Scrinium svela il segreto sull’Uomo Vitruviano – Molta attesa tra gli addetti ai lavori per l’evento del 30 agosto presso la Sala della Regione Veneto dell’Hotel Excelsior. Scrinium, che sarà premiata, presenta “Novatio et Ingenium”, opera rivelatrice: per l’Uomo Vitruviano Leonardo si ispirò ad un analogo lavoro di Giorgio Martini. Il presidente Ferdinando Santoro: “Ridiamo una dimensione umana al Genio: non era isolato, faceva parte di un gruppo di intellettuali”
Quest’anno si festeggia il quinto secolo dalla morte di Leonardo da Vinci (1452–1519) e Scrinium, organizzazione culturale con sede a Mestre, nel Veneziano, nota per portare alla luce preziosi documenti storici sottratti alla consultazione pubblica e oggi inaccessibili, lo celebra con “Novatio et Ingenium”.
“Quello che si va ad evidenziare nell’opera sono le contaminazioni culturali che Leonardo aveva subito dall’artista e ingegnarius senese Francesco di Giorgio Martini, dal quale si ispirò per il suo celebre “Uomo Vitruviano”, spiega Ferdinando Santoro, presidente di Scrinium. “Vogliamo evidenziare il lato più umano di da Vinci, un uomo che frequentava l’ambiente degli intellettuali dell’epoca e si confrontava con altre menti illuminate. Una su tutte era quella di Martini, per il quale aveva una forte stima”.
Un’anteprima riservata dell’opera è fissata per il 30 agosto al Lido di Venezia, durante “Il cinema prima del cinema”, evento dedicato a Leonardo da Vinci e le sue invenzioni che hanno anticipato la nascita del cinema, presso la Sala della Regione Veneto dell’Hotel Excelsior. In quell’occasione saranno inoltre premiate tredici personalità della Regione Veneto che si sono distinte nel mondo dell’arte, dello spettacolo, della cultura, e Scrinium, scelta come partner culturale dell’evento, sarà anch’essa premiata con una targa speciale “Leonardo ’500” come eccellenza culturale.
Il team di professionisti che lavorano per Scrinium rivelerà così al grande pubblico una realtà nota solo agli studiosi, quella delle vere origini delle intuizioni di Leonardo. Il metodo è quello del confronto con i disegni di un personaggio trascurato per secoli dagli studiosi e rivalutato soltanto in epoca recente. “Novatio et Ingenium” mette in dialogo il Codice Vaticano Urb. Lat. 1757, ossia il prezioso taccuino privato con gli schizzi del Martini, tesoro della Biblioteca Apostolica Vaticana solo raramente esposto al pubblico, con un elegante volume d’arte che contiene 97 tavole raffiguranti disegni e progetti di Leonardo. Il format è quello di un cofanetto che mette insieme le opere dei due grandi inventori e progettisti, per la prima volta accostate in un corpo unico. Il manoscritto di Martini è stato fedelmente riprodotto da Scrinium, nel formato originale, in un’edizione limitata e numerata con certificazione ufficiale del Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana, dove è custodito e accessibile solo ad un limitassimo numero di studiosi.
Un autentico tesoro storico-intellettuale che evidenzia come Leonardo avesse colto dal Martini, e non da Vitruvio, i rapporti fra le varie parti del corpo umano e l’altezza totale dell’uomo, la prima idea della rappresentazione grafica di quei rapporti numerici e la loro famosa inscrizione entro circoli e quadrati. Le immagini dei due libri lo spiegano meglio di mille parole. Nel taccuino di Martini spicca infatti un disegno dello studio delle proporzioni della figura umana: un uomo dentro ad un cerchio con braccia e gambe aperte, “la famosa posa vitruviana”.
A conferma delle tesi relative alla contaminazione tra le due figure, bisogna ricordare che su uno dei Trattati del Martini – l’unico libro sopravvissuto della mitica biblioteca di Leonardo, oggi perduta – sono state identificate dodici note di commento scritte da Leonardo a margine, di sua mano. Questo dimostra che Leonardo possedeva e aveva più volte consultato quest’opera di Martini e almeno una buona parte dei suoi studi, e specialmente sulle proporzioni del corpo umano, sono certamente posteriori e derivano da questo