Sara J Jones viaggia nell’ambiguità dei sentimenti con Mose e Sam Lover in “Fortuna”, il suo nuovo singolo

Sara J Jones, la brillante cantautrice milanese il cui nome è diventato sinonimo di introspezione, grinta, eleganza e determinazione, torna ad intrecciare i fili dell’animo in “Fortuna” (Feelings), il suo nuovo singolo scritto a quattro mani con Mose e prodotto dal genio creativo di Sam Lover.

Posato su contrasti melodici che delineano ed accarezzano gli opposti complementari della vita, dondolando gli ascoltatori su un’altalena di emozioni, il brano è un tuffo a capofitto nell’universo interiore di Sara, un mondo puro, vivido e privo di mezze misure, in cui tutto è «o bianco o nero, o falso o vero» e dove coesistono rischi e sensazioni profonde, qui racchiusi in un amore viscerale, forse impossibile, ma senza dubbio intenso e consapevole.

Il linguaggio musicale dell’artista si trasforma così in un incantesimo potente, capace di evocare e dar voce ad un legame ambivalente in grado di essere, al contempo, una forte certezza e una dolorosa incognita. Sara, con la sua straordinaria abilità compositiva ed interpretativa, dipinge un quadro sonoro intriso di contrasti irresistibili, fondendo melodie accattivanti al ritmo senza tempo dei battiti del cuore e dando vita ad un dancefloor di riflessione e sentimento in cui le note sembrano danzare su un filo spartiacque tra fortuna e sfortuna che traccia la mappa di un viaggio, un viaggio che accarezza e cattura i sensi sin dal primo ascolto.

Nel passaggio «chissà se guarderai la mia stessa luna, a te porta consiglio, a me porta fortuna», la cantautrice classe ‘94 dipinge i colori di due anime il cui destino è avvolto da un’atmosfera di incertezza: parole che sussurrano all’orecchio e si insinuano nella mente del cuore, raccontando la magia di quel raro momento in cui il destino sembra compiere il suo capriccio più dolce, un incontro che incanta l’anima e nutre l’essenza stessa dell’amore. Eppure, in questa luminosa certezza, risiede anche l’ombra della perplessità, il velo oscuro del dubbio – «non so se sei la mia cura o il mio veleno» -, che come una sottile coltre di nebbia, avvolge la luna.

Perché sì, trovare qualcuno da amare è una gioia straordinaria, ma lasciarlo andare, può rivelarsi una fregatura indimenticabile – «dovrei guardare avanti e lasciarti indietro, porti solo guai, non porti fortuna, sempre tu sarai, la mia fregatura» -.

“Fortuna” imprigiona lo spirito di questa ambivalenza emotiva che ingabbia – «il mondo è una prigione ed è solo più grande la cella» -, di questo «odio e amore mischiati insieme» che «fanno tutto tranne che bene», rendendo l’ascoltatore partecipe di un conflitto interiore, di una battaglia tra ragione e passione, tra il desiderio di aggrapparsi al ricordo e la consapevolezza di dover voltare pagina.

Sara J Jones, con il suo talento inconfondibile, rende questa dualità un’esperienza toccante dal valore tangibile e universale. È come se attraverso la sua musica si potesse sfiorare l’eternità di un sentimento, ma al tempo stesso, sentirne con anima e ossa la fragilità, come il vetro sottile di una sfera di cristallo che può rompersi con un solo respiro.

In un mondo in cui le relazioni sanno essere complesse e imprevedibili, l’artista ci regala un inno all’amore in tutte le sue sfaccettature, dalla fede all’incertezza, dalla passione alla necessità di lasciare andare. La sua musica e le sue parole rappresentano una luce brillante nella notte, una melodia che fa eco nei cuori di chi ascolta, una dichiarazione sincera che ci ricorda quanto l’amore sia sempre una fortuna da abbracciare, anche se a volte può far male, trasformandosi in una ferita che ci segna profondamente.

Con “Fortuna,” Sara J Jones riconferma il suo talento eccezionale nel trasformare la complessità delle emozioni umane in note e parole che colpiscono direttamente il cuore, dimostrando che la sua musica non è solo un suono, ma un viaggio sensoriale che coinvolge e affascina, capace di regalare un’esperienza straordinaria e di lasciare un’impronta indelebile nell’anima di chi l’ascolta.

Press Office: Music & Media Press.

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