Svetlana Zakharova, tra cigni classici e rivelazioni moderne

Svetlana Zakharova, tra cigni classici e rivelazioni moderne. Danzatrice di bellezza altera e linee eleganti, Svetlana Zacharova torna a incantare la platea del Ravenna Festival nell’appuntamento conclusivo della XXVIII edizione – sabato 22 luglio, Pala de Andrè ore 21.30 – con una nuova serata di perle coreografiche, affiancata da un gruppo scelto di ‘Friends’ del Balletto Russo: i primi ballerini del Bol’šoj, del Mariinskij e dell’Opera di Kiev. All’apice della sua carriera e della sua maturità di interprete, l’étoile di due palcoscenici – il Bol’soj e la Scala – declina oggi il verbo di Tersicore nelle più diverse sfumature, dalla Morte del cigno, iperclassico cammeo primi ‘900 che Fokin disegnò per Pavlova, a Revelation, ”haiku” danzante che Motoko Hirayama ha creato per lei, diventando la prima coreografa giapponese a firmare un lavoro per il Bol’soj. “Continuo ad adorare i balletti classici, che vorrei danzare sempre e il più a lungo possibile – dice di sé Zakharova -. La mia voglia di cambiare invece riguarda le creazioni contemporanee: sono per me come vestiti, ne vorrei provare sempre di nuove!”

A dimostrazione, entra nel gala un brano fresco di conio coreografico: un estratto da Project Haendel che Mauro Bigonzetti ha creato appena due mesi fa per la Scala di Milano. Zakharova propone il passo a due che Bigonzetti ha ideato per le sue misure perfette e quelle altrettanto dorate di Roberto Bolle sulla famosa Suite in re minore HWV 437 di Haendel (che alcuni riconosceranno come colonna sonora scelta da Stanley Kubrik per il suo Barry Lyndon). In occasione del galà ravennate, l’étoile lo interpreta assieme a Denis Rodkin, uno dei suoi partner di danza preferiti, inoltrandosi con agilità nelle geometrie labirintiche e scattanti del coreografo italiano. Sempre con Rodkin, Svetlana torna al classico con lo scintillante passo a due da Le Corsaire di Petipa, ineguagliabile mix di grazia per la bella schiava Medora e di incredibile virtuosismo per il sensuale schiavo Alì. Un passo a due che ha avuto una genesi molto complessa, rielaborato da mani diverse nel tempo, fino a diventare un cavallo di battaglia per molte coppie celebri, da quando Rudolf Nureyev lo incarnò in una memorabile interpretazione accanto a Margot Fonteyn.

Ancora più celebre, vetta ardita per ogni danzatrice classica e scelto da Zakharova per sfoggiare tutta la sua raffinata maturità di interprete, è La morte del cigno, cammeo di poco più di quattro minuti su musica estratta dal Carnevale degli Animali di Saint-Saens, che Fokin creò agli inizi del Novecento espressamente per Anna Pavlova, che ne fece un distintivo personale del suo modo di danzare languido e poetico. Pensato anche come omaggio a Lev Ivanov, maestro di Fokin nonché autore degli atti bianchi del Lago dei cigni, l’assolo assorbì l’essenza più profonda della donna-cigno protagonista, grazie anche all’interpretazione vibrata che ne fece Pavlova, fin da allora modello di creatura sospesa tra due nature, interpretandolo centinaia di volte ed esportandolo in tutto il mondo. Zacharova, con le sua flessuosità elegante, si aggiunge alla lunga lista di étoiles che si sono confrontate con questo breve capolavoro, ognuna di loro con un ritratto personale, l’idea riflessa della danza allo stato puro.

E come ideale contraltare al solo iperclassico, Svetlana chiude la serata con la miniatura contemporanea che Motoko Hirayama ha creato per lei nel 2006. Revelation proietta la danzatrice in un assolo dal sapore esistenziale che richiama un po’ le performance anni Settanta di artiste come Reinhild Hoffmann e Susanne Linke. Sola in scena con una sedia, i lunghi capelli sciolti e una veste bianca, Zacharova volteggia in una sorta di dialogo interiore di inquietudini e malinconie.

