Il secondo appuntamento del progetto speciale inserito da quest’anno nella programmazione del festival fa tappa al Rifugio Vajolet in Val di Fassa. Protagonista dell’evento è il “re degli ottomila” e grande promotore della cultura della montagna in molti campi.
Inserito nella programmazione dell’edizione 2011 de “I Suoni delle Dolomiti” e pensato per valorizzare vicende, tradizioni e identità delle montagne che hanno ricevuto dall’UNESCO la qualifica di patrimonio naturale dell’umanità, il progetto speciale “Il racconto delle Dolomiti” propone l’incontro con alpinisti di fama mondiale. Protagonista dell’evento al Rifugio Vajolet (venerdì 29 luglio, ore 14) è l’alpinista forse più famoso al mondo, Reinhold Messner. Proprio sotto la mole delle cime che hanno segnato la storia dell’alpinismo dolomitico il forte arrampicatore racconterà al pubblico vicende del passato, ricordi personali e la propria visione della montagna. Non mancherà l’omaggio alle imprese in verticale di Georg Winkler, l’alpinista tedesco che nel 1887, appena diciassettenne e con un paio di scarpette di corda ai piedi, compì la storica ascesa in solitaria della torre nord-est delle Torri del Vajolet, che da quel momento prese il nome di Torre Winkler.
Conosciuto da sempre come il re degli Ottomila, per essere stato il primo uomo ad aver conquistato i 14 ottomila della terra, Reinhold Messner non si è accontentato di questo quando tutti si sarebbero semplicemente tenute strette quelle conquiste. Lo scorso anno, tra l’altro, è uscita una pellicola intitolata “Nanga Parbat”, che ripercorre la drammatica ascensione effettuata nel 1970 assieme al fratello Günther. Lui che da sempre ha avuto la montagna nel cuore e nella mente è andato oltre. Un segnale chiaro lo si poté cogliere chiaramente già quando da piccolo ha dedicato il suo primo tema in italiano al noto alpinista Walter Bonatti. Lui quelle orme le ha in un certo senso seguite, diventando prima un grandissimo alpinista e quindi un esploratore, ma poi è andato oltre, facendo della montagna e dei suoi temi un ambito di indagine che si è concretizzato in numerosi libri e anche in un museo: il Messner Mountain Museum, ospitato tra le antiche mura di Castel Firmiano. Proprio l’ultimo dei suoi venticinque libri, scritti in tedesco e tradotti in molte lingue tra cui l’italiano, è tra l’altro dedicato alle “Dolomiti – patrimonio dell’umanità”.
Il rifugio Vajolet è raggiungibile da Pozza di Fassa (Pera di Fassa piazzale della seggiovia Vajolet) con bus navetta a pagamento fino a Gardeccia e quindi a piedi lungo il sentiero 546 (1 ora di cammino). In caso di maltempo il recupero è previsto per le ore 17 presso il Teatro Navalge a Moena (capienza 450 posti). Questo appuntamento de “I Suoni delle Dolomiti” è organizzato dall’Assessorato al Turismo della Provincia Autonoma di Trento, da Trentino Marketing SpA, dall’APT Val di Fassa.
Info: 0462.609670 – www.fassa.com
Sempre nei pressi del rifugio Vajolet, l’indomani sabato 30 luglio saranno Sonia Bergamasco e Rodolfo Rossi gli interpreti dell’Alba delle Dolomiti (ore 6).