Sequestrato dalla forestale un raro corno di rinoceronte messo all’asta nello Spezzino – L’oggetto era esposto con un prezzo di base di 8.000 euro in assenza di certificazione CITES che ne comprovasse la legale provenienza
Un corno grezzo di rinoceronte di dimensioni straordinarie, esposto in vetrina in una Casa d’Aste di Sarzana, in provincia di La Spezia, è stato sequestrato dagli agenti del Servizio CITES Territoriale di Genova e del Nucleo Operativo CITES della Spezia del Corpo forestale dello Stato, in seguito a una segnalazione del Servizio CITES Centrale.
Il corno era stato messo all’asta da un privato cittadino con un prezzo di base di 8.000 euro in assenza di certificazione CITES. Un oggetto di dimensioni non comuni, lungo 74 centimetri con una base di 20 ed un peso di circa 7 chilogrammi.
Non essendo presente alcun tipo di certificazione CITES, tanto meno altre prove dell’origine legale, il corno è stato posto sotto sequestro penale e sia il legittimo proprietario che il titolare della Casa d’Aste sono stati entrambi segnalati all’Autorità Giudiziaria.
L’operazione è da ricollegare ad un’allerta a livello comunitario riguardo il traffico illegale di corni di rinoceronte, animali inclusi nell’Appendice I – Allegato A della Convenzione di Washington sulle specie animali e vegetali in via d’estinzione, poiché considerati a grave rischio soprattutto a causa del bracconaggio.
Nel marzo 2010 durante la Conferenza delle Parti, riunione delle Autorità CITES a livello internazionale, era stata espressa seria preoccupazione riguardo al fenomeno del commercio illegale di corni di rinoceronte e ai suoi collegamenti con il crimine organizzato.
Basti pensare che il bracconaggio verso questa specie è aumentato considerevolmente negli Stati meridionali dell’Africa negli ultimi due anni. Solo nel 2010 sono stati uccisi illegalmente 333 rinoceronti in Sud Africa, un quantitativo triplicato rispetto a quello dell’anno precedente.
L’incremento per il bracconaggio è riconducibile al fenomeno del commercio illegale di corni di rinoceronte con alcuni Paesi dell’Asia, dove sostanze derivate da essi vengono usate tradizionalmente in campo medico come rimedio per la febbre e, ultimamente, per le loro presunte proprietà curative contro il cancro.
Recentemente l’attenzione delle Istituzioni è puntata anche verso i gruppi criminali organizzati che trattano corni di rinoceronte nella Comunità Europea.
In diversi paesi europei, infatti, si è verificato un incremento nella richiesta di certificati per il commercio sia all’interno che fuori della Comunità Europea di corni di rinoceronte, presentati come oggetti di antiquariato o oggetti lavorati. In molti casi l’attività investigativa ha dimostrato che la motivazione degli acquirenti non aveva niente a che fare con la natura artistica degli oggetti, tanto che i prezzi attribuiti a questi oggetti presso le Case d’Asta, fino a 40-50mila euro a seconda della rarità del pezzo, erano correlati più con il loro peso che con il loro valore artistico.