Fervono gli ultimi preparativi per la trentatreesima edizione del festival Time in Jazz, in programma dal 9 al 16 agosto, tra Berchidda (Ss), il paese natale del suo direttore artistico, Paolo Fresu, e gli altri centri e località del nord Sardegna che fanno parte del suo circuito: Arzachena, Bortigiadas, Budoni, Bulzi, Ittiri, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Mores, Nulvi, Olbia, Ploaghe, San Teodoro, Telti, Tempio Pausania e Porto Rotondo.
Quest’anno Time in Jazz deve fare i conti con i problemi e le limitazioni del difficile e delicato momento storico che stiamo attraversando, anche rinunciando ad alcuni dei gruppi e dei progetti più complessi o dall’organico particolarmente folto che erano previsti nei programmi originali: è il caso, in particolare, del grande sassofonista afroamericano Archie Shepp, e dei 100 Cellos, il vasto ensemble di violoncellisti guidato da Giovanni Sollima e Enrico Melozzi (l’appuntamento col quale è già rimandato al prossimo anno). <<Ma faremo in ogni caso un festival di alto profilo, naturalmente nel rispetto delle regole e delle misure anticontagio>>, ha promesso da subito Paolo Fresu.
Sotto il titolo “Anima • Ànemos”, l’edizione che viaggia sulla simbologia del numero trentatré vuole dare un segnale di maturità, consapevolezza e apertura verso il futuro, in un momento storico del tutto particolare, in cui è importante che i valori del rapporto con il territorio e le comunità si rinsaldino, grazie alla musica, per parlare al mondo di bellezza e rispetto, uguaglianza e comprensione, responsabilità e senso sociale. Da questo spirito deriva anche l’attenzione che Time in Jazz porta avanti da anni con i suoi progetti green, e l’inclusione di un’intera sezione dedicata a progetti per la scuola e l’infanzia. Come scriveva Gianni Rodari, al quale è dedicata questa edizione in occasione dei cento anni dalla sua nascita, “è difficile fare le cose difficili: parlare al sordo, mostrare la rosa al cieco. Bambini, imparate a fare le cose difficili: dare la mano al cieco, cantare per il sordo, liberare gli schiavi che si credono liberi“.
Saranno dunque otto giornate piene di musica, ma non solo, con appuntamenti in agenda dal mattino fino alla notte già inoltrata. Attesi sul palco centrale del festival, quello allestito nella piazza del Popolo a Berchidda, nomi di primissimo piano della scena jazzistica nazionale: di scena, martedì 11 agosto, Paolo Fresu alla testa del Devil Quartet, con Bebo Ferra alla chitarra, Paolino Dalla Porta al contrabbasso e Stefano Bagnoli alla batteria; mercoledì 12 riflettori puntati su Rita Marcotulli in trio, con Ares Tavolazzi al contrabbasso e Israel Varela alla batteria; un’altra protagonista del jazz italiano, la cantante Cristina Zavalloni, al centro della serata di giovedì 13, accompagnata da Cristiano Arcelli al sax alto, Daniele Mencarelli al basso elettrico e Alessandro Paternesi alla batteria; venerdì 14, sarà la volta del quartetto di Fabrizio Bosso e Rosario Giuliani, con Alberto Gurrisi all’organo Hammond e Marco Valeri alla batteria ad affiancare il trombettista torinese e il sassofonista di Terracina nel progetto “Connections”; la sera di Ferragosto tiene invece banco il gruppo Voodoo Sound Club del sassofonista Guglielmo Pagnozzi con Roy Paci ospite della formazione accanto a Davide Angelica (chitarra elettrica), Alessandro Trebo (synth), Salvatore Lauriola (basso elettrico), Gaetano Alfonsi (batteria) e Danilo Mineo (percussioni).
Daniele Silvestri (piano, chitarra e voce), accompagnato da Marco Santoro (tromba e fagotto), sarà invece il protagonista, domenica 9 agosto, di uno degli appuntamenti più attesi di ogni edizione di Time in Jazz: il concerto dedicato a Fabrizio De André a L’Agnata, in quella che fu la dimora del grande cantautore genovese nei pressi di Tempio Pausania. Un appuntamento che negli anni passati ha visto esibirsi Maria Pia De Vito con Rita Marcotulli, il compianto Gianmaria Testa con Paolo Fresu e Lella Costa, Ornella Vanoni, Morgan, Teresa De Sio, Cristiano De André, Danilo Rea. Nella stessa giornata inaugurale del 9 agosto, ritorna anche (per il quindicesimo anno consecutivo) un altro momento ormai immancabile del festival, la “concertazione navale” a bordo di un traghetto della Corsica Ferries–Sardinia Ferries in viaggio dal “continente” alla Sardegna: un evento reso possibile grazie alla collaborazione della Compagnia delle navi gialle, tra i principali partner di Time in Jazz. Il compito di accompagnare la traversata dal porto di Livorno (partenza alle 16) a quello sardo di Golfo Aranci (arrivo alle 22) sulla motonave Mega Express Two, spetta stavolta all’attrice Debora Mancini e al musicista Daniele Longo (che nei giorni successivi saranno impegnati a Berchidda in una serie di attività per i bambini) con una performance dal titolo emblematico, “Piano a babordo!”: musica e letture di testi di autori che hanno indagato il viaggiare e lo scoprire.
