Resistenza cantautoriale on the road: la presentazione a La Pecora Elettrica di Roma – Venerdì 14 dicembre il cantautore Giovanni Del Grillo proporrà agli amici romani un concentrato del suo Cammino di Sanremo: partirà, con il cane Max, infatti (ore 12.00circa) in tuta da apicoltore da Trastevere, uno dei quartieri più antichi di Roma sede dello storico Folkstudio, fino ad arrivare alla Pecora elettrica (Via delle Palme, 158 –ore 19.00) nel cuore di Centocelle. L’evento sarà un’anteprima del suo Cammino di Sanremo che, a partire dal 17 gennaio prossimo, lo porterà lungo lo Stivale ad incontrare persone e musica fino al Teatro Ariston esattamente nei giorni del Festival. In questo primo assaggio del suo percorso di resistenza musicale, Giovanni toccherà alcuni dei luoghi della musica e della sua memoria artistica, come appunto l’ex Folkstudio, via della Scala (sì, proprio quella di Stefano Rosso con cui Del Grillo ha condiviso vita e arte) e l’ex Circolo Belleville. In programma alla Pecora elettrica, infine, la proiezione del videoclip tratto dal singolo La bomba e realizzato da Giuseppe Trusso Sfrazzetto, oltre ovviamente ad un set in acustico dedicato ad alcuni dei brani che Giovanni porterà nel suo zaino in occasione del suo viaggio. Ospite della serata il cantautore Corrado Sciò, unanimemente riconosciuto come il Torquemada della Canzonetta.
Con l’approccio del flâneur, ovvero del passeggiatore svagato più che dello sportivo camminatore, Giovanni Del Grillo ha scelto di raccontare la sua musica, e la sua autentica anima di cantautore, compiendo un vero e proprio cammino da Roma a Sanremo: tre settimane per lo più a piedi, qualche volta facendo un salto sul camper di supporto – dal 17 gennaio al 5 febbraio ovviamente – lungo monti, valli, teatri e locali di questo nostro Belpaese che la canzone d’autore ha ampiamente contribuito a scriverla e che sembra essersi scordato delle sue origini, appeso dietro un miraggio di lustrini e di apparenze. Al suo fianco in questo peregrinare, Giuseppe Trusso Sfrazzetto, rigorosamente in camper. E il suo manager più efficiente e sicuramente più fedele, il cane Max, che lo accompagnerà sondando letteralmente il terreno, albero per albero pietra per pietra.
In questo viaggio Giovanni incontrerà la gente, gli altri musicisti come lui: raccoglierà le storie, i pensieri, i sogni di quell’umanità che, lo speriamo, non si è ancora persa. E vuole avere voce, la voce che per tanto tempo ha saputo narrare proprio la grande canzone d’autore.
Ad ogni tappa, quindi, corrisponderà anche un concerto, un incontro in musica, che vedrà protagonista la musica di Giovanni, alcuni dei brani dal suo ultimo album, Un leggero errare. Alcuni grandi classici. Ma corrisponderà anche una performance visionaria e delirante realizzata direttamente con il pubblico.
Il viaggio sarà strutturato in una quindicina di date da sud a nord con un approdo inevitabile: quello dell’Ariston di Sanremo. Speriamo, perché no, del Palco: semmai qualcuno si farà sedurre dalla magia di questo folle progetto.
Un Leggero Errare: un album di storie, dolore, ironia e speranza
Un Leggero Errare è il quarto album di Giovanni Del Grillo.
L’opera segna una decisa svolta nel percorso artistico del cantautore romano, che si apre a un modo di scrivere per lui meno consueto, ma sicuramente più attuale e più riconoscibile dal grande pubblico.
In questa cornice vengono incastonati i 10 brani che compongono l’album, più la bonus trackregistrata ad Atene nel gennaio del 2017 al termine di un’esperienza umanitaria a favore dei migranti in viaggio sulla rotta balcanica.
