Dedichiamo la nuova stagione del Teatro di Documenti alla Speranza. Un sentimento piuttosto trascurato in questo periodo. Un sentimento che non riesce a varcare i confini di meri orizzonti quotidiani e individuali. Speranze da poco, desideri esauditi, piccole richieste che trovano risposta affermativa. Tutto qui.
Noi siamo incredibilmente fortunati. Di esserci; di dedicare il nostro tempo, la nostra vita, al teatro, alla musica, all’arte. Non dovremmo dimenticarlo.
I Miti ci ricordano come la Storia, brutalmente, non cambia. E ci indicano che le relazioni umane sono ancora dominate dalle stesse passioni, gli stessi furori. Il richiamo al mito è ricorrente nella nuova stagione del Teatro di Documenti. Trachinie, messo in scena da un maestro della regia come Walter Pagliaro, e interpretato da una indiscussa regina della scena come Micaela Esdra, inizia là dove Eracle, al termine delle sue fatiche, si avvia al ritorno, all’incontro con la sposa umiliata. L’amore cieco e costante di Calipso per Ulisse è il fulcro di Teatro fuori luogo calipso – un viaggio tra arcaico e contemporaneo in cui Caterina Stillitano allaccia un legame tra un tempo remoto e il nostro presente. In Il mio nome è Nessuno le peripezie di Ulisse vengono rilette da Christian Angeli e Francesco Polizzi in chiave attuale, come le tappe ineludibili che superiamo nell’ininterrotto viaggio iniziatico che è la nostra vita. Clitennestra ed Elettra, madre e figlia: assassine; Malamadre di Elena Fanucci si insinua e scava nelle loro istanze e motivazioni più profonde. “Fantamito” quello percorso da Stefano D’Angelo ne Gli esuli del tempo distinto in Appunti sulla guerra di Troia dove un guerriero troiano è alle prese con le guerre di oggi (reali e virtuali) e La caccia che descrive una prossima Apocalisse.
Grande curiosità per l’accostamento inedito tra Teatro e Fumetto che in cartellone ospitiamo con due attese e intriganti proposte. Frammenti di Odissea: le donne del ritorno, Patrizia Masi alla regia, e Fabio Visintin, illustratore e fumettista, graphic theatre painting, trasferiscono sulla scena Odissea narrata allo sguardo, l’opera di Visintin già alla seconda edizione. Anche Il papà di Dio è tratto dal romanzo a fumetti di maicol&mirco per la scrittura scenica e la regia di Andrea Fazzini.
Superiamo l’espressione “teatro al femminile”, riduttiva e logora, e parliamo invece di Teatro delle Protagoniste. Le abbiamo incontrate in vari spettacoli già citati. Giovanna Lombardi nel suo Divina Dea Terra Madre fa rivivere l’archetipo magico del femminile, simbolo di creazione, accoglienza, armonia con la Natura. Di Anna e Carla Ceravolo, in collaborazione con Paolo Orlandelli, Amelia e Sophie, le Aviatrici! Un secolo fa hanno fatto sognare migliaia di uomini, e donne soprattutto, che, naso all’aria, hanno ammirato le loro prodezze e hanno creduto che la Storia stesse facendo un passo avanti.
Siamo onoratissimi di vantare nel nostro cartellone due opere di Dacia Maraini. Caro Pierpaolo è tratto dall’epistolario immaginario rivolto a Pierpaolo Pasolini; il lavoro, presentato da Eugenio Murrali, vede in scena Anna Teresa Rossini su un tappeto musicale composto da Federica Clementi. Giunta alla Quarta edizione, “Amori rubati”, rassegna curata da Federica Di Martino, ricca di incontri in occasione della Giornata contro la violenza contro le donne, il programma racchiude sempre uno spettacolo di Dacia Maraini. Quest’anno avremo in scena Marina, tratto dal racconto Marina è caduta per le scale, diretto e interpretato da Lorenza Sorino.
Ispirato a un altro genio della letteratura, Il Giocatore, da Dostoevskij, una girandola di personaggi ed emozioni, con Diego Colaiori e Memorie da una casa di morti, la testimonianza dello scrittore sulla deportazione in Siberia, di Benedetta Nicoletti.
Emarginati dalla stessa famiglia, marchiati con lo stigma della pazzia, sono Gli Esclusi, le “pecore nere” di famiglie illustri, uomini e donne dall’identità strappata, raccontati da Roberta Calandra. Flowers, progetto crossmediale di Susanna Gianandrea ci restituisce in forma di monologhi il lavoro di ricerca, di incontro e di interviste con circa venti persone, storie diverse che ci scorrono accanto. Stefania Porrino si interroga sulla vecchiaia e sul tempo in scadenza in Quando verrà la fin di vita (e questa storia è già finita)? con il suo gruppo di attori unito e affiatato.
Raphael di Andrea Lattari e Cinzia Grande nasce dalla commistione tra teatro e pittura per far rinascere in scena la meravigliosa opera di Raffaello.
Parole e musiche dal Sudamerica hanno ispirato Alessia Cristofanilli in Quelli che spingono al buffet, in scena un’attrice e un piccolo ensemble.
Felicissimo il ritorno di Antonella Civale guidata dal regista Marco Carniti in Prima della Tempesta – Omaggio a Luciano Damiani e a Giorgio Strehler, evocazione di uno spettacolo cult del Novecento; in teatro allestiremo una mostra dei bozzetti di Damiani per Tempesta.
Il pubblico sperimenterà un concerto itinerante con il lavoro musicale di Leonardo Silla Paradossalismo in concerto.
Per i più piccoli organizziamo un cartellone a loro dedicato: un appuntamento al mese con spettacoli di nostra produzione, spettacoli di Piera Fumarola, un punto fermo per il teatro bambini e ragazzi al Teatro di Documenti, e di Andrea Lami.
Il consolidato Atelier di Alessia Cristofanilli, che ha unito negli scorsi anni, un affiatato gruppo di allievi attori, continua lo stimolante percorso di ricerca. Il corso di Roberto Raciti approfondisce l’interpretazione di Shakespeare restituendo una lettura contemporanea del Bardo.