Trame: “Con Together we rise invitiamo a immergersi in un viaggio emotivo”

“Together we rise” è un brano post-rock che richiama all’unità e alla solidarietà in un mondo che si trova ad affrontare complesse sfide e difficoltà. La canzone si apre con una combinazione di basso e pianoforte Rhodes, accompagnati da una sottile trama di batteria elettronica. Questo setup iniziale crea un’atmosfera introspettiva e riflessiva, evocando il senso di imminente cambiamento. Il ritornello che esplode con cassa in 4/4, un riff in loop e dei cori che si alzano in sottofondo rappresenta il punto culminante della solidarietà e dell’unità. Man mano che il pezzo procede verso la sua parte centrale, la tensione aumenta gradualmente, simboleggiando la lotta e la resistenza. Verso il termine, ritorna al suo punto di partenza. Questo finale circolare suggerisce un ciclo perpetuo di sfide e speranze, con l’armonia che si conclude pronta a ricominciare.

Come è iniziata la vostra avventura nel mondo della musica?

Quando ci siamo resi conto che era l’unica via di fuga dalle serate di cover band del sabato sera nei pub di Latina. Abbiamo iniziato a suonare per risparmiarci quell’esperienza sonora e ora siamo qui.

Come avete superato le sfide che avete incontrato e cosa avete imparato da esse?

Le sfide sono il nostro pane quotidiano. Musicalmente, nulla di cui preoccuparsi per fortuna… Il vero “problema” è che dobbiamo indossare tutte le possibili casacche: musicisti, fonici, grafici, social media manager, agenzia di booking, autisti, scaricatori e, soprattutto, compratori di strumenti. Di conseguenza, stiamo imparando a fare tutto questo in modo eccellente, direi… e, naturalmente, gratis!

Come avete visto evolvere il vostro stile musicale e artistico nel corso degli anni?

Abbiamo imparato a essere più pazienti e a lasciare che le canzoni respirino, invece di riempirle di suoni. Siamo diventati più bravi a togliere che ad aggiungere.

C’è un messaggio o un’emozione che sperate di trasmettere attraverso il vostro nuovo singolo “Together we rise”?

Siamo sempre stati ispirati dalle persone che ci circondano e dalle esperienze che viviamo in un mondo che purtroppo sembra sempre più diviso. Ecco, questo brano vuole essere un inno alle storie di persone, in primis noi, che nonostante tutto, continuano a lottare e a sostenersi a vicenda.

Quali sono state le vostre principali influenze musicali e come hanno plasmato il vostro sound?

Le nostre influenze spaziano dal post-rock all’elettronica e all’ambient. Alcuni dei nomi che ci ispirano sono Mogwai, Boards of Canada, Loscil, ma anche molte grandi band del passato come i Rush e i King Crimson, oltre ai più recenti Radiohead.

Quando componiamo, non ci concentriamo su un messaggio specifico, ma piuttosto su un sentimento. Il processo creativo spesso inizia con un’idea che si sviluppa man mano che lavoriamo insieme. Crediamo che la musica strumentale abbia la capacità unica di trasmettere emozioni o immagini evocative senza le limitazioni delle parole, permettendo a chi ascolta di interpretare il brano in modo personale.

Potete raccontarci un aneddoto particolare che ha segnato il vostro percorso artistico?

È come cercare un’ago in un pagliaio durante un concerto metal. Ma forse l’aneddoto epico che ci segnerà ancora deve venire – chissà, magari lo troveremo nel prossimo tour in una città che non sappiamo nemmeno come si pronuncia!

Ci sono collaborazioni con altri artisti che vi piacerebbe realizzare in futuro?

“Suonare con Thom Yorke e sognare di rievocare l’epoca d’oro degli anni ’90 della scena musicale, quando l’attenzione, la qualità e la ricerca erano al centro sia per gli artisti che per i media. Purtroppo, i social hanno drasticamente abbassato la soglia di attenzione, trasformando la musica (e l’arte in generale) in brevi clip di 30 secondi dove si comunica poco o nulla. Auguri a tutti noi per un futuro dove la musica possa di nuovo essere apprezzata nella sua completezza e profondità.”

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