Integrano il versatile galà di danza, inoltre, Olesia Shaytanova e Stanislav Olshansky, primi ballerini dell’Opera di Kiev, con il Pas de deux da Esmeralda. Il brano, che apre il programma della serata, è tratto dal balletto che Petipa ricavò ispirandosi al romanzo Notre Dame de Paris di Victor Hugo, virandolo però a un consolatorio lieto fine dove gli amanti si riuniscono felici. Sempre gli artisti di Kiev propongono la scena dal balcone dal Romeo e Giulietta su musica di Prokofiev in una curiosa versione, praticamente inedita da noi: quella con la coreografia di Krysztof Pastor del 2008. Una rilettura audace, ambientata in tre diverse epoche della storia italiana, dall’ascesa del Fascismo durante gli anni Trenta all’avvento delle Brigate Rosse, per poi concludere la parabola delle due famiglie nemiche durante il governo Berlusconi.

Un classico “sovietico” è il passo a due da Spartacus, balletto di Kachaturian nella versione coreografica più di successo del 1968 firmata da Grigorovich, dove si esibiscono Anastasia Stashkevich e Mikhail Lobukhin, primi ballerini del Bol’soj. La coppia presenta anche una “chicca” di repertorio ottocentesco come il passo a due dal Talismano di Petipa, balletto che suscitò al debutto nel 1889 un grande entusiasmo per le musiche di Riccardo Drigo e poi ripreso in altre occasioni, tra cui curiosamente nel 1895 con lo stesso cast che doveva passare alla storia per il successivo debutto del Lago dei cigni: Pierina Legnani e Pavel Gerdt.

Infine, la coppia Evgenia Obrastova dal Bol’soj e Aleksandr Sergeev dal Mariinskij duetta nel pepato e delizioso estratto da Satanella: il Carnevale di Venezia nella versione che Marius Petipa aveva ripreso nel 1848 dall’originale Il diavolo innamorato di Mazilier del 1840, danzando lui stesso in uno dei ruoli principali al Bol’soj. Di sapore contemporaneo è invece il secondo brano proposto dalla coppia, Parting, per la coreografia di Yuri Smekalov e la musica di John Powell, breve storia di amore e separazione a un tempo (quasi) di tango.

Lo spettacolo è realizzato con il contributo di Metrò.

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org  | Biglietteria serale al Pala de André dalle ore 19: tel. 331 1795599
Biglietti: da 15 euro (ridotti 12) a 60 euro (ridotti 55) |‘I giovani al festival’: fino a 14 anni, 5 euro; da 14 a 18 anni e universitari, 50% tariffe ridotte.
Il servizio navetta gratuito per il Palazzo de Andrè percorrerà 2 volte la tratta Stazione – Palazzo M. De André, con partenza da Piazza Farini, alle ore 20.30 e 20.45. Al termine dello spettacolo due corse riporteranno gli spettatori al capolinea.

Gala Svetlana Zakharova & Friends
con étoiles del Balletto Russo

Evgenia Obrastsova
Anastasia Stashkevich
Mikhail Lobukhin
Denis Rodkin
Balletto del Teatro Bol’soj di Mosca

Aleksandr Sergeev
Balletto del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo

Olesia Shaytanova
Stanislav Olshansky
Balletto dell’Opera di Kiev

La Esmeralda Pas de deux
musica Cesare Pugni – coreografia Marius Petipa
interpreti Olesia Shaytanova, Stanislav Olshansky

Progetto Händel
musica Georg Friedrich Händel – coreografia Mauro Bigonzetti
interpreti Svetlana Zakharova, Denis Rodkin

Satanella: il Carnevale di Venezia
musica Cesare Pugni – coreografia Marius Petipa
interpreti Evgenia Obrastsova, Aleksandr Sergeev

Spartacus Pas de deux
musica Aram Khačaturian – coreografia Yuri Grigorovich
interpreti Anastasia Stashkevich, Mikhail Lobukhin

Le Corsaire Pas de deux
musica Adolphe Adam –coreografia Marius Petipa
interpreti Svetlana Zakharova, Denis Rodkin

Romeo e Giulietta Scena del balcone
musica Sergej Prokof’ev – coreografia Krzysztof Pastor
interpreti Olesia Shaytanova, Stanislav Olshansky

Parting
musica John Powell – coreografia Yuri Smekalov
interpreti Evgenia Obrastsova, Aleksandr Sergeev

La morte del cigno
musica Camille Saint-Saëns – coreografia Mikhail Fokin
interprete Svetlana Zakharova

