È approdato nelle maggiori librerie e in tutti i negozi digitali il secondo romanzo della scrittrice Filomena Pistone, “Resilienza”, edito da Infuga Edizioni. Scrittrice per diletto ma non per caso, Pistone nella vita si occupa di trasporti merci – ed è forse proprio la sua esperienza sul campo, l’avere incontrato persone e aver assunto incarichi di tutti i tipi che l’hanno condotta a scrivere queste pagine, ricche di suspense e tensione narrativa, di personaggi diversi e variegati. Eppure, Pistone, con questa nuova esperienza letteraria, non si preclude di insegnare e trasmettere qualcosa (fosse anche solo una possibilità di rivincita o un invito al coraggio) – come già con “Terrore” aveva abituato i suoi lettori.
Le tematiche sono abbastanza omogenee rispetto al primo capitolo della serie – per cui è necessario subito precisare non occorra leggere “Terrore” per poter godere appieno della lettura di “Resilienza”.
Nei trentatré capitoli in cui si suddivide la nuova uscita di Pistone, attraverso la storia di Gloria – giovane donna con doti ultraterrene che si ribella al lato oscuro di colui che ha tutta l’apparenza di essere l’amore della sua vita – la scrittrice introduce e guida il lettore (e soprattutto la lettrice) verso tematiche alte e fondamentali, necessarie potremmo dire – pur correndo il rischio di abusare di un termine spesso usato in letteratura.
La violenza di genere e quella domestica, la consapevolezza dei propri limiti e possibilità, la capacità di andare oltre il dolore e le ingiustizie provate, la necessità di interiorizzarle prima di poter proseguire. Tematiche essenziali e di primaria importanza che Pistone rende al lettore attraverso una storia in qualche modo fresca, avvincente, davanti a cui chi legge è portato alla voracità e al desiderio di scoprire come andrà a finire.
Oltre alla vivida caratterizzazione che viene fatta dietro ogni singolo personaggio che abita le pagine di “Resilienza”, ciò che stupisce è la capacità dell’autrice di soffermarsi sul “lato positivo” del dolore.
Più che le violenze e i soprusi, infatti, in “Resilienza” vince il riscatto, la forza, la resilienza appunto. Il dolore pare allora un escamotage per raccontare la gioia; lo smarrimento la chiave per raggiungere la consapevolezza; la debolezza è solo l’incipit per entrare nel vivo di sentimenti quali il coraggio e la forza, attorno a cui ruotano tutte le vicende. Perché di vicende e azione il romanzo di Filomena è ricco, al punto che la definizione di genere fatica a esaurirsi sotto l’etichetta del dark fantasy, chiamando in campo anche tutti gli elementi costitutivi del genere thriller e della narrativa pura.
“Mi piace pensare che, in una situazione critica come quella che stiamo vivendo adesso, una donna forte, determinata e coraggiosa come lei possa dare speranza alle nuove generazioni, e far capire a tutte le donne violate che la vita non è costituita dall’abuso subìto, che è solo un evento da superare e da interiorizzare per poter andare avanti con nuova forza e nuova consapevolezza. Che si può essere fragili e delicate, ma che, quando diventa necessario, bisogna imparare a essere dure e inossidabili come l’acciaio”
Sono proprio queste le speranze a cui affida la propria opera Filomena Pistone, rese manifeste attraverso la Prefazione del romanzo, una lettera aperta ai suoi lettori, ma anche un memorandum.
E se è vero che non solo le donne dovrebbero leggere di violenza di genere – ma soprattutto gli uomini – quella di Pistone dunque non può che essere una voce di speranza che mira a essere condivisa e universale. Che queste parole possano raggiungere sempre più persone, trovare il modo di sedimentare, di concimare il dolore e trasformarlo in fiori.
Titolo: Resilienza
Autrice: Filomena Pistone
Editore: Infuga Edizioni
Genere: Dark Fantasy, Thriller, Romanzo
Pagine: 148
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