in questo senso, sono nati in funzione a una storia che parla di come ogni colpa, con impegno, possa essere espiata.
Spesso nel tuo romanzo emerge una visione disincantata della vita. Questo modo di vedere le cose ti ha aiutato nella tua scrittura, o è stato il risultato di un percorso personale?
Penso che sia difficile accettare dei cambiamenti, senza essere pronti a lasciare ciò che si perde con essi; questo conflitto è alla base dell’inquietudine che provano i miei due protagonisti. Andrea e Marco desiderano qualcosa, senza averne la forza per conseguirla, e rimangono chiusi nel loro rimorso fino a che non interviene Bernardo, il nostro Povero Diavolo, pronto a far leva sulle loro debolezze per i suoi scopi misteriosi.
Essere selezionato per Casa Sanremo Writers è un riconoscimento significativo. Come hai vissuto la notizia della selezione e cosa rappresenta per te questo evento?
È stata una notizia emozionante e intensa. È un onore e uno stimolo poter fare parte di questo evento in qualità di autore. Non vedo l’ora di portare a Casa Sanremo Writers la mia opera, e far conoscere a quanto più persone il mio stile e i personaggi del mio racconto. Ringrazio in questo senso anche SBS edizioni, Sheyla Bobba e i suoi collaboratori, che hanno da subito creduto in me e nel valore del mio lavoro.
Il tuo romanzo è pieno di elementi surreali e onirici. Come hai sviluppato questo stile narrativo e cosa speri che i lettori colgano da queste storie?
Mi ha sempre affascinato come dei piccoli elementi fantastici possano dare sapore a una storia di vita quotidiana. A volte mi chiedo cosa saremmo noi senza i sogni, le leggende, o la fede in qualcosa di superiore. Con questo animo ho iniziato a scrivere i “Racconti”: come un semplice nano, sulle spalle di Borges, Rushdie o Murakami,
Il titolo del libro, Racconti di un povero diavolo, suggerisce una certa ironia. Come hai scelto questo titolo e cosa rappresenta per te?
Questo libro è la storia di Bernardo: un diavolo dalle capacità potenzialmente onnipotenti, rispetto a un umano, ma al di sotto della norma se osserviamo altri suoi simili. A renderlo speciale, quindi, non è quello che può fare, ma l’indole con cui si fa testimone, con i suoi racconti, delle vite delle persone che incontra. Un essere mite, ma pericoloso; un eroe, un demonio, che cammina invisibile tra le persone. Un povero diavolo, insomma, di cui nessuno mantiene il ricordo.