Talisman Pas de deux
musica Riccardo Drigo – coreografia Marius Petipa
interpreti Anastasia Stashkevich, Mikhail Lobukhin

Revelation
musica John Williams – coreografia Motoko Hirayama
interprete Svetlana Zakharova

Svetlana Zakharova
Etoile del Balletto del Teatro Bol’šoj di Mosca e del Balletto del Teatro alla Scala di Milano, Svetlana Zakharova è nata a Lutsk, in Ucraina, e ha studiato all’Istituto Coreografico di Kiev (classe di Valeria Sulegina). Ha continuato la sua formazione all’Accademia Vaganova di San Pietroburgo dove è stata ammessa direttamente alla terza classe, quella del diploma (diretta da Elena Evteyeva, emerita ballerina del Balletto Mariinskij).
Nel 1996 entra a far parte del Balletto del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo e l’anno seguente viene nominata prima ballerina. Il suo vasto repertorio in questo Teatro include i ruoli principali dei seguenti balletti: La bella addormentata, La fontana di Bakhčisarai (nella versione di Rotislav Zakharov), Lo schiaccianoci, Le Corsaire, La Bayadère, Don Chisciotte, Shéhérazade, Romeo e Giulietta (nella versione di Leonid Lavronskij), Il lago dei cigni, Giselle, Les Sylphides, Le Poème de l’Extase (di Aleksej Ratmanskij), L’Histoire de Manon (di Kennet MacMillan), Etude (di Harald Lander). Tra le creazioni di George Balanchine di cui è stata protagonista: Apollon Musagète, Serenade, Symphony in C, Jewels, Čajkovskij pas de deux.
Nel 2003 entra a far parte del Balletto del Teatro Bol’šoj, come allieva di Ljudmila Semenjanka.
Il suo repertorio per il Teatro Bol’šoj include, tra i tanti, i ruoli principali nei balletti: Giselle (nella versione di Vladimir Vasiliev), La Fille du Pharaon (ricostruzione di Pierre Lacotte), nelle coreografie a firma di Yuri Grigorovich: Il lago dei cigni, La bella addormentata, La Bayadère, Raymonda, Spartacus; Don Chisciotte (di A. Fadeečev), Symphony in C – Part ii, Sogno di una notte di mezza estate (di John Neumeier, ruolo di Ippolita e di Titania), Carmen Suite (di Alberto Alonso), Serenade (di George Balanchine).
Nel 2009 il coreografo Francesco Ventriglia ha creato per lei il balletto Zakharova Super Game.
Dal 1999 è regolarmente “guest artist” presso le più prestigiose compagnie di balletto del mondo, tra queste: New York City Ballet, Bayerisches Staatsballett, Teatro dell’Opera di Roma, Opéra di Parigi, Nuovo Teatro Nazionale di Tokyo, Teatro San Carlo di Napoli, American Ballet Theatre, Hamburg Ballet, Teatro alla Scala. Dal 2007 ricopre il ruolo di ballerina étoile del Balletto del Teatro alla Scala di Milano. Nella sua carriera ha ottenuto diversi premi e riconoscimenti: secondo premio alla “Vaganova-Prix Young Dancers Competition” di San Pietroburgo (1995), premio speciale “Our Hope” da parte di Baltika di San Pietroburgo (1997), “Golden Mask“ per Serenade e per La Bella addormentata (1999 e 2000), “People of Our City”, premio speciale della città di San Pietroburgo (2001), premio da parte della rivista italiana «Danza&Danza» (2002), “Benois de la danse” per Sogno di una notte di mezza estate e titolo di “Artista Emerita della Russia” (2005), “Soul of Dance” da parte della rivista russa «Magazine» (“Queen of the Dance”) nel 2007, titolo di “Artista del Popolo della Russia” (2008), di nuovo “Benois de la danse” (2015).