Parecchia acqua è passata sotto i ponti dagli esordi e dal successo di Qui Frinisce Male (2012) con il suo splendido approdo al palcoscenico del Premio Tenco.
La svolta per Del Grillo è avvenuta grazie alla collaborazione col compositore e polistrumentista Edoardo Petretti, insieme al quale ha co-firmato gli arrangiamenti dell’album. Il lavoro in studio è stato poi impreziosito dai disegni sonori di Fabio Recchia (NoHayBanda Trio) e dalla presenza di musicisti del calibro di Cristiano De Fabritiis (batteria), Claudio Mosconi (basso elettrico) e David Giacomini (chitarre).
I brani sono tutti ballabili, eccezion fatta per la struggente title-track che chiude il disco e che rappresenta un inno disincantato al vuoto esistenziale che avviluppa i figli della cosiddetta Generazione X, oggi sull’orlo della mezza età.
Ogni canzone di Un Leggero Errare si presenta come il tassello di un mosaico di storie di vita vissuta, grondanti dolore, ma osservate sempre attraverso la lente dell’ironia e della speranza. Giovanni segue così l’esempio dei suoi maestri Stefano Rosso e Nicolino Pompa (a sua volta compagno d’arte di Piero Ciampi).
L’ascoltatore che ha la fortuna di avventurarsi nel mondo creato da Giovanni rischia di imbattersi in un esercito di fieri rappresentanti della diversità e dell’esclusione: c’è Roberto, folle e poetico nel costruire presepi a luci rosse, per giunta fuori stagione; c’è Gianni, dipendente dal rapporto con l’ambigua dama Biancaneve; c’è La Bomba, dedicata agli ordigni intelligenti (che però non si applicano); c’è Ancora, a ricordarci come sia arduo il confronto con i mostri non sepolti dell’infanzia, che rischiano di far soccombere chi non è capace di guardarli negli occhi una volta per tutte; in Lascia Perdere Giovanni! c’è infine lo stesso autore, pronto a lanciarsi in un’invettiva contro tutto e tutti, compreso se stesso.
C’è questo ed altro, ma soprattutto c’è l’amore di Giovanni per la Poesia, che l’ha portato troppe volte ad essere considerato un outsider alla stregua dei personaggi delle sue canzoncine. La dedica dell’album A Nessuno, nella grotta del ciclope Polifemo è la sintesi di tutto ciò: arrivati a un certo punto della vita ci si sente alle strette, quasi obbligati da energie superiori a lasciare quanto conquistato per imboccare un sentiero nuovo e pieno di insidie, sperando di non trovarsi mai “nei panni di Falcao nel momento del rigore decisivo”, con un coro di spettri asfittici che ripete come un mantra “Lascia perdere Giovanni!”. In questi casi si gioca la partita della vita, in queste condizioni bisogna trovare la Forza scavando negli angoli più remoti della propria coscienza; in queste situazioni nascono e si scoprono i campioni.
Giovanni Del Grillo: storia di musica e di poesia
Nel 2000 è tra gli autori e i protagonisti della trasmissione radiofonica Machettiridishow, che va in onda su ‘Radio spazio aperto’. Ospite fisso, in diretta da Milano, è il cantautore e chirurgo Enzo Jannacci, che risponde ai quesiti di carattere medico degli ascoltatori.
