Roma, quando il piacere del vino diventa arte. Inaugurato il nuovo “Divin Ostilia” dove si fondono gusto, creatività ed… amicizia – Roma, capitale d’arte. Ma anche del gusto. Soprattutto quando si sposa con un buon calice di vino. La proposta viene dal nuovo “Divin Ostilia” a due passi dal Colosseo: il maestro della culla enogastronomica, Stefano Anastasio, ha voluto dare un tocco di maggiore creatività al suo già apprezzato locale, avvalendosi della competenza della dottoressa Beatrice Morera, esperta in conservazione dei beni culturali nella capitale. L’idea di entrambi i professionisti nasce dal piacere di poter far gustare un buon calice avvolti in un’atmosfera di amicizia, seduti davanti al bancone o comodamente in sala. Nella caratteristica location di via Ostilia il colore delle pareti e lo stile architettonico sembrano proprio richiamare il fascino delle migliori cantine. Con i suoi profumi. Come quei grappoli d’uva che invogliano ad assaporare i gusti di una volta. “E’ proprio questo il nostro intento – spiega Stefano Anastasio – dedicare ai clienti uno spazio creativo e suggestivo perché la richiesta di una maggiore conoscenza e cultura sul mondo dell’enogastronomia è un’esigenza ormai di molti consumatori. La cultura del buon vino è il piacere di un buon calice: lasciarsi cullare dai suoi affascinanti aromi e appagarsi del suo sapore. E la cultura del buon bere passa anche per la consapevolezza di un consumo sempre intelligente e moderato, perché ci consente di apprezzare ancora di più la qualità a tavola. Chiacchierando piacevolmente tra amici o leggendo un bel libro”.
Marco Tosarello