Celebrare i grandi maestri della musica non è solo un tributo, ma un vero e proprio atto d’amore. “Sinfollywood”, il nuovo disco di Gaetano Randazzo, rende omaggio a uno dei più iconici compositori del Novecento, Henry Mancini, in occasione del centenario della sua nascita. Con dodici arrangiamenti originali, il progetto si presenta come una “folle sinfonia hollywoodiana” che mescola emozione, tecnica e una buona dose di audacia creativa.
Nell’intervista che segue, Gaetano Randazzo ci guida dietro le quinte di questo ambizioso lavoro, raccontandoci come è nata l’idea di omaggiare il leggendario compositore della Pantera Rosa, le sfide affrontate nell’adattare un repertorio così amato, e il tocco personale che ha voluto infondere attraverso strumenti inaspettati e radici culturali. Tra emozioni natalizie e il desiderio di condividere con il pubblico la gioia della musica, Randazzo svela il cuore pulsante di un disco che promette di lasciare il segno.
Gaetano, come è nata l’idea di un tributo a Henry Mancini per il suo centenario?
Henry Mancini è un compositore straordinario che ho scoperto quando ero bambino, ascoltando la sua musica alla radio, e poi in TV con la sua famosissima sigla per il cartone animato della Pantera Rosa. Solo dopo molti anni ho scoperto il suo nome e saputo che era lo stesso compositore di tantissima musica che amavo e mi dava molta gioia. Che musica !!!
Quali sfide hai incontrato nell’affrontare un repertorio così amato?
La scelta di dedicare un album ad Henry Mancini è stata dettata dalla passione e stima musicale che da sempre nutro nei confronti di un grande Maestro come lui. Dare luce a questa produzione è stato un rischio enorme, e lo è ancora, poiché produrre la musica presso gli studios, circondarsi di collaborazioni con solisti e colleghi molto bravi e talentuosi, mette a dura prova la tenuta della resa musicale nel suo complesso percorso di produzione. Il rischio c’è anche adesso che l’album è pronto, e lo si mette inevitabilmente a confronto con la storia, e con tutti coloro che hanno arrangiato gli stessi pezzi contenuti nell’album Sinfollywood.
Sono pronto a qualsiasi critica. Mi farà crescere.
Che ruolo hanno giocato gli strumenti meno convenzionali in questo progetto?
Nella musica di Henry Mancini si trovano tantissimi strumenti poco convenzionali. Ne cito uno per tutto riguardo il brano Pennywhistle Jig, traccia numero 11, originariamente pensato per ottavino celtico, ho usato come strumento solista il “friscalettu palermitano” giusto per collocare le mie origini culturali e storiche-geografiche.
Quali sono stati i criteri per scegliere le tracce di Mancini da includere in “Sinfollywood”? C’è qualche brano che avresti voluto aggiungere ma che poi hai escluso?
SINFOLLYWOOD è una “folle sinfonia hollywoodiana” composta da dodici arrangiamenti originali. Non hanno tra di loro un collegamento stilistico o cinematografico. È una libera scelta emozionale, ci sono i titoli più blasonati perché sono unici e geniali, e mi hanno permesso di dare sfogo alla mia creatività compositiva.
C’è un brano dell’album a cui sei particolarmente legato?
Ciascuno è unico e sembra sia un tempo di una lunga sinfonia di circa sessanta minuti.
Come speri che il pubblico recepisca questo album?
Spero che l’emozione arrivi al pubblico e che lo ascolti ognuno nei propri momenti personali e conviviali. È un album dal sapore “natalizio” ma con la musica di Henry Mancini.
È il mio album di Natale 2024.
D’altronde se il Natale è bello perché stai con le persone che ami, puoi stare anche con la musica che ti da più gioia e desideri ascoltarla con le persone che ami e nei momenti più ricchi di emozione. Mi piacerebbe che tutti lo ascoltassero il giorno di Natale. Passerei la festa con milioni di famiglie. Che gioia infinita !!!