Sabato 25 febbraio allo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas arte e tradizioni di un popolo nomade
Proseguono gli incontri nell’ambito della mostra “Deserti e montagne a est e ovest del mondo” presso lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, in piazza Cesare Battisti a Trento, che sabato 25 febbraio, alle ore 17.30, ospita “Storie di Stoffa. Arte e tradizioni di un popolo nomade: i Rabari dell’India” tenuto da Elisa Chiodarelli, esperta di cultura indiana.
Storie di Stoffa narra la storia della gente di frontiera del Kutch, all’estremità nord-occidentale dell’India, attraverso la tradizione del ricamo che questa popolazione è riuscita fieramente a conservare intatta nel tempo. I ricami raccontano oggi delle emigrazioni attraverso una terra aspra ma bellissima e delle vicende che hanno portato queste comunità a stabilirsi in tanti piccoli villaggi ai margini del Rann, il deserto di sale, vivendo di pastorizia e poco altro. Sono storie di emigrazioni, di notti nel deserto, di guerre di confine, ma anche di speranze e di bellezza di un popolo che ha saputo resistere anche grazie a milioni di piccoli punti ricamati con pazienza nella trama della propria storia. Durante la conferenza sarà proiettato il film di animazione su stoffa “The Stitches Speak” (I ricami raccontano), voluto da Kala Raksha, la fondazione che opera per preservare e promuovere l’artigianato artistico del Kutch. Verrà illustrata la storia dei gruppi nomadi che grazie a Kala Raksha hanno potuto conservare le loro radici culturali riproponendole e trasformandole in arte, difendendo così la loro identità e trovando al contempo un valido sistema di sussistenza.
Saranno inoltre presentate le diverse esperienze di associazionismo locale che da più di 40 anni vengono attuate in questa zona, ispirandosi ai valori ed agli ideali gandhiani, per difendere e valorizzare la cultura e l’economia locale.
Elisa Chiodarelli è laureata in Sanscrito e da molti anni si occupa di cultura indiana. Ha tradotto testi antichi (collaborando alla traduzione del poema epico Ramayana), ha curato la consulenza scientifica di alcuni documentari sull’arte indiana come Le dimore degli Dei e Vijayanagara l’impero dimenticato. Nel 2010 ha realizzato il documentario ‘Sulle orme di Gandhi – il Barefoot College di Bunker Roy’. È autrice assieme a Luigi Dal Cin del libro per ragazzi Ho sognato, sulle figure significative della storia indiana. Collabora con scuole e biblioteche per la realizzazione di laboratori interculturali.
La mostra “Deserti e montagne a est e ovest del mondo” è un progetto didattico realizzato dagli studenti dell’Istituto delle Arti Vittoria di Trento e dalle studentesse della Fondazione Kala Raksha, con la collaborazione dei residenti della casa di riposo A.P.S.P. S.Spirito – Fondazione Montel di Pergine Valsugana. Il progetto nasce dall’ascolto che gli studenti hanno avuto dei ricordi degli anziani della casa di riposo. Sono nate così delle immagini che poi sono state tradotte in pittura e in ceramica, utilizzando il codice visivo adoperato dai nomadi del deserto del Kutch, in India, che da sempre affidano i loro ricordi e la loro identità al ricamo di preziosi arazzi. E’ stata coinvolta la fondazione Kala Raksha che si occupa di preservare questa tradizione e che ha aderito al progetto facendo realizzare alle studentesse indiane degli arazzi basati sui ricordi dei loro anziani. I dipinti e le formelle in ceramica dopo la mostra andranno a decorare la casa di riposo di Pergine. (md)
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