SANDRO CURATOLO
presenta il nuovo disco
“Sette miliardi di parole”
Ascolta il disco in streaming
https://open.spotify.com/intl-it/album/6qysbWGEIP1UAPIjEx7ne8?si=9GB62xKSSdyBSxC74pLvvA
“Sette Miliardi di Parole” è un lavoro essenziale e senza fronzoli, composto da nove tracce da ascoltare tutto d’un fiato. Si inserisce a pieno titolo nel filone del genere cantautoriale, già esplorato dall’autore nelle sue precedenti produzioni.
Stilisticamente è basato sulla predominanza dei testi che sono i pilastri attorno al quale si dispiega una curatissima ricerca melodica. Gli arrangiamenti sembrano votati all’indispensabile ed orientati verso un suono spesso spogliato e scarno, per fare risaltare i tratti più essenziali della parola che diviene tutt’uno con la melodia creando una materia narrativa difficilmente scindibile. Il paesaggio sonoro è arricchito da rumori ambientali che sono utilizzati per calare l’ascoltatore nell’atmosfera dei brani e collegarli tra loro.
L’argomento sociale è sempre presente ma è trattato con un taglio più esistenziale che politico. “Sette miliardi di parole” sono tutti i punti di vista possibili sugli avvenimenti attuali, i diversi modi di intendere e integrare la realtà e le varie visioni del mondo che sono la grande ricchezza ma anche la causa degli scontri che agitano il nostro tempo.
Un disco d’altri tempi, da ascoltare con i cuori spalancati.
L’INTERVISTA
Come definiresti con quattro aggettivi la tua musica?
Essenziale, di protesta, intima, in ricerca.
Qual è stato il primo brano e l’ultimo che hai scritto e registrato di questo disco?
Il primo è stato quello che da il titolo all’album, ovvero “sette miliardi di parole”, è un po’ il pezzo che da il LA al disco e che traccia la tematica. L’ultimo è “ogni sguardo è una vita” che secondo me è una sintesi abbastanza valida del lavoro.
La prima parola che viene in mente ascoltando il tuo disco a un ragazzo di 20 anni che ascolta rock o cantautorato, non trap?
Non saprei dire esattamente, in effetti sono molto curioso di capire come un ragazzo di vent’anni possa percepire questo lavoro. Però credo che se si ha una formazione rock o si è ascoltato canzone d’autore non si faccia troppa fatica ad entrare nel linguaggio dell’album.
E la prima parola che viene in mente a te per definire il tuo lavoro.
Credo che sia un lavoro sincero. Ho tentato di fare il possibile per non imbellettare le cose e presentarle nel modo più semplice possibile. Credo di esserci riuscito-
Ora che hai finito il disco e pubblicato on line quali sono le tue aspettative?
Non ho grandi aspettative, ovviamente mi piacerebbe che l’album venisse ascoltato, soprattutto da tutto quel mondo di addetti ai lavori che gravita attorno al mondo della canzone.
Questo disco nasce più dalla mia necessità di esprimermi e assecondare la mia creatività che dalla voglia di avere dei risultati. Il mondo dello show businnes ha delle regole di cui sinceramente non so bene cosa farmene, e non lo dico per senso di superiorità, ma proprio perché non so bene come relazionarmici.
BIOGRAFIA
Classe 1973. Autore, paroliere, arrangiatore e cantautore.
Conduce i suoi studi musicali sotto la guida dei professori Francesco Rizzo e Mariano D’Amelio. Oltre allo studio del piano fa i primi passi alla chitarra rock e jazz.
Più tardi si esibisce come cantante e chitarrista in diverse formazioni nei locali della capitale ed inizia a comporre brani inediti approdando al Folk studio di Roma e restando affascinato dal panorama cantautoriale romano.
Nel 2000 forma con il fratello Andrea la band Pura Utopia di cui sarà cantante e chitarrista e per cui comporrà due album. L’omonimo Pura Utopia edito da VioliPiano Records e Co.Co.Co, frutto di una collaborazione tra l’etichetta cinico disincanto e Altipiani Records. La band sarà attiva fino al 2014.
Del primo album che è seguito da un tour nazionale il brano “L’uomo del potere” entra nella programmazione di diverse radio nazionali, vince il premio speciale Amnesty International ed entra nella compilation Rai Trade. Vengono chiamati ad aprire Sanremo Off, la prima edizione del V-Day e “recital” di Paolo Rossi.
Del secondo album, nel 2011 il brano “quando parli il cinese” viene tolto poco prima dell’uscita ed inserito nel disco di Paolo Belli (Giovani e Belli), in cui compare eseguito a due voci con il cantante Modenese.
Il singolo Co.co co trova spazio nella programmazione di diverse radio nazionali tra cui Radio Rock, radio città Futura, RadioRai1, Isoradio, Rai international.
Brani del disco vengono anche presentati al teatro Masini per l’inaugurazione del MEI e successivamente con un live in diretta nazionale su RadioRai1.
Trasferitosi a Praga, continua la sua attività come musicista, compositore ed arrangiatore. A novembre 2024 è in uscita l’album “Sette Miliardi di Parole” con una selezione di brani inediti, caratterizzati da uno stile più cantautoriale, acustico ed intimo.