Sergio Padovani, la mostra itinerante Pandemonio ai Musei di San Salvatore in Lauro a Roma e all’interno del Complesso di San Paolo a Modena

La Fondazione THE BANK ETS – Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea produrrà nel 2024 una grande mostra itinerante di Sergio Padovani (Modena, 1972), ospitata ai Musei di San Salvatore in Lauro a Roma dal 24 gennaio al 10 marzo 2024 e all’interno del Complesso di San Paolo, Ex Chiesa e Sala delle Monache, a Modena dal 16 marzo al 5 maggio 2024.

L’esposizione, intitolata Pandemonio, è curata da Cesare Biasini Selvaggi, Francesca Baboni e Stefano Taddei e comprende oltre 60 dipinti, quasi tutti inediti, di grandi dimensioni e di recente produzione.

Un corpus pittorico che, attraverso visioni fantastiche quanto allucinate, scene inquietanti, paesaggi incendiati di venature crudeli e qualche pennellata di mélo, racconta la ricerca di Sergio Padovani, “Hieronymus Bosch contemporaneo”.

Sergio Padovani, Le Repentite, 2023, olio, bitume, resina su rame, cm 59×111. Ph. Mauro Terzi

«Ogni tavola, carica di enigmatici piani narrativi, temporali e musicali (questi ultimi dai ritmi ossessivi della visual music praticata dall’artista), è abitata da un universo in eccesso mescolando aspetti classicheggianti a creature oniriche dalle forme bizzarre colte nella loro espiazione, sull’orlo del baratro, il lato mostruoso, le angosce e le inquietudini del nostro tempo. Il rapporto tra campo e fuori campo, tra ciò che possiamo vedere o solo immaginare, cardine per la percezione dell’orrore, viene dunque definito dalla pittura nella zona intermedia tra la sfocatura e la messa a fuoco. E, tuttavia, sullo sfondo di ogni composizione balena il lampo della possibilità visionaria di redenzione per l’umanità, quindi di fede nella salvezza. È qui che si infrange la metafora del Male tinteggiata da Padovani, abissale, profonda, viscerale, nella tensione di una luce bluastra ed elettrica, delle notti e delle albe dei vizi e delle depravazioni ultra millenarie dell’umanità, della nostra interiorità scandita dal lessico delle paure più profonde», dichiara Cesare Biasini Selvaggi, curatore della personale e segretario generale della Fondazione THE BANK ETS.

Sergio Padovani, Dodecafonia, 2023, olio, bitume, resina su tela,cm 195×175. Ph. Mauro Terzi

In mostra, sarà inoltre proiettato il video Pandemonio, che dà il titolo all’intero progetto, realizzato dall’artista con musiche autografe e l’ausilio dall’intelligenza artificiale (AI).

Nel corso dell’esposizione sarà presentato il catalogo pubblicato da Il Cigno GG Edizioni, con i contributi critici di Cesare Biasini Selvaggi, Francesca Baboni, Stefano Taddei e ulteriori testi di approfondimento afferenti a diverse discipline.

I Musei di San Salvatore in Lauro (Piazza di San Salvatore in Lauro 15, Roma) sono aperti al pubblico da martedì a sabato con orario 10.00-13.00 e 16.00-19.00, chiuso lunedì e domenica. Il Complesso di San Paolo (Via Francesco Selmi 63, Modena) è accessibile nei seguenti giorni e orari: da mercoledì a venerdì ore 17.00-19.30, sabato e domenica ore 10.00-12.00 e 16.00-19.30, chiuso lunedì e martedì. Ingresso gratuito.

Per informazioni: T. +39 335 7180804, info@fondazionethebank.org, www.fondazionethebank.org, www.facebook.com/thebankcontemporaryartcollection, www.instagram.com/fondazione_the_bank.

Sergio Padovani, Ordet, 2023, olio, bitume, resina su tavola ovale, cm 150×100. Ph. Mauro Terzi

Sergio Padovani nasce nel 1972 a Modena, dove vive e lavora. Per diversi anni è musicista nella sperimentazione e nella ricerca, senza confinamenti e limitazioni. Dal 2006 la musica subisce un inarrestabile processo, il cui verdetto finale è la trasmutazione totale e definitiva nella Pittura. Assolutamente e necessariamente autodidatta, affronta questo nuovo iter, più simile ad un inestinguibile, insaziabile rogo interiore, come la risalita di una voragine profonda, improvvisamente riempitasi di luce. Una manifestazione salvifica, dunque, divina o del corpo non ha davvero importanza, se non come traslucida, incontrollabile rivoluzione attraverso la quale ritrarre la personificazione del bisogno più ancestrale dell’uomo: la salvezza, appunto. Nel solco della grande pittura del Quattrocento, la visionarietà del suo dipingere (privo di bozzetti preparatori o altre “pianificazioni” dell’opera) trova, nel confronto con le istanze del contemporaneo, attraverso la simbologia e l’importanza dei dettagli, la sua più completa narrazione. Negli anni è finalista di numerosi premi, tra cui il Premio Arte Mondadori, il Premio Celeste, il Premio Combat, il Premio Vasto e il World Wide Kitsch International Competition. Nel 2009 vince il premio Arte Laguna, nel 2011 è alla Biennale di Venezia, Padiglione Italia, sezione regionale Torino; nel 2016 è protagonista alla Biennale del disegno di Rimini. Nel 2017 il Museo Diocesano di Arte Sacra di Imola ospita la sua personale Sanctimonia, l’anno dopo espone al Palazzo Ducale di Castelnovo né Monti (RE) e alla Rocca Sforzesca di Riolo Terme (RA). Nel 2019 la sua mostra L’invasione inaugura The Bank Contemporary Art Collection a Bassano del Grappa (VI), ora Fondazione THE BANK ETS – Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea.  Nel 2021 la Fondazione Stelline di Milano ospita la sua personale I folli abitano il sacro; alla fine dello stesso anno è l’artista scelto per rappresentare con il suo quadro Stelle Aperte il complesso “rapporto artistico” tra Dante e Giotto nella grande collettiva dei Musei Civici Eremitani di Padova, dal titolo A riveder le stelle. Nel 2022 espone nella Chiesa Monumentale di San Francesco a Gualdo Tadino (PG), l’anno seguente al Reial Cercle Artistic de Barcellona, in Spagna. Nel 2023 la sua ricerca musicale, precedentemente interrotta, torna prepotentemente a fare da contraltare alla pittura, accompagnando e ampliando il “corpus” artistico di Padovani, nel suo costante e continuo divenire. Le sue opere sono presenti nelle più importanti collezioni sia in Italia che in Europa ed in permanenza al Museo Diocesano d’Arte Sacra di Imola, al MACS di Catania, al Museo Michetti (CH), al MCA di Camo (CN), al Museo Ruggi d’Aragona (CS), alla Fondazione THE BANK ETS di Bassano del Grappa (VI).

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