Fitto anche il programma di concerti nelle diverse località e siti portati in dote dagli altri comuni coinvolti in questa edizione. Tra i protagonisti principali, una rappresentanza di musicisti che hanno registrato per la Tǔk Music, l’etichetta fondata e diretta da Paolo Fresu, che festeggia in questo 2020 i suoi primi dieci anni di attività: una ricorrenza cui Time in Jazz renderà omaggio anche con una mostra. Ecco dunque il quartetto d’archi Alborada – ovvero Anton Berovski e Sonia Peana ai violini, Nico Ciricugno alla viola e Andrea Agostinelli al violoncello – di scena il 9 mattina nella chiesa di San Sebastiano, a Berchidda, e poi con un’ospite d’eccezione come la cantante Maria Pia De Vito l’indomani pomeriggio (il 10) al Castello di Baldu, nei pressi di Luogosanto. Ecco poi il duo formato dal bandoneonista Daniele di Bonaventura e il chitarrista Marcello Peghin (la mattina del 12 agosto a Bortigiadas), quello del trombettista Luca Aquino e il fisarmonicista Carmine Ioanna (l’11 mattina a Ittiri), e quello che vede insieme il sassofonista Raffaele Casarano e il contrabbassista Marco Bardoscia (il 13 pomeriggio a Loiri Porto San Paolo); e poi, ancora, il trio intestato al batterista Stefano Bagnoli (la mattina del 14 a Mores), quello guidato dal contrabbassista Marco Bardoscia (il pomeriggio dello stesso giorno a Ploaghe) e quello di un altro contrabbassista, l’algherese Salvatore Maltana, con Marcello Peghin alla chitarra e Max De Aloe all’armonica (l’11 pomeriggio a Nulvi); doppio impegno per il chitarrista Bebo Ferra, alla guida del suo Organ Trio la mattina del 13 a Budoni, e in solo la mattina del 12 all’Aeroporto Olbia – Costa Smeralda; altro concerto solo nello stesso pomeriggio del 12 a Bulzi: protagonista il pianista Giuseppe Vitale.
Oltre a quello dell’11 con il Devil Quartet nella sua Berchidda, altri due impegni attendono Paolo Fresu, che sarà di scena in trio con Marco Bardoscia e il pianista Dino Rubino alle prese con le musiche di “Tempo di Chet” (per l’ultimo atto del festival, al tramonto del 16 agosto, alla Laguna di San Teodoro), e alla testa del suo quintetto (il 10 sera ad Arzachena), una delle formazioni più longeve nel panorama del jazz, con i suoi trentasei anni di attività; accanto a Fresu, i membri storici: Tino Tracanna ai sax, Roberto Cipelli al pianoforte, Attilio Zanchi al contrabbasso e Ettore Fioravanti alla batteria.
Il cast del festival è impreziosito dalle presenze della cantante Karima, accompagnata da Piero Frassi al pianoforte per chiudere la giornata inaugurale, la sera del 9 agosto, a Porto Rotondo, e di Antonello Salis, l’indomani mattina a Telti, il grande pianista e fisarmonicista sardo che quest’anno spegne settanta candeline. Molte meno quelle sulla torta del talentuoso Giacomo Vardeu, giovanissimo virtuoso dell’organetto diatonico, di scena il pomeriggio di Ferragosto nella chiesetta campestre di San Michele, poco fuori Berchidda.
Tutti sardi anche gli artisti e le formazioni in passerella al Festival Bar, mini rassegna che avrà per palchi i bar berchiddesi: si parte già dal 7 agosto con i Jericho (al Bar Centrale) per proseguire nelle sere successive con Giuseppe Bulla from Apollo Beat (l’8 al Muretto Cafè), Don Leone (il 9 al Bar K2), The Shakin’ Apes (il 10 al Jolly Cafè), Daniela Pes (l’11 al Cafè Rosé), l’Alden Duet di Alain Pattitoni & Denise Gueye (il 12 al Jazz Pub) e il Bad Blues Duo (il 16 al Bar della Piazza).