2002 collabora come arrangiatore e pianista col poeta Nicolino Pompa (fraterno amico di Piero Ciampi). Grazie a questo connubio viene portato in scena il recital di teatro-canzone ‘Come erravamo (aspettavo il ’68)’. 2004 collabora come pianista con il cantautore Stefano Rosso, cui nel 2010 dedica la canzone ‘Tre soldi’. 2004 collabora come pianista con il cantautore Stefano Rosso, cui nel 2010 dedica la canzone ‘Tre soldi’. 2012 esce (senza fare più ritorno) una prima raccolta dei suoi brani, intitolata ‘Qui frinisce male’, che contiene 11 brani estratti a sorte da tre progetti del passato rimasti orfani di realizzazione. Grazie a questo album viene invitato al ‘Tenco ascolta’, nota rassegna cantautoriale organizzata dal Club Tenco di Sanremo. Sempre nel 2012 porta in scena presso vari locali romani lo spettacolo ‘Italia 2075’, tratto da un suo disco inedito e suonato dal vivo assieme alla ‘Corte dei miracoli’. Nel 2013 esce la sua seconda raccolta, ‘Il metallico cantare Del Grillo’, inverno notte, pianoforte e voce. Nel 2015 finalmente esce il suo primo album ufficiale, ‘La stoffa del vincitore’, indipendente e prodotto per metà da Incoerenze e per metà grazie all’aiuto di un crowdfunding. Sempre nel 2015 per la prima volta va in scena ‘Viaggio al Termine dell’Amore’, recital di teatro-canzone scritto assieme all’amico poeta Nicolino Pompa. Nel 2016 parte il tour dello spettacolo ‘Del Grillo però aveva un piano’, che lo vede come sempre battersi 2 in prima linea per la canzone d’autore italiana, da solo con il suo pianoforte. Durante il 2016 si esibisce in duo accompagnato da Angelo Puzzutiello, chitarrista di fame indiscussa.
Il Cammino di Sanremo: il Manifesto artistico
Il sedicente cantautore Giovanni Del Grillo (quello alto nella foto giù in basso) ha deciso che andrà a piedi da Roma a Sanremo per partecipare al Festival della Canzone Italiana. Lo farà perché da sempre ama imbucarsi alle feste, perché crede nei miracoli e perché trae ancora un discreto sollazzo nel condividere quello che canta. Giovanni viaggerà con un sociologo compulsivamente ossessionato da Instagram (Giuseppe Trusso Sfrazzetto, fuori fuoco nella polaroid) e sotto lo sguardo vigile del suo Agente, nonché unico essere raziocinante della comitiva: il cane Max (a quattro zampe nella foto qui sotto). Lo seguiranno in spirito i suoi maestri Stefano Rosso e Nicolino Pompa, con cui ha collaborato e di cui promuove l’opera e la memoria. Del Grillo viene dal vecchio mondo della canzone d’autore italiana e attraverso il suo gesto rivendica il diritto alla sopravvivenza editoriale e mediatica sua e di tutti quelli che come lui si muovono al di fuori dei canali produttivi e commerciali di massa. Lui sceglie di parlare sottovoce quando tutti urlano, di andare lentamente mentre tutti corrono. Lui è peggio di Don Chisciotte, perché quello almeno andava a cavallo.
Lo scalcagnato Cammino di Sanremo partirà da Roma il 17 gennaio 2019 e porterà il suddetto millantatore ad esibirsi con mezzi di sfortuna in parecchie città e – perché no? – financo ad imbucarsi sul palco dell’Ariston. Si tratterà di un atto di resistenza musicale, culturale, umana e non da ultimo fisica, dato che il Del Grillo comunque c’ha una certa età. Si dice che “Da soli si va più velocemente, ma insieme si va sempre più lontano”, ragion per cui Giovanni non vuole che il suo sia un ‘errare’ solitario, ma spera che si trasformi nel viaggio di una carovana vagante di cantautrici e cantautori accomunati dalla passione per la Musica d’Autore e per la Poesia. Infine è bene che si sappia che il Cammino di Sanremo partirà in casuale concomitanza con l’uscita del quarto album di Giovanni Del Grillo, che si chiama “Un Leggero Errare” e che aspira a ritagliarsi un po’ di spazio nel canile dell’odierna musica italiana. Istintivamente tutto ciò che è ignoto ci fa paura, ma qui d’istintivo c’è ben poco: tutto è stato calcolato nei più infimi dettagli, addirittura sperando nell’errore (l’imprevisto più prevedibile del mondo) che doni concretezza all’improbabile. Si capisce che chi ha vergato questo testo ha sempre antani in-sicurezza, e – come già anticipato in epigrafe – crede nella magia e nell’incanto. Abbiàte cura di voi, ci vediamo a Sanremo!