Evgenia Obrastsova
Nata a San Pietroburgo, nel 2002 si diploma all’Accademia Vaganova di San Pietroburgo e lo stesso anno entra a far parte del Balletto del Teatro Mariinskij. Dal 2010 è solista ospite del Balletto del Teatro Stanislavsky di Mosca e nel 2012 entra a far parte del Balletto del Teatro Bol’šoj.
Ha ottenuto i seguenti premi e riconoscimenti: “Vaganova-Prix” (San Pietroburgo, 2002), Primo Premio al Concorso Internazionale di Balletto di Mosca (2005), Premio “Zegna Mariinskij New Talents Award” (Parigi, 2005), Premio Positano “Leonide Massine”(2006), Premio teatrale russo “Maschera d’oro” (2007), Premio “Nino Ananiashvili’s Star” (Tbilisi, 2008), Premio della rivista «Ballet Magazine» “The Soul of Dance” nella nomination “Star” (2009), Premio “Open Dance Festival Prize” nella nomination “Miss Virtuosity” (San Pietroburgo, 2012).

Anastasia Stashkevich
Nel 2003 si diploma presso l’Accademia Coreografica di Stato di Mosca ed entra a far parte del Balletto del Teatro Bol’šoj di Mosca. Ha ottenuto il terzo premio al Concorso Internazionale “Vaganova-Prix” (2002), il secondo premio al Concorso “Arabesque” (Perm, 2004) e il titolo “Artista della Repubblica dell’Ossezia Settentrionale-Alania” (2013).

Mikhail Lobukhin
Nato a San Pietroburgo, nel 2002 si diploma all’Accademia Vaganova, lo stesso anno entra a far parte del Balletto del Teatro Mariinskij e nel 2010 viene ammesso nel Balletto del Teatro Bol’šoj di Mosca. Ha ricevuto i seguenti premi e riconoscimenti: Primo Premio al Concorso Internazionale “Vaganova-Prix” (San Pietroburgo, 2002), premio “Golden Spotlight” per la sua interpretazione del balletto For Four di Christopher Wheeldon (San Pietroburgo, 2008).

Denis Rodkin
Nato a Mosca, nel 2009 si diploma all’Istituto Coreografico del Teatro Accademico di Danza “Gzhel” ed entra nel Balletto del Teatro Bol’šoj di Mosca. Nel 2013 si diploma all’Accademia di Balletto del Teatro Bol’šoj. Durante la sua carriera è stato insignito dei seguenti premi e riconoscimenti: “The Soul of Dance”, premio conferito dalla rivista «Ballet Magazine» nella nomination “Rising Star” (2014); Premio “Oleg Yankovsky” del Festival delle Arti “Bosco dei Ciliegi” (2016); titolo di Migliore Ballerino dell’anno da parte della rivista «Danza&Danza» (2017); Premio “Benois de la Danse” per il ruolo di Solor nela Bayadère (2017).

Aleksandr Sergeev
Nato a San Pietroburgo, nel 2004 si diploma all’Accademia Vaganova della sua città. Lo stesso anno entra a far parte del Balletto del Teatro Mariinskij.
Ha ottenuto due volte il “Golden Sofit”, prestigioso premio teatrale di San Pietroburgo, prima nella categoria Migliore interprete maschile per il ruolo di Eugene nel balletto Il cavaliere di bronzo (2016), poi nella categoria Migliore interpretazione d’Ensemble per il balletto For Four di Christopher Wheeldon (2007). Ha ricevuto inoltre il premio da parte del Ministero della Cultura della Repubblica del Tatarstan per il suo contributo artistico.

Olesia Shaytanova
Nel 2013 si diploma alla Scuola Statale di Balletto di Kiev e nello stesso anno diviene solista del Balletto dell’Opera di Kiev; dal 2016 è ballerina principale del Balletto dell’Opera della Lituania. Durante la sua carriera è stata insignita dei seguenti premi e riconoscimenti: Primo Premio al vi Concorso Internazionale di Balletto “Rudolf Nureyev” di Budapest (2013), Primo Premio al iv Concorso Internazionale di Balletto di Istanbul (2014), Primo Premio al v Concorso Internazionale di Balletto di Pechino per le Scuole di Danza (2014).

Stanislav Olshansky
Nel 2011 si diploma alla Scuola Statale di Balletto di Kiev. Dal 2011 al 2016 è solista del Balletto del Teatro d’Opera di Leopoli, in Ucraina, e dal 2016 è solista del Balletto dell’Opera di Kiev. Il suo repertorio include i ruoli principali di molti titoli classici.

Articolo precedenteViva Vivaldi The Four Seasons Mistery: la proposta che mancava a Venezia
Articolo successivoHugolini live chiude il BOtanique 2017