Roberto Emanuele Scollo: la scrittura una sorta di liberazione

Con una narrazione coinvolgente, l’autore Roberto Emanuele Scollo, trasporta il lettore a scoprire il suo nuovo romanzo Quando una foglia ingiallendo non cade edito da Monna Lisa.

Dove trova l’ispirazione per i suoi libri? Dall’esperienza, mia e di altri, che poi ricamo sopra e sotto, di qua e di là.

Ci riassuma il suo primo romanzo “Quando una foglia ingiallendo non cade”: Nell’opera, in relazione al protagonista, si racconta un modo di calpestare la terra diverso da quello praticato in età di lavoro, relegato ad un margine lontanissimo e mai rinnegato: un dolce dormicchiare, caratterizzato dal fare le piccolissime cose di un qualsiasi giorno in un luogo poco addomesticato. La distanza, quasi artistica, da persone, cose, strumenti o dispositivi tenderà a ridursi con l’incontro di una donna fantino, che lo porterà a volere calpestare un nuovo sentiero con le vesti di volontario.

Che sensazione si prova quando si mette la parola fine a un’opera? L’atto di scrivere in modo creativo non mi riesce affatto facile e, pertanto, l’ultima battuta porta ad una sorta di liberazione.

Nel suo caso lavoro e scrittura sono in simbiosi? Se ho compreso la domanda, per quanto mi riguarda lavoro e scrittura stanno su piani distinti; sono cose diverse che non hanno nemmeno un punto di contatto.

Ricorda il primo libro che ha letto? Il primo libro letto mi sfugge del tutto; tra i primi, invece, spicca certamente “Storie dell’anno mille” di Tonino Guerra e Luigi Malerba.

Ha qualche fissazione o rituale quando si tratta di scrivere o leggere? Meno fissazione o rituale e più abitudine: fermarmi, bere un caffè, andare in terrazza oppure in bagno per fumare una sigaretta e poi riprendere la scrittura o la lettura.

Il suo luogo e momento preferito per scrivere? Con riferimento al luogo, nella mia abitazione, dove vivo con “Pippuzzo”, un cagnolino, un pupazzo sdraiato col ventre su una lampada da tavolino; in relazione al momento, quando le prime luci sono ancora lontane e sino al mezzodì oppure al tocco, in generale e salvi i particolari.

Quale scrittore o libro ha influenzato la sua scrittura? Dovrei pensarci un bel po’ e, pertanto, ritengo di non avere uno scrittore oppure un libro che mi abbiano influenzato; diversamente lampeggerebbero da subito nella mente.

Quali sono i suoi generi preferiti? Non ho generi preferiti per la lettura. Per la scrittura, al momento la narrativa domina incontrastata ma non ho preclusioni di sorta in relazione ad altri generi. Solamente l’imposizione calata dall’alto farebbe cessare all’istante la creatività.

 Il suo prossimo elaborato? Innanzitutto ci sono altre tre opere già ultimate, che forse nel tempo saranno pubblicate. Al momento un romanzo è quasi alle battute finali ma è prematuro anche solo parlarne.

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