Riccardo Muti Italian Opera Academy 2017. “Aida” per la III edizione dal 1 al 14 settembre al Teatro Alighieri
Quasi una bottega rinascimentale dove, attraverso un intenso studio, i segreti della costruzione musicale passano dal maestro all’allievo, fino al traguardo dell’interpretazione: questo lo spirito dell’Italian Opera Academy, fondata da Riccardo Muti e oggi baricentro di quell’attenzione per la formazione musicale delle nuove generazioni che da sempre è un punto fermo della sua attività. Non a caso, dopo l’Aida cuore del Festival di Salisburgo di quest’anno, Muti porta il capolavoro di Verdi a Ravenna, perché sia anche il cuore della sua Accademia. E il banco di prova per gli allievi – direttori d’orchestra e maestri collaboratori – selezionati fra centinaia di domande giunte anche quest’anno dai quattro angoli del mondo… e dalle scuole più prestigiose. Al Teatro Alighieri, dal 1 al 14 settembre, il percorso si sviluppa dalla presentazione dell’opera al pianoforte fino all’esecuzione finale in forma di concerto, per due settimane ricche di prove di sala, di lettura, d’assieme; tutte aperte al pubblico, perché l’Accademia è anche una preziosa occasione per tutti gli appassionati: quella di poter assistere dal vivo alla costruzione di un’opera.
Sul sito www.riccardomuti.com le informazioni per partecipare come uditore, pubblico o sostenitore.
Il programma 2017 si aprirà venerdì 1 settembre, ore 18 al Teatro Alighieri, con Riccardo Muti che presenta l’opera agli allievi selezionati, agli uditori e agli studenti delle scuole di Ravenna. Un appuntamento speciale per il quale 50 posti saranno offerti gratuitamente al pubblico grazie all’importante contributo degli sponsor che sostengono il progetto dell’Accademia. I pass che consentono l’accesso alla presentazione potranno essere richiesti, uno per persona e fino ad esaurimento, a partire dalle ore 15 di giovedì 31 agosto dalla pagina facebook del Teatro Alighieri.
Ogni podio, ogni prova, ogni concerto rappresentano per Riccardo Muti un’opportunità per condividere i principi di una tradizione che rischia altrimenti di estinguersi; quella tradizione che si definisce nello studio meticoloso, nella devozione alla pagina musicale, nel rifuggire interpretazioni semplicistiche e che a Muti è giunta, attraverso Antonio Votto, da Arturo Toscanini. La consapevolezza di quanto, oggi più che mai, sia necessario conservare quella lezione ma soprattutto trasmetterla alle giovani generazioni di musicisti è la pietra di volta che ha sostenuto il progetto della Italian Opera Academy nelle sue prime due edizioni – dedicate a Falstaff nel 2015 e Traviata nel 2016 – e oggi guida l’edizione 2017. Ancora Verdi, naturalmente, con Aida. “Perché in Verdi – spiega Muti – c’è una scienza nella costruzione delle partiture che è importante conoscere per rendere giustizia ad un autore che era nobile anche quando scriveva cose apparentemente semplici. La scrittura di Verdi è teatro, sempre: scavato, ricercato, studiato alla perfezione, tornito sui significati profondi della parola, sui silenzio. Il suo teatro è tagliato nel cristallo, basta volerlo e saperlo leggere.”
Aida sarà quindi protagonista al Teatro Alighieri di Ravenna, un’Aidadedicata ai giovani che segue la messa in scena a Salisburgo firmata dall’artista iraniana Shirin Neshat: ad unirle idealmente la direzione di Riccardo Muti. In buca sempre l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, altra importante testimonianza della “missione” di Muti nel creare opportunità di formazione e crescita per le nuove generazioni, mentre suoi allievi, guidati passo dopo passo fra i segreti del condurre e prima ancora delcostruire un’opera, i giovani selezionati tra le centinaia di domande pervenute anche quest’anno. Domande che sono arrivate dalla Juilliard di New York e dalla Sibelius di Helsinki, dal conservatorio di S. Pietroburgo e dal Royal College of Music di Londra, e ancora dalla Hans Eisler di Berlino, dall’Università della musica e delle arti performative di Vienna, dalla Jacobs dell’Indiana University e molte altre ancora – viva testimonianza dell’amore e dell’interesse che l’opera italiana, soprattutto quando è Riccardo Muti a guidarci alla scoperta di questo patrimonio unico, sa suscitare in tutto il mondo.
L’accademia 2017 si concluderà al Teatro Alighieri con due concerti (in programma di brani dall’opera verdiana): nel primo sarà Muti stesso a salire sul podio della Cherubini (12 settembre alle 20.30), mentre per il secondo il maestro presenterà al pubblico i giovani direttori suoi allievi (14 settembre alle 19). Info e prevendite concerti: tel. 0544 249244 –www.teatroalighieri.org