Ravenna, sabato 15 settembre la quarta giornata di Dante2021 – Una nuova tappa ricca di appuntamenti, in chiusura alla Sala Corelli del Teatro Alighieri i premi Musica e parole a Cristiano De André e Dante-Ravenna a René de Ceccatty
Ricerca, divulgazione e passione si intrecciano anche per la quarta giornata del programma 2018 di Dante2021, come sempre fedele alla propria identità e vocazione di festival in movimento, capace di misurarsi anno dopo anno con i traguardi della ricerca ma anche con l’esperienza viva e diretta dell’opera del Poeta. Sabato 15 settembre la giornata di Dante2021 si apre alle 11 con il tradizionale appuntamento con i giovani premiati alle Olimpiadi di italiano, presentati da Paolo Corbucci del MIUR; a seguire Gli incipit della Commedia, un incontro con lo storico della lingua Luca Serianni sulle procedure e sul linguaggio che caratterizzano il “lancio” dei canti danteschi. Alle 16.30, sempre ai Chiostri, Stefano Salis del Il Sole 24Ore presenterà il presidente emerito della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick per l’intervento «E quindi uscimmo a riveder le stelle»(Inferno XXXIV, v. 139) Dalla Liberazione alla Costituzione, una prospettiva profonda e originale sulla Costituzione italiana. Alle 18 un eccezionale momento musicale fra le pareti del Monastero di Santo Stefano, con Il canto liturgico della Commedia curato da Stefano Albarello con protagoniste le Monache Carmelitane. Infine, alle 21 nella Sala Corelli del Teatro Alighieri, i premi Musica e parole e Dante-Ravenna 2018 saranno assegnati rispettivamente al cantautore Cristiano De André e a René De Ceccatty, traduttore della Commedia in francese.
Alle 11, ai Chiostri Francescani, il coordinatore scientifico delle Olimpiadi di italiano, Paolo Corbucci del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, presenterà al pubblico i giovani premiati Filippo Milani e Gaia Bortoluzzi. Filippo è un italiano a Parigi, è incuriosito dalla biologia e dalla genetica, ma non rinuncia a sognare di diventare un musicista – ha cominciato a suonare la tromba quando aveva solo sei anni. Anche Gaia ha cominciato a suonare il pianoforte a quell’età, ma è anche una divoratrice di libri e vorrebbe visitare i luoghi in cui sono ambientati i grandi romanzi che più ama. Non mancano né sogni né passioni a questi giovanissimi, ma soprattutto è profondo, e lo hanno dimostrato, il loro amore per la lingua italiana, che condivideranno con il pubblico di Dante2021.
A seguire Luca Serianni – accademico dei Lincei e della Crusca, nonché vicepresidente della Società Dante Alighieri e condirettore delle ultime edizioni del Devoto-Oli – presenterà Gli incipit della Commedia, indagandone da par suo gli elementi strutturali e lessicali comuni e individuando, nel grande tessuto della Commedia, le procedure messe in atto per gli incipit dei canti danteschi.
Dante vive nelle scuole e nelle università, nei libri e nella musica, e anche nella vita comune, nelle parole di tutti i giorni e in quelle altissime, nelle tensioni intellettuali e in quelle politiche. È inevitabile dunque ritrovare il Poeta anche nelle pagine della Costituzione italiana: ad affrontare il tema del rapporto fra i due grandi testi della nostra civiltà, tra l’eredità dantesca e il testo fondante della nostra Repubblica, anche alla luce dei fermenti dell’epoca contemporanea, è chiamato Giovanni Maria Flick. Giurista, accademico e presidente emerito della Corte Costituzionale, Flick proporrà le sue riflessioni su «E quindi uscimmo a riveder le stelle» (Inferno XXXIV, v. 139) Dalla Liberazione alla Costituzione, in programma alle 16.30 sempre ai Chiostri con la conduzione di Stefano Salis de Il Sole 24Ore.
Alle 18 il festival entra invece in punta di piedi nella Chiesa del Monastero di Santo Stefano, sede di una comunità nata nel lontano 1773 e ancora oggi esempio mirabile di equilibrio fra i ritmi di silenzio e solitudine propri dell’ordine e una cultura dell’accoglienza e del dialogo che le Monache Carmelitane coltivano nel cuore di Ravenna. Le monache faranno dono al pubblico di un raro momento musicale, Il canto liturgico nella Commedia, curato da Stefano Albarello, perché «sì che m’inebrïava il dolce canto» (Paradiso XXVII, v. 3). In questo caso, dati i pochi posti disponibili, la prenotazione è obbligatoria (biglietteria del Museo Dantesco presso i Chiostri Francescani e 0544 215676).
Alle 21 una delle occasioni più attese e significative di Dante2021: la consegna dei premi Dante-Ravenna e Musica e parole, nella Sala Corelli del Teatro Alighieri. Giuseppe Patota, storico della lingua con cattedra all’Università di Arezzo-Siena e accademico della Crusca, autore di testi divulgativi di grande successo e attivo nella didattica destinata agli stranieri, avrà il compito di presentare Cristiano De André, premiato per Musica e parole. Non solo erede di una stagione leggendaria della canzone italiana e figlio di uno dei maggiori interpreti di quella vicenda, di cui rilegge e ripropone le canzoni, Cristiano è a propria volta valente cantautore. Antonio Gnoli, scrittore e autorevole firma del quotidiano La Repubblica, presenterà invece il premiato di questo anno per Dante-Ravenna 2018. René de Ceccatty, narratore e drammaturgo francese, si è segnalato anche come autore di studi significativi su Moravia, Pasolini, Leopardi, e ha recentemente dato alle stampe una luminosa, cristallina nuova traduzione in francese della Commedia; attualmente sta lavorando alla traduzione della Vita nova.
Domenica 16 settembre la VIII edizione di Dante2021 si concluderà presso la Casa Matha, che alle ore 11 accoglie anche quest’anno un incontro con uno storico dell’arte: Matteo Ceriana curatore del Museo del Bargello e del Museo di Orsanmichele di Firenze affronterà Dante: la memoria di marmo. Da Pietro Lombardo a Enrico Pazzi, con la partecipazione di Emanuela Fiori, direttrice del Museo Nazionale di Ravenna. Pazzi, ravennate, autore del grande monumento a Dante in Piazza Santa Croce a Firenze, fu il primo direttore del Museo Nazionale di Ravenna.