Torna l’incubo del terremoto nel Centro Italia

Sembrava si fosse assopito e stesse scivolando finalmente nel sonno e invece l’incubo, il borbottio e la violenza del terremoto è tornato prepotentemente. Questa volta, almeno per il momento, nonostante le scosse senza sosta e di elevata intensità non ci sono state vittime ad esclusione di un anziano che è morto di infarto a Tolentino. Molti i danni che si sono registrati e che continuano a verificarsi. Anche questa volta il terremoto ha scelto di colpire il centro Italia e precisamente la zona compresa tra Perugia e Macerata. La prima scossa, di magnitudo 5.4, è avvenuta mercoledì alle 19 e 11. Un piccolo assaggio di quello che da lì a poco sarebbe avvenuto. La gente, con ancora fresco il ricordo della tragedia del 24 agosto con il sisma che ha colpito Amatrice e Accumoli, si è precipitata in strada e questa è stata la loro salvezza. Alle 21 e 18, quando gli animi si stavano tranquillizzando, la seconda scossa, questa volta di magnitudo 5.9,  che è stata avvertita fino in Austria. L’epicentro è stato nella Valnerina, nella zona compresa tra Perugia e Macerata. Fino alle 23 la terra ha continuato a tremare per altre 18 volte con magnitudo maggiore o uguale a 3. Una terza scossa di magnitudo 4.6 è stata avvertita verso le 23.42 tra Perugia e Norcia. L’onda sismica non si è però fermata ed è proseguita con oltre 340 repliche durante la notte. I danni sono stati ingenti. I comuni più colpiti sono Tolentino e Ussita, poi Camerino, Muccia, Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera, Preci e Norcia. Le 13 frazioni di Ussita nel maceratese sono state letteralmente massacrate, crollata una parte delle mura di cinta di Ussita e la chiesa principale del paese, a Norcia il campanile della chiesetta di San Salvatore a Campi che aveva eroicamente resistito all’altro sisma è crollato così come il campanile della chiesa di Santa Maria in Via a Camerino è rovinato su  una palazzina. Gravemente danneggiata anche la sede dell’antica università. Le scosse hanno creato gravi lesioni e crolli anche nel carcere, che per questo motivo è stato evacuato nella notte e i detenuti sono stati trasferiti nel carcere romano di Rebibbia. Caduta anche la facciata della chiesa di Sant’Antonio nella frazione di Villa. A Visso hanno ceduto le facciate di diversi edifici, è crollata una parte della facciata del Palazzo dei Governatori, danni anche al Palazzo dei Priori e ad Amatrice è crollato il Palazzo Rosso per non parlare delle centinaia e centinaia di case dei cittadini ormai inagibili o distrutte. Questo è solo un bilancio parziale dei danni al patrimonio artistico e ai singoli cittadini causati da questa nuova ondata di scosse. Il terremoto secondo l’Ingv è collegato al sisma del 24 agosto. Il Cnr ha parlato dell’attivazione di una nuova faglia. Entrambe le scosse sono di tipo superficiale (la prima si è verificata a una profondità di circa 9 km, la seconda di 8 km). In via precauzionale la Protezione civile e l’Anas ha chiuso temporaneamente la strada Salaria all’altezza di Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) dove si erano registrati importanti movimenti franosi già con il sisma del 24 agosto scorso. Dopo la scossa un grosso masso si è staccato dalla parete rocciosa sovrastante, provocando un incidente stradale all’altezza del km 149+200. L’incubo è proseguito anche giovedì mattina con una scossa di magnitudo 4,4 alle 10 e 21 nelle Marche a Castel Sant’Angelo sul Nera. Migliaia gli sfollati. Scuole chiuse in Umbria, Marche e Abruzzo. Intanto il consiglio dei ministri ha esteso, a quanto si apprende, lo stato di emergenza per il nuovo terremoto e ha stanziato con un decreto 40 milioni.

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