Riccardo Muti dirige orchestra e coro del maggio fiorentino nel Macbeth

Riccardo Muti dirige orchestra e coro del maggio fiorentino nel MacbethDomenica 15 luglio, alle 21, in forma di concerto al Pala De André
Giuseppe Verdi compose Macbeth nel 1847 per le scene del Teatro della Pergola di Firenze, ed è in quella stessa città che Riccardo Muti lo dirige per la prima volta, nel 1975, sul podio dei complessi del Maggio Musicale Fiorentino sul quale è tornato in questi giorni per celebrare con loro un legame che dura da mezzo secolo, proprio riprendendo in mano quel grande titolo verdiano, in forma di concerto. Un legame che si rinnova al Ravenna Festival, domenica 15 luglio, alle ore 21, per la grande platea del Pala de André, grazie al determinante contributo del Gruppo Hera. A interpretare il melodramma direttamente ispirato all’omonima tragedia shakespeariana, dunque l’Orchestra e il Coro del Maggio Fiorentino insieme a un cast di indubbio talento ed esperienza: il baritono Luca Salsi nel ruolo del titolo, il basso Riccardo Zanellato in quello di Banco, il soprano Vittoria Yeo nei panni di Lady Macbeth, il mezzosoprano Antonella Carpenito come Dama di Lady Macbeth, poi i tenori Francesco Meli e Riccardo Rados chiamati a interpretare rispettivamente Macduff e Malcom. A preparare il coro è Lorenzo Fratini.

Riccardo Muti torna a dirigere una delle orchestre che in maniera più significativa hanno segnato il suo percorso artistico: al Maggio è arrivato per la prima volta ventiseienne nel 1968, per poi divenirne Direttore stabile dall’anno successivo fino al 1981, nel segno di un’intesa profonda che dalle mura del teatro ha coinvolto gli entusiasmi di una intera città. Dall’altra parte, affronta ancora una volta uno dei titoli che più lo affascinano e che tra pochi giorni sarà oggetto anche della quarta edizione dell’Italian Opera Academy, per giovani direttori d’orchestra e maestri collaboratori, che si terrà al Teatro Alighieri. Un’opera di straordinaria modernità, in cui il compositore cerca per la prima volta la chiave di quello “studio d’anima” che poi diverrà la cifra inconfondibile di tutta la sua produzione. “Con Macbeth – sottolinea lo stesso Muti – si entra in un mondo profetico. Siamo solo nel 1847, ma la partitura è molto raffinata e in alcuni momenti i colori dell’orchestra preannunciano già l’espressionismo. […] La ruvidezza di certi suoni, i salti degli intervalli, le dissonanze: è il genio di Verdi, ma per capirlo uno impiega trenta, quaranta, cinquant’anni della sua vita”.

Tragedia dell’ambizione, ricalcando il testo di Shakespeare, l’opera narra dell’ascesa al trono di Macbeth, conquistato, con la complicità della moglie, macchiandosi di orrendi delitti. Un prezzo che lei pagherà con la follia e lui con un rimorso senza requie, ed entrambi con la morte. La grande novità del Macbeth, che a Ravenna, come è consuetudine, è proposto nella versione rielaborata nel 1865 in occasione della ripresa al Théâtre Lyrique di Parigi, sembrerebbe già annunciata nelle parole di Verdi, quando scrive al librettista prescelto, Francesco Maria Piave (il cui lavoro sarà poi rivisto non solo, come sempre, da Verdi stesso, ma anche da Andrea Maffei): “Questa tragedia è una delle più grandi creazioni umane! Se noi non possiamo fare una gran cosa cerchiamo di fare una cosa almeno fuori del comune!”.

L’appuntamento a Ravenna arriva per altro a pochi giorni dal conferimento a Riccardo Muti del Praemium Imperiale per la musica. Conferito annualmente dalla Japan Art Association, il premio giunge quest’anno alla propria trentesima edizione ed è ormai considerato al pari di un Nobel in campo artistico. Nella motivazione per il riconoscimento si legge come Muti sia considerato “un Maestro tra i Maestri” per i traguardi come direttore d’orchestra alla guida delle più importanti formazioni del mondo; inoltre “il suo contributo riguardo alle opere di Verdi, in particolare, è di portata storica. Il suo eccezionale progetto Le vie dell’Amicizia, che aspira a unire persone di origini diverse attraverso i concerti, dura da vent’anni ed è estremamente apprezzato. È degno di lode che egli abbia fondato l’Italian Opera Academy per sostenere e formare giovani direttori d’orchestra”.

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietteria serale al Pala De André dalle ore 19: tel. 331 1795599
Biglietti: da 25 euro (ridotti 22) a 110 euro (ridotti 100)
I giovani al festival’: fino a 14 anni, 5 euro; da 14 a 18 anni e universitari, 50% tariffe ridotte.
Il servizio navetta gratuito per il Palazzo De André percorrerà 2 volte la tratta Stazione – Palazzo M. De André, con partenza da Piazza Farini, alle ore 20.15 e 20.30. Al termine dello spettacolo due corse riporteranno gli spettatori al capolinea.

domenica 15 luglio – Palazzo Mauro De André, ore 21
Giuseppe Verdi
Macbeth
libretto di Francesco Maria Piave e Andrea Maffei
dalla omonima tragedia di William Shakespeare

direttore Riccardo Muti

Macbeth Luca Salsi
Banco Riccardo Zanellato
Lady Macbeth Vittoria Yeo
Dama di Lady Macbeth Antonella Carpenito
Macduff, nobile scozzese Francesco Meli
Malcolm, figlio di Duncano Riccardo Rados
Medico Adriano Gramigni

Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
maestro del coro Lorenzo Fratini

esecuzione in forma di concerto

Era direttore del Maggio Musicale Fiorentino da qualche anno, Riccardo Muti, quando, nel 1974, diresse su quel palcoscenico e per la prima volta Macbeth, una delle opere verdiane in cui più evidente è la ricerca instancabile di una nuova efficacia drammatica. “Con Macbeth – sottolinea lo stesso Muti – si entra in un mondo profetico… Siamo solo nel 1847, ma la partitura è molto raffinata e in alcuni momenti i colori dell’orchestra preannunciano già l’espressionismo”. Perché quello che Verdi insegue è il “teatro”, ovvero quella qualità drammatica che emana dalla musica stessa, al di là di ogni realizzazione scenica. Ed è ciò che insegue anche Muti che, nel segno di un instancabile scavo interpretativo, dopo tanti anni sceglie di tornare a dirigere quest’opera con i complessi fiorentini, ma distillandola “in forma di concerto”

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