Al teatro Carlo Felice di Genova nuovo allestimento dell’opera “Pagliacci” con scenografie in realtà aumentata diretta da Taraborrelli
In anteprima nel filmato di Fabio Massimo Iaquone su www.scenariafestival.it
Scenaria, il Festival della Scenografia diretto dal Maestro Dante Ferretti, presenta, in anteprima, l’innovativo allestimento virtuale dell’opera “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo, che andrà in scena al teatro Carlo Felice di Genova il prossimo ottobre, diretto dal regista e scenografo Cristian Taraborrelli, in un filmato di Fabio Massimo Iaquone. Per la prima volta in Europa verrà utilizzata la realtà aumentata per la messa in scena di un opera lirica.
“La realtà aumentata mi dà la possibilità di poter mutare ambienti, scenografie, inseguire e sottolineare i sentimenti dei cantanti – ha spiegato Cristian Taraborrelli – grazie alla tecnologia è possibile modificare e adattare le inquadrature e quindi le scenografie in base all’angolo di visione delle telecamere. Il mio sogno è quello di avere una scenografia per ogni azione e per ogni momento dell’opera, di andare oltre lo spazio scenico, una scenografia in qualche modo infinita. Frammenti sconfinati di natura, tra i muri che attraversano le forme, riflessi che interrogano architetture che si espandono, un nuovo spazio tridimensionale emozionale, con punti di vista diversi, in cui i cantanti vivranno le loro molteplici vite osservati dalle camere live, sguardi digitali che raccontano l’opera.”
Nel filmato, visibile su www.scenariafestival.it, Cristian Taraborrelli racconta, in anteprima, il suo innovativo allestimento scenico virtuale, gli studi scenici preparatori e le potenzialità che questa nuova tecnologia permette di ottenere, grazie alla visione contemporanea di diversi punti di vista e una scenografia che supera i limiti del palco. Un progetto sperimentale realizzato in collaborazione con Rai Cultura.
Promotore dell’opera, Claudio Orazi, Soprintendente del Teatro Carlo Felice di Genova.
“Sperimenteremo l’ immissione della realtà aumentata come elemento per una nuova concezione scenografica. – Ha affermato Claudio Orazi– Vogliamo guardare in avanti tornando alle origini del teatro come il luogo dello sguardo, luogo della percezione condivisa tra una scena e il pubblico, luogo della comunicazione per eccellenza che ha bisogno, nel cambio dei linguaggi dell’era del cyberspace, di nuovi orizzonti condivisi., Tramite uno sguardo che collega il cuore con la scena e la scena con l’invisibile sperimenteremo nuove frontiere del linguaggio scenografico.”
Claudio Orazi, maceratese di origine come Dante Ferretti, dopo essere stato il più giovane soprintendente italiano nel 1992, ha guidato in qualità di manager alcuni dei più importanti teatri d’opera italiani per giungere oggi a Genova. Il suo lavoro sul teatro di regia e sulle nuove frontiere dello spazio scenografico ne fanno un punto di riferimento certo nel panorama mondiale.