#thinkpoetic: Street Art a Roma – Al via la campagna di crowdfunding per #thinkpoetic: Street Art a Roma, il documentario di Luca Immesi che vuole scoprire e raccontare i mille colori della Street Art. Punto di partenza Roma con la sua scuola totalmente fuori dalle righe: ironica, provocatoria, colta e al contempo popolare. Protagonisti di questo racconto Qwerty, duo surrealista e visionario, e Pino Volpino, con i suoi animali e i suoi messaggi dissacranti. “Da tempo – spiega lo stesso Immesi – volevo scoprire questa forma d’arte urbana ed incontrarne i personaggi. Con loro faremo un viaggio nel quale vogliamo coinvolgere il pubblico. Per quelli che ci sosterranno ci sono vari tipi di ricompense come il link al film in streaming, i ringraziamenti sui titoli di coda e l’ingresso alla proiezione al Nuovo cinema Aquila a Roma. Inoltre per le donazioni maggiori gli artisti protagonisti del documentario hanno scelto di donare alcune loro opere”. Per dettagli sulla campagna direttamente sulla pagina dedicata.
Qwerty è un duo che si è formato a Roma. Il nome deriva dal più comune schema per tastiere alfanumeriche, utilizzato nella maggior parte dei computer e cellulari. Affermano che la natura della Street Art è donazione, quando si dona qualcosa non si chiede nulla in cambio. Il duo porta avanti un’arte surrealista, con messaggi e slogan poetici e visionari: Pensa poetico, Migrant 4 life, il Cristo con la scritta provocatoria Cedesi attività e molti altri.
Pino Volpino è un artista che vive a Roma da circa una decina di anni. Il suo nome d’arte deriva dal cane che ha vissuto con lui per quattordici anni. I suoi lavori e i suoi messaggi richiamano spesso vari animali ma non solo. In giro per Roma ci si può imbattere in varie sue opere fra cui la “Merda di Street Artist” che fa il verso provocatoriamente alla “Merda d’artista” di Piero Manzoni o alla “Venere della monnezza”, una venere botticelliana che troneggia su mucchi (tristemente autentici) di immondizia lasciata in giro per Roma.