“Siamo rimasti noi” dei Suonatori in casa -13 musicisti a sostegno della Fondazione Marco Simoncelli per raccolta fondi a favore dell’Ospedale Infermi di Rimini
In radio e in digitale “SIAMO RIMASTI NOI” dei SUONATORI IN CASA, canzone realizzata da 13 musicisti, ognuno dalla propria casa, come simbolo della creatività artistica che, se anche isolata, non può e non vuole fermarsi!
“SIAMO RIMASTI NOI” è un grido di speranza e di coraggio, e aiuterà la raccolta fondi organizzata dalla Fondazione Marco Simoncelli (https://www.gofundme.com/f/fondazione-simoncelli-x-ospedale-infermi-di-rimini) a favore dell’Ospedale Infermi di Rimini per l’emergenza Covid-19.
«Ho scritto questo brano e l’ho voluto condividere con altri musicisti per dire che anche nell’isolamento la creatività e la condivisione possono realizzarsi e se legate ad un progetto benefico, la collaborazione, prende un significato ancora più alto», commenta Lorenzo Semprini.
Paolo Fresu dichiara: «Ci sono perché in questo momento bisogna esserci. Sempre. Perché il prossimo, anche quello più lontano, ha nella propria casa una finestra come la nostra dalla quale poter guardare il mondo».
Il brano prodotto da Gianluca Morelli (Landlord) di Deck Recording Studio e scritto da Lorenzo Semprini (Miami & the Groovers), con il supporto dell’ Associazione Nebraska, vede la partecipazione di diversi artisti e musicisti come: Leo Meconi (per gentile concessione di Azzurra Music), Elisa Semprini (corista e violinista della band di Umberto Tozzi), Michele Tani (pianista dei Nashvillle & Backbones), Massimo Marches (già chitarrista per Siria, Braschi, Federico Mecozzi, Braschi, Filippo Malatesta), Luca Angelici (Miami & the Groovers), Fabrizio Flisi (Siman Tov Quartet), Luca Montanari (Landlord), Daniele Rizzetto, Marco Andrea Francis Carnelli (Mama Bluegrass band), Mario Ingrassia con la partecipazione straordinaria del trombettista Paolo Fresu.
La canzone è accompagnata da un videoclip (https://youtu.be/WSohNzv4QT0) in cui i vari musicisti eseguono la propria parte dalla loro abitazione per costruire un “continuum” spazio temporale virtuale ma altamente significativo.