Dal 5 maggio 2023 sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale “Gocce”, il nuovo singolo di Subaru.
“Gocce”, primo singolo di affermazione di Subaru, è un brano autobiografico che affronta l’esperienza dell’artista con gli psicofarmaci.
Sulla produzione firmata Neura Prd, il rapper classe 2000 riesce a mettersi a nudo in uno storytelling autentico, nato in una notte mentre contava effettivamente le gocce di un farmaco. “Gocce” è a tutti gli effetti uno spaccato di vita condensato in tre minuti che racchiude esperienze passate e problematiche personali.
“Di solito i miei testi mi aiutano a capire me stesso, questa volta mi sembra di avere un’opportunità di farmi capire dagli altri” Dichiara il rapper foggiano a proposito della nuova release
Benvenuto su Oltre le colonne. Come nasce il tuo nome d’arte?
Subaru è un nome comune in Giappone, si traduce letteralmente in “Pleiadi”. Nel mio caso non ha nulla a che fare con l’azienda automobilistica omonima ma viene da Natsuki Subaru, il protagonista dell’anime Re:ZERO, che viene risucchiato in un mondo fantasy pieno di gente con le più disparate abilità, mentre lui è solo un ragazzo indifeso del Giappone moderno. Il twist della sua storia è che, nonostante le sue scarse abilità di combattimento o magiche, è portatore di una maledizione per cui ogni volta che muore torna in vita in un checkpoint temporale precedente che non può decidere, quindi è costretto a rivivere la sua morte come tante altre storie drammatiche più volte, ma così grazie alla sua determinazione ferrea e questa capacità può cercare di cambiare il suo destino ogni volta. Sono molto legato al concetto di rinascita e voglia di cambiare le cose contro ogni previsione.
C’è stato un momento specifico in cui hai capito che la musica era tutto ciò su cui volevi puntare?
Sì: negli ultimi anni ho avuto una relazione difficile con una ragazza, caratterizzata da costanti tira e molla, alla fine dell’estate 2022 questa situazione mi aveva lasciato veramente distrutto, non sapevo più come ritrovarmi e dopo un’ennesima chiusura sofferta avevo bisogno di ritrovare le mie priorità e le cose a cui volevo dedicarmi davvero, la musica è stato un punto di partenza ed è passata dall’essere una cosa che forse mi poteva aiutare alla mia prima priorità.
“Gocce” è il tuo nuovo singolo. Puoi raccontarci di cosa parla e cosa significa per te?
Gocce è uno sfogo, uno storytelling autobiografico di alcuni momenti della mia vita che mi hanno segnato profondamente, passando per traumi infantili, rapporti difficili con gli altri, anni di psicoterapia, disturbi mentali che mi rendono la vita difficile, solitudine, psicofarmaci ed effetti collaterali.
Per me non è solo un modo per descrivere delle situazioni difficili che ho attraversato, ma un modo per raccontare agli altri lati di me che ho sempre tenuto nascosti ai più. Il messaggio che voglio far passare non è semplicemente che sia stato male, ma che stare male sia normale e che fare il massimo per uscirne sia la scelta giusta. Non ho ancora superato molte delle problematiche che descrivo nel brano ma credo davvero che in qualche modo ce la farò e vorrei che più persone possibile si rendano conto non solo dei problemi che hanno, ma anche che sia naturale averli e che si possano affrontare, perché col giusto impegno tutti possono arrivare davvero a stare bene.
Come è nata la produzione?
Sono partito da un type beat di Drake, da lì ho descritto a Neura cosa mi ispirasse questa base, mi sono immaginato come all’inizio di una fiaba di quelle oscure tipo “In una notte buia e tempestosa…”, pensavo a tutta questa atmosfera buia in cui però c’erano dei punti di luce, o almeno così gliel’ho descritta. Quindi lui ha creato questa atmosfera sonora dark in cui ha inserito un lead più acuto “luminoso”, poi gli ho detto che sarebbe stato figo mettere da qualche parte il suono delle gocce che alla fine abbiamo utilizzato in tutta la base, alla fine lui ha messo a punto la batteria e ha pensato di aggiungere dei bassi drill, e così abbiamo raggiunto il prodotto finale!