Spazio anche a tre diverse realtà musicali di Berchidda: la Funky Jazz Orkestra diretta dal trombettista Antonio Meloni, impegnata con le sue parate musicali nelle strade del paese; la Banda musicale “Bernardo De Muro” (nelle cui fila ha mosso i primi passi tra le note, da giovanissimo, lo stesso Paolo Fresu), attesa in concerto al tramonto di Ferragosto nella bella cornice di piazza Funtana Inzas; e il batterista Giovanni Gaias, cui spetterà il compito di animare lo spazio jazz club, col suo gruppo e musicisti ospiti, dopo i concerti in Piazza del Popolo, intorno alla mezzanotte.
- Altri appuntamenti
Accanto ai concerti, come sempre a Time in Jazz, tanti altri appuntamenti e iniziative caratterizzano anche questa edizione. Come già annunciato, ritorna Time to Children, lo spazio dedicato all’educazione musicale dei bambini: un progetto coordinato dall’associazione Il Jazz va a Scuola, e sviluppato in collaborazione con la Federazione Nazionale Il Jazz Italiano, nato dalla volontà comune di Time in Jazz e del Banco di Sardegna di dedicare ai bambini percorsi ludici e formativi su misura per loro. Dall’11 al 14 agosto, a Berchidda, si rinnova la collaborazione del festival con l’associazione Realtà di Debora Mancini, con una serie di appuntamenti in cui l’attrice e il musicista Daniele Longo condurranno i bambini alla scoperta della musica e dei suoni, anche attraverso l’integrazione con altre forme d’espressione, come la letteratura, la pittura o il cinema. Per Daniele Longo altro impegno in agenda con “Una classica serata jazz”, insieme al cantautore e cabarettista Stefano Nosei e al chitarrista e scrittore Reno Brandoni. Ritorna il “Drum Circle“ di Stefano Baroni: un cerchio di percussioni in cui chiunque può fare musica, lavorando sull’ascolto, sulla propria musicalità e su quella di gruppo. In programma anche “EcoRitmia” del percussionista Danilo Mineo, dal “Libro dei perché” di Gianni Rodari, e “TimeInAfrica – Kakilambe percussion”, un viaggio musicale con Davide Madeddu alla ricerca del proprio spirito guida all’interno della foresta dei ritmi. Anche per Time to Children, nel rispetto di tutte le norme Anti-Covid per il pubblico spettacolo, l’ingresso agli eventi e la partecipazione ai laboratori saranno consentiti solo su prenotazione all’indirizzo mail timetochildren@gmail.com o al numero di telefono 349 382 1213 dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 19.
Dedicato ai bambini, ma non solo, anche l’ormai consueto appuntamento della mattina di Ferragosto intorno alla chiesetta di Santa Caterina, nelle campagne di Berchidda, con il regista, attore e autore Giancarlo Biffi e le avventure dell’intrepido e coraggioso gufetto Rosmarino, protagonista del racconto “Cuore di nonna”.
Le arti visive saranno presenti al festival con le mostre allestite alla Casara di Berchidda: ripercorre, attraverso gli artworks dei dischi, i primi dieci anni dell’etichetta discografica fondata da Paolo Fresu “10 Years of Tǔk Music”, mentre il racconto della passata edizione nel festival, con i suoi volti, le sue emozioni e le sue suggestioni, è affidato agli scatti dei fotografi Roberto Sanna e Daniele Franchi in “Time to Time”; in esposizione anche la mostra “CasArt – Casa d’Arte Time in Jazz”, con le opere della Collezione di Arte contemporanea, nata in seno al progetto PAV – Progetto Arti Visive nel 1997, grazie al contributo degli artisti che negli anni hanno partecipato alle iniziative del festival. A queste, in collaborazione con Madriche, si aggiunge al cartellone la mostra “Animas – Labirinti memografici“ di Filippo Franco Boe, in cui l’artista sardo, attraverso 114 dipinti in acrilico su tavola, ripercorre il ricordo di centinaia di volti e ritratti, in un viaggio immaginario dalla memoria al cuore.
In stretto rimando al cartellone concertistico, la mostra “10 Years of Tǔk Music”, allestita negli spazi della Casara, la sede di Time in Jazz a Berchidda, ripercorre i primi dieci anni dell’etichetta discografica fondata da Paolo Fresu, riunendo gli artwork degli album e i video clip prodotti dal 2010 a oggi da artisti, grafici e designer di fama