Eucalipto. la pianta che teneva lontano le malattie – Il rosmarino è una pianta sempreverde che tutti conosciamo e che molti di noi coltivano nel loro giardino o sul balcone. La utilizziamo in cucina, nell’estetica, per profumare gli ambienti e per curare alcuni malanni.
Anticamente era considerata la pianta dell’amore, della felicità, del buon auspicio e dell’immortalità dell’anima.
Il suo utilizzo si perde nella notte dei tempi.
Vi sono un paio di leggende che avvolgono la storia di questa pianta dal profumo intenso e dai fiori delicati ed ora, ve le voglio raccontare tra cui quella dove il rosmarino ebbe un ruolo fondamentale nella conquista di un uomo
Nella Metamorfosi di Ovidio viene narrata la storia della principessa Leucotoe, figlia del re di Persia. La ragazza era bellissima e tra i suoi mille spasimanti vi era anche il dio del Sole, Apollo. Quest’ultimo era talmente infatuato della giovane che, una notte, dopo aver atteso che tutti si addormentassero entrò nella sua stanza e la sedusse.
La cosa giunse ben presto all’orecchio del re di Persia che, offeso dell’onta ricevuta e, non potendo prendersela con Apollo, decise di uccidere la figlia. La sua tomba fu posizionata in punto molto soleggiato. I raggi del sole, accarezzando quotidianamente la tomba, trasformarono il corpo della giovinetta in una bellissima pianta di rosmarino i cui rami salivano in alto verso il cielo come a simboleggiare l’eternità legata alla terra attraverso le radici.
Molto probabilmente è stata questa leggenda a far si che gli antichi romani iniziassero a coltivare le piante di rosmarino accanto alle tombe dei loro cari. Questa usanza però ha origini ben più antiche, infatti, nelle tombe di alcuni faraoni egiziani, sono stati rinvenuti dei ramoscelli di rosmarino.
Ci fu, addirittura un editto emanato da Carlo Magno che obbligava i contadini a coltivare il rosmarino nei loro orti in quanto si credeva che il suo profumo intenso racchiudesse l’anima della terra. I luoghi dove veniva coltivato il rosmarino erano considerati sacri.
Un’altra leggenda racconta che, la regina d’Ungheria Elisabetta, ormai settantaduenne, utilizzò l’essenza del rosmarino unita alla lavanda ed alla maggiorana per stregare e sposare il re della Polonia. La regina riuscì nel suo intento ed il distillato miracoloso fu chiamato “Acqua della regina D’Ungheria”.
Si dice anche che, il rosmarino, abbia la capacità di accrescere la forza interiore di una persona.
Questa straordinaria pianta otre che aromatizzare le nostre pietanze, ha la capacità di regalarci una sferzata di energia (bastano poche gocce di olio essenziale diluite nella vasca da bagno o messe sulla spugna con cui ci si lava quando si fa la doccia); di combattere i vuoti di memoria, le emicranie (massaggiando alcune gocce sulle tempie) e di combattere i dolori reumatici.